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Un racconto in prima persona che svela in maniera sorprendente e intrisa di crudo realismo una storia irredenta di alcolismo


di Maria Pellino

Propongo all'attenzione dei nostri lettori un libro autobiografico "L'uomo nella bottiglia - diario di un alcolista", un racconto di Nicola Favaretto, che esprime in toni realistici una storia di alcolismo, l'atroce piaga sociale che fagocita ogni strato buono di speranza e di amorevolezza di chi cade in questa trappola, che si può rivelare tragica e senza ritorno.

di  Michele Petullà

Ritorna il Premio "Ricordando De André", per la "Migliore interpretazione", dedicato al compianto artista genovese. Il prossimo 18 agosto la serata finale.

Se n’è andato l’11 gennaio 1999, esattamente ventidue anni fa. D’improvviso, in silenzio. La sua scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile tra gli amanti e i cultori delle sue ballate, sospese tra la dolcezza della musica e la poesia delle parole. Con De André moriva non soltanto uno dei più grandi cantautori italiani, ma anche uno dei più grandi poeti del ‘900, come giudicato dalla critica e in particolar modo dalla scrittrice e giornalista Fernanda Pivano.

Fabrizio De André era, e rimane, uno fra i più conosciuti, amati ed importanti cantautori italiani di sempre. Ne sono testimonianza e dimostrazione anche i tanti concerti celebrativi e gli omaggi alla sua opera che, sin dalla sua scomparsa, si susseguono sempre più numerosi e partecipati. Nelle piazze e nei teatri di città e di provincia sono centinaia, ormai, le manifestazioni che, ogni anno, gli vengono dedicate.

Tra queste manifestazioni si annovera anche il PremioRicordando De André” città di Mileto, in provincia di Vibo Valentia. Mileto, denominata capitale normanna per l’importante ruolo ricoperto in un particolare periodo storico, è una cittadina situata in un’area pianeggiante alle porte del capoluogo della provincia vibonese. Di remotissima fondazione, Mileto acquisì particolare importanza al tempo di Ruggero il Normanno, quando fu elevata a capitale della regione e a sede episcopale.

A Mileto, il Premio De André ha svolto il suo “primo ciclo” dal 2007 al 2011, ad opera del suo principale promotore, organizzatore ed animatore, Francesco Ciccone, all’epoca Presidente della Pro Loco. Poi più nulla – per mancanza dei fondi necessari per l’organizzazione – nonostante gli appelli del suo ideatore, che non ha mai smesso di credere nella validità e nella valenza, culturale e sociale, di quel progetto. E la sua perseveranza è stata finalmente premiata, perché quel progetto è stato convintamente sposato non solo dall’Amministrazione comunale ­– di cui lo stesso Ciccone fa parte, in qualità di Consigliere – con in testa il suo Sindaco, Salvatore Fortunato Giordano, ma anche dal Cantiere Musicale Internazionale di Mileto – diretto dal pianista di fama internazionale Roberto Giordano –, giovane ma ormai celebre Istituzione che si occupa di alta formazione musicale, attraverso un’offerta formativa innovativa e completa. A partire da quest’anno, dunque a Mileto torna il Premio “Ricordando De André”.

Nella sede del Palazzo comunale, infatti, si è tenuta la relativa Conferenza stampa di presentazione della nuova edizione del Premio, la cui fase finale si terrà la sera del prossimo 18 Agosto, nella centralissima e suggestiva Piazza Badia.

Alla Conferenza, presieduta dal Sindaco Giordano, erano presenti anche il Vice-Sindaco, Domenico Pontoriero, l’Assessora delegata allo Spettacolo, Rosalba Gangemi, il Presidente del Consiglio comunale, Antonio Direnzo, la Consigliera comunale Fortunata De Masi e lo stesso Ciccone, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, il musicista Giuseppe Giordano e il Soprano e docente di Canto, Caterina Francese – che ha già ricoperto importanti ruoli in diverse Opere –, in rappresentanza del Cantiere Musicale, a cui sono affidate l’organizzazione e la direzione artistica del Premio. 

La Conferenza si è aperta con i saluti dell’Assessora Gangemi, che ha manifestato la sua gioia per la ripresa di quello che ha definito “un evento molto importante, sia per l’Amministrazione comunale in carica, sia per tutta la comunità miletese”.

A seguire, ha preso la parola il Sindaco, Giordano, il quale ha tenuto a precisare, non senza emozione, con soddisfazione e una punta di orgoglio, che ha fortemente voluto che si riprendesse a Mileto la tradizione del Premio De André, “Un evento molto significativo, oltreché molto importante, perché rappresenta, anche simbolicamente, un forte e decisivo momento di apertura, di ripartenza, di rinascita, anche culturale e sociale, dopo i tanti mesi di chiusura a causa della pandemia, un segnale di fiducia per tutta la comunità”. 

Giordano ci ha tenuto a rimarcare, inoltre, la fortissima valenza del “connubio con l’importante istituzione del Cantiere Musicale, che rappresenta una grandissima e ormai irrinunciabile risorsa nel campo della formazione musicale”.     

  

L’importanza di questo connubio è stato rimarcato anche da Giuseppe Giordano – padre del pianista, Roberto –, che nel suo intervento ha anche assicurato “la massima collaborazione del Cantiere Musicale”, in un evento che dovrebbe essere "motivo di vanto e fiore all’occhiello" per la città di Mileto. “Il Cantiere – ha detto Giordano – è fiero ed orgoglioso di collaborare con l’Amministrazione comunale in questo progetto e vi parteciperà con tutte le sue migliori energie e competenze tecniche e professionali”.

Molto soddisfatta ed entusiasta si è dichiarata anche Caterina Francese, la quale rivestirà l’importante ruolo di coordinare la Commissione che dovrà selezionare, tra le diverse proposte che perverranno, i brani che accederanno alla fase finale. “Un compito delicato, certamente – ha detto Francese – , in un concorso che ha per oggetto una musica raffinata, di nicchia per certi versi, con cui non tutti sono comunque capaci di cimentarsi”.

A concludere la Conferenza stampa è stato Francesco Ciccone, il quale ha ringraziato l’Amministrazione comunale ed il Cantiere Musicale per aver accolto e sposato questo suo progetto, a cui teneva tanto, dichiarandosi oltremodo soddisfatto del fatto che il Premio De André possa finalmente ripartire.

Dopo aver ricordato alcuni momenti salienti e i vincitori delle passate edizioniAngelo Fusca, con “A Cimma”, 2007; I Fronesis, con “Fiume Sand Creek”, 2008; I Mattanza, con un’ interpretazione in versione dialettale di “Bocca di Rosa” (Bbucca di Rrosa), 2010; Faber Quartet, con “Verranno a chiederti del nostro amore”, 2011 – Ciccone è passato ad illustrare il nuovo Regolamento del Premio.

La partecipazione al Premio è “totalmente gratuita”. Al Premio – che ha come “scopo” quello di promuovere, attraverso l’interpretazione dei brani musicali di De André, la libera creatività artistica – si partecipa presentando, o inviando per posta, un’apposita richiesta al Cantiere Musicale Internazionale, via Episcopo, 89852 Mileto (VV), entro e non oltre il 20 luglio prossimo. La richiesta può essere inviata anche tramite email al seguente indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Tutte le informazioni relative al Premio – nonché l’apposita scheda di partecipazione –, possono essere chieste, oltre che al precedente indirizzo email, anche al seguente numero di telefono di riferimento del Cantiere: 3515663059.

Il Premio prevede una fase preselettiva, durante la quale tutte le proposte pervenute saranno visionate e valutate da un’apposita Commissione tecnica, coordinata da Caterina Francese. In questa fase saranno selezionate le dodici proposte che accederanno alla fase finale, che si svolgerà in diretta la sera del prossimo 18 agosto, durante la quale sarà proclamato – sulla base delle valutazioni di un’apposita Giuria, composta da esperti del settore artistico-musicale, personalità della cultura e giornalisti – il vincitore assoluto  del Premio De André, come “Miglior interprete”.

Ai tantissimi appassionati ed amanti della musica e delle magiche ballate di De André – dal ritmo penetrante e sempre sospese tra mito e realtà ­– non resta dunque che pazientare. Il conto alla rovescia è già iniziato. Il Premio “Ricordando De André” è già partito.

Sarà ancora grande festa a Mileto, in Piazza Badia. Ancora un’imperdibile occasione per tributare un grande e sentito omaggio al compianto Fabrizio De André, un vero artista della musica e delle canzoni d'autore, dalle qualità eccelse. Un artista che non ha mai dimenticato che c’è nella musica un mistero prezioso, una sfida, una ribellione che non deve mai arretrare davanti ai tempi e alle mode. Un artista che ha introdotto nel modo della musica leggera un nuovo modo di esporre, in musica e in parole, i fatti e la realtà della vita quotidiana, elevando le parole al rango di racconto-poesia. Una leggenda italiana, la cui musica e le cui parole hanno fatto e fanno ancora battere il cuore. 

Un mito fertile – ancora vico nella memoria dei sui tantissimi ammiratori e negli amanti della musica d’autore di qualità – che ci spinge a non rinunciare al nostro talento, a seguire la nostra rabbia, il nostro stupore, i maestri migliori. E De André era sicuramente uno dei migliori. Un grande maestro che con semplicità, ma anche con sentimento poetico, ci ha lasciato un grande insegnamento: “Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori”.

 

 

Nell’ambito della mostra di Antonio Pizzolante curata da Francesco Tedeschi, lo spazio d’arte Galleria Scoglio di Quarto
Via Scoglio di Quarto, 4 –Milano, in data venerdì 25 giugno p.v., alle ore 17.30, presenta il libro dal titolo PERDAMARIBENTU (pietramarevento) di Stefano Soddu con le fotografie di Giacomo Nuzzo, ed. Scoglio di Quarto, 2021.

 

IL SILENZIO DELL’ACQUA CHINA
Sembra che il bianco e il nero abbiano il potere di “disorientare”, non servono neppure segni ma serve solo il potere di affidamento alla luce.
Si apre con essi uno spazio infinito grazie ai meticolosi e ripetuti chiaroscuri, alle numerose velature che donano alla fine un favoloso risultato.
Molti artisti italiani e stranieri usano la tavolozza del bianco e nero ottenendo risultati stupefacenti ed eleganti, dipingono opere che solo a prima vista possono apparire monocromatiche, in realtà i numerosi toni espressi aprono la visione di uno spazio immenso.

Molti artisti italiani e stranieri hanno scelto il bianco e il nero per narrare liricamente la loro visione del mondo, fra questi ricordiamo:
Pino di Gennaro, Antonio Teruzzi, Arturo Vermi, Bruno Mangiaterra, Vincenzo Mascia, Jorge Eielson, Jorrit Tornquist.

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Sulla mia opera:

IL SILENZIO DELL’ACQUA

Siamo sulla riva di uno stagno in una giornata di piena estate, tutto è magicamente silenzioso…
L’acqua è quasi calda, tutto sembra a riposo, una scena di una calma assoluta, un tenero luogo dell’anima….
L’acqua tocca il cuore dell’uomo, suo elemento primario in cui tutti abbiamo preso vita, risveglia in noi inconsce sensazioni di calma e di pace,
simbolo di trasparenza, di purezza … ma anche di energia, di creatività, essa è un elemento primario indispensabile alla vita.
La vita prima della vita… della quale non abbiamo conscia reminiscenza ma soltanto sensazioni, ataviche sensazioni che talvolta arrivano a sorprenderci hanno la loro radice nell’acqua.

Sia Freud che Jung danno all’acqua il significato di associazione con il grembo materno, e lo arricchiscono di una energia tutta femminile.
Il rito del battesimo rende l’acqua l’elemento che purifica corpo ed anima.
Un elemento così indispensabile che ci avvolge in un modo o nell’altro anche oltre la gestazione, per tutto il percorso della nostra vita.

Il bianco ed il nero ben si adatta alla scenografia di uno stagno, di un lago, di un fiume, perché ci consente una notevole emozione fra l’ombra e la chiarezza della luce che incombe, fra l’acqua che scorre ed il suo fondo, fra l’acqua che scorre e la sua musica.
Ricordi infiniti di lunghe calde estati si affacciano nel quadro…
Parlano anche le tavole del passaggio... dove si spingevano i nostri passi giocando.
Tutto era magico nel ricordo, fra dolci brezze di vento caldo e libere estati di fanciullezza.
È in questo mio lavoro tutta la poesia dei luoghi che amo, tutto lo spirito che permea il creato ed interagisce fra gli elementi e la creazione tutta, noi uomini compresi.

A tutti voi lettori carissimi un felice cammino di Arte e serenità.

Stefania Melania 

 

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