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di Paolo Russo

I vertici europei hanno parlato di una politica di sacrifici necessaria per arginare gli effetti del cambiamento climatico che si presume siano disastrosi e terrificanti. Si sono coniati anche termini nuovi come il neologismo ecoansia che fa da specchio alla società presunta, raccontando del vissuto  soggettivo di chi ha creduto alla narrazione tragica dei dirigenti europei.

Uno schema consolidato quello della narrativa allarmistica che ha visto ammalarsi milioni di persone per paura e successiva perdita di speranza verso il futuro, durante gli anni, di bugie ormai conclamate, della politica del covid.

E cosi come durante la pandemia medici validissimi hanno portato un contributo enorme alla coscienza civile, anche se sono stati umiliati e tagliati fuori dal dibattito pubblico sul virus, succede che alle porte della nuova emergenza, quella climatica, professori autorevolissimi sconfessino completamente la narrazione allarmante sul clima.

Il professore emerito di meteorologia del Massachusetts Institute of Technology Richard Lindzen parla del legame inestricabilmente intrecciato tra il corpo politico e gli scienziati del clima rispetto alla promozione della narrativa allarmista climatica. “Non credo che nessuno in campo sopravviva" dice il professore "a questo grado di corruzione senza perdere il rispetto di se stesso", durante un'intervista approfondita per The New Criterion di Ben Weingarten, commentatore e fondatore e CEO di ChangeUp Media.

 

E ancora il Professore in un'intervista al giornalista Francesco Fossa spiega cosa succederebbe se si eliminasse la co2 dall'atmosfera: "se continuate a definire inquinante" dice il Professore "quello che è un componente fondamentale  dell'atmosfera, necessario per la vita,  senza il quale moriremmo tutti non possiamo discutere piu di nulla." Lo incalza Fossa chiedendogli come mai l'Unione Europea stia cambiando il nostro stile di vita. E' categorico nella risposta Lindzen: "stanno provando a cambiare lo stile di vita delle persone, stanno provando a renderle piu povere, stanno provando a ridurvi in schiavitù! Ma non ha niente a che fare con il clima, il clima è sempre cambiato, è cambiato in milioni di anni, in miliardi di anni. 

In un sistema in costante cambiamento il clima è cambiato molto prima che si scoprisse l'esistenza della co2." E ancora il Professore sulla Co2:" La co2 è stata molto piu presente di oggi, ci sono stati momenti in cui la co2 è stata meno di oggi, quello che è diverso è che ora ci sono i media, ora abbiamo i governi che stanno provando a spaventarvi e se siete abbastanza ignoranti riusciranno a spaventarvi e se non vi fate abbastanza domande riusciranno a spaventarvi(manipolarvi)!"

 

Richard Sigmund Lindzen, esperto in Fisica dell'atmosfera, è noto per i suoi lavori sulla dinamica della media atmosfera, delle cosiddette "maree atmosferiche" e sulla fotochimica dell'ozono. Ha pubblicato più di 200 lavori tra documenti scientifici e libri.  E' stato Professore di meteorologia presso l Massachusetts Institute of Technology (MIT) che è una delle più importanti università di ricerca del mondo con sede a Cambridge, nel Massachusetts (Stati Uniti d'America). E' l'autore principale del capitolo settimo di Physical Climate Processes and Feedbacks, del Terzo rapporto di valutazione dell'IPCC sul cambiamento climatico.

È uno dei maggiori esperti mondiali di clima che ha espresso moltissime critiche nei confronti del consenso scientifico a proposito del riscaldamento globale e di quello che lui ha chiamato "allarmismo climatico".

Lindzen ha  più volte enunciato presso i comitati del Senato degli USA e della Camera le sue ricerche sullo   stato attuale del cambiamento climatico.

Nel 2001, Lindzen raccomandò l'Amministrazione Bush a non ratificare il Protocollo di Kyoto.  In una lettera al sindaco di Newton, David B. Cohen, Lindzen scrisse che egli era convinto che il Protocollo di Kyoto avrebbe aumentato il costo dell'energia elettrica senza contropartite, ponendo i Paesi sottoscrittori in svantaggio competitivo.

Nel 2017, Lindzen inviò una petizione al presidente Trump, chiedendogli di ritirare gli Stati Uniti dalla Convenzione ONU su Cambiamenti climatici. La petizione conteneva i nomi di  300 eminenti scienziati e altre persone qualificate e faceva appello agli Stati Uniti e ad altre nazioni affinché cambiassero corso riguardo a un superato accordo internazionale che punta a diminuire i gas-serra,  iniziando dall'anidride carbonica.

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