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di  Paolo Di Mizio

"LA NATO NON HA I MEZZI PER FERMARE LA
NOSTRA ARMA. ABBIAMO IL DIRITTO DI ATTACCARE
I PAESI CHE FORNISCONO MISSILI ALL'UCRAINA"


“Voglio informare il personale delle Forze Armate della Federazione Russa, i cittadini del nostro Paese, i nostri amici in tutto il mondo, nonché coloro che continuano a nutrire illusioni sulla possibilità di infliggere una sconfitta strategica alla Russia, sugli eventi che si verificano oggi nella zona dell’operazione militare speciale, dopo l’uso di armi a lungo raggio di fabbricazione occidentale sul nostro territorio.
Continuando l’escalation del conflitto provocato dall’Occidente in Ucraina, gli Stati Uniti e i loro alleati della NATO avevano precedentemente annunciato che avrebbero dato il permesso per l’uso dei loro sistemi d’arma di precisione a lungo raggio sul territorio della Federazione Russa.
Gli esperti sanno bene, e la parte russa lo ha ripetutamente sottolineato, che è impossibile utilizzare tali armi senza la partecipazione diretta di specialisti militari dei paesi che producono tali armi.
Il 19 novembre, sei missili tattici operativi ATACMS di fabbricazione statunitense e il 21 novembre, durante un attacco missilistico combinato dei sistemi Storm Shadow di fabbricazione britannica e HIMARS di fabbricazione statunitense, hanno colpito obiettivi militari sul territorio della Federazione Russa - nelle Regioni di Briansk e Kursk.
Da questo momento, come abbiamo più volte sottolineato in precedenza, il conflitto regionale in Ucraina provocato dall’Occidente ha acquisito elementi di carattere globale.
I nostri sistemi di difesa aerea hanno respinto questi attacchi. Di conseguenza, gli obiettivi che il nemico si era posto non sono stati raggiunti.
L’incendio, causato dalla caduta di frammenti di missili ATACMS in un deposito di munizioni nella regione di Brjansk è stato spento, non si sono registrate vittime né danni gravi; Nella regione di Kursk è stato effettuato un attacco a uno dei posti di comando del nostro gruppo Sever. A seguito dell'attacco e della battaglia antiaerea, purtroppo, si sono verificate vittime, morti e feriti tra il personale delle unità di sicurezza esterne della struttura e il personale di servizio. Il personale di comando e operativo del centro di controllo non è rimasto ferito e opera normalmente guidando le azioni delle nostre truppe per distruggere ed espellere le unità nemiche dalla regione di Kursk.
Ancora una volta, voglio sottolineare in particolare che l'uso di tali armi da parte del nemico non è in grado di influenzare il corso delle ostilità nelle zone dell’Operazione militare speciale. Le nostre truppe stanno avanzando con successo lungo l'intera linea di contatto di combattimento. Tutti i compiti che ci siamo prefissati saranno risolti.
In risposta all'uso di armi a lungo raggio americane e britanniche, il 21 novembre di quest'anno, le forze armate russe hanno lanciato un attacco combinato contro uno degli obiettivi del complesso militare-industriale dell'Ucraina. Uno dei più recenti sistemi missilistici russi a medio raggio è stato testato, tra le altre cose, in condizioni di combattimento, in questo caso con un missile balistico dotato di equipaggiamento ipersonico non nucleare.
I nostri scienziati missilistici lo hanno chiamato “Orešnik” ["L'albero del nocciolo", ndr]. Il test ha avuto successo, l'obiettivo del lancio è stato raggiunto. Sul territorio dell'Ucraina, nella città di Dnepropetrovsk, è stato colpito uno dei più grandi complessi industriali, conosciuto fin dai tempi dell'Unione Sovietica, che ancora oggi produce tecnologia missilistica e altre armi.
Stiamo sviluppando missili a medio e corto raggio come risposta ai piani statunitensi di produrre e schierare missili a medio e corto raggio in Europa e nella regione Asia-Pacifico. Riteniamo che gli Stati Uniti abbiano commesso un grave errore distruggendo unilateralmente il Trattato sulle forze nucleari a raggio intermedio nel 2019 con un pretesto inventato.
Ripeto: stiamo testando il sistema missilistico Orešnik in condizioni di combattimento in risposta alle azioni aggressive dei paesi NATO nei confronti della Russia.
La questione dell’ulteriore dispiegamento di missili a medio e corto raggio sarà decisa da noi in base alle azioni degli Stati Uniti e dei loro satelliti. Determineremo gli obiettivi da distruggere durante ulteriori test dei nostri nuovi sistemi missilistici sulla base delle minacce alla sicurezza della Federazione Russa.
Riteniamo di avere il diritto di usare le nostre armi contro obiettivi militari di quei paesi che consentono l’uso delle loro armi contro i nostri obiettivi, e in caso di escalation di azioni aggressive, risponderemo in modo altrettanto deciso e speculare. Raccomando alle élite al potere di quei paesi che stanno escogitando piani per usare le loro forze militari contro la Russia di pensarci seriamente.
Ovviamente scegliendo, se necessario, e come misura di risposta, obiettivi da distruggere con sistemi come Orešnik sul territorio dell'Ucraina, proporremo in anticipo ai civili e chiederemo anche ai cittadini degli stati amici che si trovano lì, di lasciare le zone pericolose. Lo faremo per ragioni umanitarie - apertamente, pubblicamente, senza timore di opposizione da parte del nemico, che riceve anch’esso queste informazioni.
Perché senza timore? Perché attualmente non esistono mezzi per contrastare tali armi. I missili attaccano obiettivi a una velocità di Mach 10, ovvero 2,5-3 chilometri al secondo. I moderni sistemi di difesa aerea disponibili nel mondo e i sistemi di difesa missilistica creati dagli americani in Europa non sono in grado di intercettare tali missili, è assolutamente escluso.
Vorrei sottolineare ancora una volta che non è la Russia, ma gli Stati Uniti che hanno distrutto il sistema di sicurezza internazionale e, continuando a combattere e per stare aggrappati alla propria egemonia, stanno spingendo il mondo intero verso il conflitto globale.
Abbiamo sempre preferito e anche ora siamo pronti a risolvere tutte le questioni controverse con mezzi pacifici. Ma siamo pronti anche a qualsiasi sviluppo degli eventi.
Se qualcuno ancora dubita di questo fa male, perché la nostra risposta ci sarà sempre.”

(Traduzione di Marinella Mondaini)

 

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Info Autore
PAOLO DI MIZIO
Author: PAOLO DI MIZIO
Biografia:
Paolo Di Mizio, giornalista professionista, è stato negli anni ’70 corrispondente da Londra per l’agenzia di stampa NEA. Ha poi lavorato in televisione con Maurizio Costanzo e Arrigo Levi. Inviato speciale e caporedattore del Tg5 fin dal 1992, è stato co-inventore e “pioniere” delle rassegne stampa, che ha condotto per 22 anni, diventando un punto di riferimento per l’informazione di tarda serata. Inviato di guerra in Iraq nel ’91 e corrispondente da Washington nel 2003, ha intervistato personaggi quali Bill Clinton, Margareth Thatcher, Arafat, Gheddafi, Netanyahu. Ha collaborato con diversi giornali stranieri. Attualmente collabora con Tgcom24 (Mediaset) ed è editorialista del quotidiano La Notizia. Ha pubblicato un romanzo storico “Storia di Giuseppe e del suo amico Gesù”, un libro di poesie e scritti letterari “Teneri lupi”, un libro di racconti “La moglie assassina” e un libro dedicato a Gaza “La terra degli ulivi” di prossima uscita.
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