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La grave crisi legata alla pandemia da covid 19, che ha stravolto in questi due anni il nostro Paese e non solo e che ha avuto gravissime ricadute sul piano economico e sociale, non ha risparmiato, purtroppo, neppure il Servizio sanitario, dimostrandone la grave fragilità nelle risposte assistenziali soprattutto a livello della medicina territoriale.

 

Con il decreto del 16 settembre, 23 milioni di lavoratori coinvolti. Green Pass dove e quando occorre

 

di Ornella Gatti

Il Green Pass o Certificazione verde Covid -19 è una certificazione in formato digitale e stampabile, emessa dal Ministero della Salute, è rilasciata alla persona che è stata vaccinata contro il COVID-19 o ha ottenuto un risultato negativo al test molecolare/antigenico o è guarita da COVID-19. Il Green Pass era già obbligatoriamente richiesto in Italia per partecipare alle feste per cerimonie civili e religiose, accedere a residenze sanitarie assistenziali o altre strutture, spostarsi in entrata e in uscita da territori classificati in "zona rossa" o "zona arancione". Dal 6 agosto l’obbligo è stato esteso per accedere ai seguenti servizi e attività: ristoranti e bar al chiuso, non necessario all’aperto o consumo al banco; spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportivi; musei, altri istituti e luoghi della cultura e mostre; piscine, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive, limitatamente alle attività al chiuso; sagre e fiere, convegni e congressi; centri termali, parchi tematici e di divertimento; centri culturali, centri sociali e ricreativi, limitatamente alle attività al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l’infanzia, compresi i centri estivi, e le relative attività di ristorazione; attività di sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò e concorsi pubblici.

 

Dal 1995 al 2010 nel Sud dell'Italia si è registrata una perdita di ben 1,6 milioni di giovani. Un dato sconfortante e terribile che ben indica il livello di peggioramento e di recrudescenza della questione meridionale che negli anni della Seconda Repubblica è stata completamente annullata.

 

di Paolo Russo

Nubifragi e trombe d'aria e ciò che caratterizza l'estate 2021.

Secondo la Coldiretti “l’estate 2021 in Italia è la peggiore dell’ultimo decennio per quanto riguarda i cambiamenti climatici con il ripetersi di eventi estremi”.

“Dopo un mese di giugno che si classifica come il secondo più caldo mai registrato con una temperatura superiore di 1,5 gradi alla media storica sulla base dei dati Copernicus, si conferma la tendenza al surriscaldamento in Europa”.

La Coldiretti denuncia come l'estate 2021 si sia chiusa con quasi 1300 nubifragi, bombe d`acqua, trombe d`aria, grandinate e tempeste di fulmini in aumento del 58% rispetto allo scorso anno ed effetti devastanti su città e campagne evidenziando che “il moltiplicarsi di eventi estremi ha pesanti effetti sulla vita delle persone ma anche sulle attività produttive come l’agricoltura e sulla tenuta dei territori con l’aggravarsi del rischio idrogeologico”.

Per Coldiretti l'ultima ondata di maltempo dell'estate ha fatto salire il conto dei danni provocati all'agricoltura con campi allagati, alberi abbattuti e coltivazioni di mais e riso duramente colpite in prossimità della raccolta. "Siamo di fronte - osserva Coldiretti - alle conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l'eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, c'è una media di più di 14 eventi estremi al giorno lungo tutta la Penisola dove si sentono gli effetti di una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con grandine di maggiori dimensioni, una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo".

Una tendenza all'aumento della temperatura con l`estate 2021 che si classifica dal punto di vista climatologico come la sesta più calda dal 1800 secondo dati Isac Cnr. "Effetti che sono costati all’agricoltura nazionale oltre 14 miliardi di euro tra perdite della produzione agricola e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne” secondo la maggiore associazione di rappresentanza e assistenza dell'agricoltura italiana.

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