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di Alessandro Porri

Ebbene sì, Roma ha il suo piccolo ponte di Brooklyn. C'è un ponte nella capitale denominato ponte dell'industria, che con le dovute proporzioni ricorda il più famoso collega americano, forse sarà un poco la forma o il materiale o il fatto di attraversare un corso d'acqua sta di fatto che per alcuni versi ce lo ricorda. Per tutti i romani è sicuramente "ponte de fero", tristemente tornato alla cronaca questi giorni a causa di un devastante incendio. Il ponte unisce i quartieri ostiense e portuense è completamente in metallo ed è lungo 131 metri. In una cosa in "nostro" ponte ha la meglio sul più celebre statunitense, è più antico, anche se di pochi anni, infatti il ponte dell'industria risale al 1862 mentre l'altro è del 1869. I lavori furono affidati ad una ditta belga, cosa che fece infuriare non poco le ditte italiane. Cosa particolare il ponte venne costruito a pezzi in Inghilterra per essere poi rimontato a Roma. Ghisa e ferro su piloni in ghisa riempiti di calcestruzzo. Inizialmente la parte centrale era mobile, poteva alzarsi per il passaggio dei piroscafi. Il tutto nasce per congiungere la linea Roma civitavecchia alla nuova stazione Termini da poco ultimata. 

 

In casa Confapi Calabria, è nata la sezione Confapi Calabria-sezione Cinema con l’obiettivo di promuovere e diffondere la cultura della produzione cinematografica, studiare il fenomeno in tutti i suoi complessi universi comunicativi, in particolare investendo le proprie risorse culturali sulla formazione degli operatori del settore e del pubblico.

 

di Paolo Russo

Negli ultimi due anni, dall'inizio della pandemia ad oggi abbiamo assistito a una serie di misure adottate dal governo mirate alla protezione della collettività. Lockdown, dad, mascherine, distanziamento sociale, chiusura delle attività ricreative come piazze e parchi pubblici sono solo alcune delle prescrizioni che abbiamo subito. A queste, nell'ultimo periodo, si è sommato l'obbligo vaccinale, travestito da green pass o super green pass, che consiste in una misura che obbliga di fatto chiunque voglia vivere in società a vaccinarsi o a farsi dei test diagnostici molto costosi ogni due giorni: i cosiddetti tamponi! 

 

Le nostre città devono diventare nature-positive e amiche del clima: è con questo messaggio che il WWF Italia lancia la quinta edizione di Urban Nature in vista della manifestazione che animerà i grandi e i piccoli centri in tutta Italia in occasione della Festa della Natura in città, prevista per quest’anno domenica 10 ottobre.

Quello che arriva da tutti gli angoli del nostro Paese è un messaggio di riscatto e resilienza per avere città con più natura, più salubri e più sicure nell’epoca della pandemia da COVID e dei fenomeni estremi causati dal cambiamento climatico. Quest’anno la Festa della Natura in Città del WWF arriva alla vigilia di un momento importante a livello su scala globale, l’apertura (lunedì 11 ottobre) della Conferenza delle Parti sulla Biodiversità (a Kunming in Cina), convocata per arrestare e invertire la curva della perdita di natura.

Nel corso delle iniziative di Urban Nature famiglie, bambini, giovani, studenti, appassionati di natura il 10 ottobre daranno vita ad azioni concrete per tutelare, valorizzare e incrementare la biodiversità urbana. Protagonisti gli attivisti del WWF ma anche le decine di realtà civiche attive sul territorio in difesa della natura che daranno vita a visite nei parchi e nelle aree verdi, giochi, mostre, pulizia e sistemazione delle aree naturali, attività di citizen science e di citizen conservation, guerrilla gardening e urban painting.

Urban Nature 2021 lancia un messaggio forte e partecipato che vuole dare respiro e spazio al mosaico di iniziative che concretamente operano per città che siano in equilibrio con la natura, in particolare UN 2021 ruoterà attorno ad alcuni filoni di intervento tematici: decementifichiamo le città, per ridurre le strutture e le infrastrutture in grigio e riempire di verde le nostre aree urbane; nutriamo la biodiversità, per dare spazio agli orti urbani e sociali, all’apicoltura urbana e all’agricoltura periurbana, trasformando le città in fonti di cibo sano e a km zero; rinverdiamo le nostre scuole, con la diffusione delle Aule Natura per una didattica multidisciplinare a contatto con la natura.

Tra i partner storici del WWF, co-promotori sin dall’inizio di Urban Nature, l’Associazione Nazionale dei Musei Scientifici (ANMS) e l’Arma dei Carabinieri, con il pieno coinvolgimento degli Uffici Territoriali Carabinieri per la Biodiversità (UTCB). Urban Nature vede i patrocini del Ministero della Transizione Ecologica e dell’ANCI – Associazione Nazionale dei Comuni Italiani.

Nell’ambito di Urban Nature il WWF O.A. Cosenza Sila Pollino, nel rispetto delle norme anti-Covid19, organizzerà l’evento a Rende (CS) in contrada Lacone, presso il Centro di Recupero Animali Selvatici - CIPR, con una serie di attività.

PROGRAMMA:

h.9.00 Pedalata ecologica. Ritrovo partecipanti a Cosenza, in Viale Giacomo Mancini 23. Evento in collaborazione con FIAB Cosenzaciclabile

h.10.30 Laboratori didattici: “Mani in pasta: prepariamo le bombe di semi” “Giovani esploratori in natura” in collaborazione con il CIPR “Journey into nature” la natura in tutte le lingue” in collaborazione con Finger English

h. 11.30 Visita guidata al C.R.A.S. di Rende

 

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