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Come da programma svelati i finalisti del Premio Letterario Internazionale TUSCIA LIBRIS 2° edizione.
Quest’anno il premio si articolava in quattro sezioni: sez. A (a tema libero) sez. B ( a tema imposto: Tuscia) Sezione C (Giovani a tema imposto: Custode delle storie) sez. D (internazionale a tema imposto: Io straniero).

 

Dal 15 al 18 Luglio 2021 Roma si tingerà di mille sfumature armoniche presso la Coffee House di Palazzo Colonna attraverso l’esposizione di trentasei artisti con la presenza di Giuliano Grittini, rinomato fotografo e artista italiano.

 Grittini ha avuto modo di collaborare con importanti personaggi dal calibro di Andy Warhol e Alda Merini, sua cara musa ed amica. La sua tecnica pittorica è stata definita “cracker art”, una sorta di collage che presuppone la scomposizione dell’immagine e la successiva ricomposizione con elementi polimaterici di testo e colore. I quadri pop dipinti a mano dall’artista milanese trovano ispirazione e origine dalla realtà sociale che Grittini cattura tramite l’obiettivo della macchina fotografica.

L’esposizione è prodotta dal project manager Michele Crocitto e curata dalla storica dell’arte Elisabetta La Rosa.

Trentasei gli artisti presenti: Anna Bellinazzi, Angela Bombardi, Giuliana Borsi, Andrea Boscaro, Rosa Cacace, Martina Capocasa, Marco Capolongo, Francesca Ciurleo, Rossana Corsaro, Piero Crivellari, Noah D’Alessandro, Mirko De Fabiis, Emanuela De Franceschi, Pietro De Seta, Teresa De Sio, Rosanna Di Guardo, Tommaso Fanuzzi, Andrea Felice, Claudio Fezza, Chiara Fiori, Jessica Fiorillo, Giulia Ganci, Mario Ghizzardi, Marcos Gutierrez, Claudio Limiti, Alessia Marinelli, Katia Minervini, Julia Elena Moisin, Milena Pozzatello, Graziano Riccio, Luana Rinà, Marle Robinson, Francesca Rosalia, Rana Sayegh, Massimiliano Sciuccati, Lorenzo Zenucchini.

Fra gli esperti che interverranno all’iniziativa ci sarà Rosario Sprovieri, funzionario per la comunicazione e la promozione culturale e direttore del Teatro dei Dioscuri al Quirinale.

Tra gli artisti presenti anche Pietro De Seta, artista calabrese di Cetraro ma che vive e lavora nella metropoli milanese.

De seta presenterà due inedite miniature, due gioielli che si relazionano perfettamente con gli ambienti prestigiosi di Palazzo Colonna. Le opere che presenta sono 2, “Torre di Rienzo” che si trova nei luoghi natii che è Cetraro e "Alba tempestosa".

 

Pietro è un’artista dotato d’immediata spontaneità. Egli è un pittore che non gira attorno ai problemi e preferisce affrontare di petto i temi e i soggetti che ritiene di suo particolare interesse. Amante del paesaggio, egli vede in questo tema iconografico la possibilità più diretta per arrivare alla bellezza, per catturarla e farne il trofeo di questa sua eterna ricerca.

I suoi paesaggi materici possiedono l’imprinting di ciò che lui stesso ritiene l’archetipo di questo suo genere figurativo: il paesaggio calabro e, per essere più precisi il paesaggio della sua Cetraro che lo ha abituato alla nitidezza di un colore bersagliato da un sole accecante che ne altera i toni e le atmosfere.

La mostra “Sfumature armoniche” si articolerà sui due piani della location, dove sarà possibile ammirare l’affresco che rappresenta il mito di Psiche per mano di Francesco Mancini.

L’esposizione sarà coadiuvata dal Tour Virtuale della struttura curato da Alessandro Mini, un’esperienza immersiva che avvolgerà i sensi coinvolgendo l’osservatore in un viaggio nella meraviglia dell’arte a 360°. 

 

 

 

Recensione di Lorenzo Spurio

La biografia artistica (e non solo letteraria) di Fabio Strinati, autore che vive immerso nella campagna della provincia maceratese, è lunga e cospicua. Essa – si potrebbe dire – parte da lontano e non è un mero fatto occasionale nella sua vita, un elemento laterale atto al riempimento di tempo, quanto frutto di una continua ricerca sulla parola che deriva da un sondaggio pervasivo della sua interiorità e delle relazioni col contesto ambientale. Così dalla sua Esanatoglia – un borgo con pochi abitanti che, più di altri, conserva ancora quel senso di autenticità e di passato comunitario nel quale s’iscrivono valori e insegnamenti – la sua opera poetica si estende, fluente, proprio come il fiume Esino che da lì nasce per percorrere nel tragitto digradante comune ai fiumi marchigiani “a pettine” un tragitto che lo riconduca all’essenzialità dell’unione con l’infinito delle acque dell’Adriatico. 

 

Sabato 10 luglio 2021 presso la sala Bernini dell’Hotel Tiziano, città di Lecce, l’artista Roberto Mendicino ha ricevuto dall’Accademia “Italia in Arte nel Mondo” l’ambito premio per le arti visive “Il David di Michelangelo”.

La commissione, dopo aver valutato 5000 candidati da tutto il mondo,  ha assegnato l’alto riconoscimento con la seguente motivazione: "Al Maestro Roberto Mendicino che spesso si rifugia in un profondo “ritiro” poietico, fatto di “incantesimo” e di “inquietudine”, mostra, palesemente, il geniale significato culturale contenuto nei Suoi impianti compositivi, apponendo così, alla sua produzione artistica, il sacro vincolo del Sigillo, matrice dei “Segni” distintivi dell’Autorevolezza “intellettuale e di ogni altro atto creativo e che tale è, al di là della grammatica pittorica messa in campo, in quanto risponde ad una espressione provvidenziale e vitale della Storia dell’Arte”.