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di Sergio Melchiorre

Rita Stanzione, artista versatile e geniale, è nata in provincia di Salerno ed è insegnante di sostegno in una scuola primaria. Ha scritto svariati libri di poesie e ha ottenuto numerosi riconoscimenti letterari ed importanti premi. 

Oltre a scrivere poesie e haiku, negli ultimi anni l’artista si è cimentata in racconti brevi e nel 2019 ha partecipato al romanzo collettivo “Sognatori di scampoli di tele”, Movimento letterario UniDiversità di Bologna.

Alcune sue liriche sono state pubblicate nella rubrica “Bottega di Poesia” del quotidiano “La Repubblica” e alcune opere letterarie, inserite in antologie, riviste e siti di letteratura nazionali ed internazionali, sono state tradotte in più lingue. Ha svolto di recente il ruolo di membro di giuria in concorsi letterari nazionali. 

Dopo aver pubblicato i libri di poesie, “L’inchiostro è un fermento di macchie in cerca d’asilo”; “Spazio del sognare liquido”; “Versi ri-versi”; “Per non sentire freddo”; “È a chiazze la mia bella stagione”, “In cerca di noi”; “Canti di carta”; ”Di ogni sfumatura”; “Grammi di ciglia e luminescenze-60 Haiku”; “Un posto di pietra fedele”, Rita Stanzione ha dato alle stampe la sua nuova opera letteraria, dal titolo squisitamente originale: “Da quassù (la terra è bellissima)”, 4 Punte Edizioni, settembre 2021, con la preziosa prefazione di Lorenzo Spurio

Il libro è diviso in cinque sezioni: “Siamo tutti migranti”, “Se questi sono uomini”, “Compluvium”, “Pensieri gridati”, “Aggrappiamoci a tutto”.
I versi delle liriche presenti nel libro “Da quassù (la terra è bellissima), 4 Punte Edizioni-2021, sono delicati, come la rugiada notturna che si deposita, sotto forma di perle di cristallo, sui ciclamini in inverno.

Ogni singola poesia, scritta magistralmente dall’aedo, emana il profumo antico e inebriante della notte, durante la quale fioriscono i boccioli più rari dell’ispirazione trascendentale.

L’artista riesce a cogliere l’essenza della bellezza del cielo, perché, come scrive Fabrizio Caramagna, «la poesia è un granello di luce che si tiene tra il pollice e l’infinito».

«Nel libro troviamo poi delle poesie su dilemmi e drammi esistenziali, commenta Rita Stanzione, domande e percorsi che inevitabilmente fanno parte di noi, vanno a formare quel variegato collage delle motivazioni e delle scelte di vita personale e di comunità. Non ultimi, anche se li troviamo nella sezione conclusiva, i possibili “rifugi” in cui l’uomo cerca e a volte trova un qualche conforto alle avversità, eventi a volte inevitabili. Pur senza rinunciare alla ricerca di miglioramento, di felicità, alla lotta, al necessario “grido di rivalsa”».

Nella poesia “A Giulio Regeni”, scritta magistralmente dalla rimatrice, i versi per onorare il ricordo del ricercatore italiano, torturato e ucciso in Egitto nel 2016, fanno rabbrividire il lettore: «hanno tagliato il futuro/a Giulio/lo hanno spogliato/smembrato/di conoscenza e vita/con il rastrello nella carne».

È un vero e proprio atto d’accusa non solo nei confronti dei suoi vili aggressori, al servizio di una spietata dittatura, ma soprattutto nei confronti del silenzio istituzionale che circonda i paesi occidentali che forniscono le armi per reprimere la libertà dei cittadini egiziani.
In questa straordinaria poesia Rita Stanzione raggiunge la perfezione stilistica e poetica usando parole semplici, ma efficaci, che arrivano direttamente al cuore del lettore.

La chiusa della lirica è sconvolgente: «Di Giulio/del suo sorriso giovane/, quelli hanno fatto cenere/tra le menzogne,/questi le hanno coperte/ con un tappeto rosso».

Il titolo della raccolta «è stato ispirato dalla famosa osservazione-sorpresa di Jurij Gagarin: dallo spazio il nostro pianeta gli apparve bellissimo e abbracciante», dichiara l’autrice del libro.

“La Terra è blu”, esclamò meravigliato, Jurij Gagarin (1934-1968), al quale la Poetessa dedica una suggestiva poesia (Il primo volo ha i tuoi occhi), il primo cosmonauta, di nazionalità sovietica che portò a termine la propria missione il 12 aprile 1961, a bordo della Vostok, diventando a tutti gli effetti il primo essere umano a orbitare intorno alla terra. 

Le liriche di Rita Stanzione, che affrontano le tematiche più contradittorie del mondo, denunciano garbatamente l’ipocrisia, il conformismo ed il perbenismo che caratterizzano lo “spirito malato” della nostra società coeva.

«Se devo pensare a quest’opera nel suo complesso, scrive nella prefazione il critico letterario Lorenzo Spurio, mi vengono in mente due artisti che con le loro produzioni hanno reso grande la letteratura e l’arte. Mi riferisco a T. S. Eliot, che con la sua opera magistrale “La terra desolata” dimostrò le multiple sfaccettature ed echi di linguaggio tra i tanti autori rievocati, citati, richiamati, in una realtà multipla, a mosaico. Dall’altra parte penso a un artista totale come Christo, che con il suo genio è riuscito a dare applicazione a un’arte concreta su grande scala dagli ampi significati. Ciò che interviene in maniera folgorante in operazioni d’arte sul posto, come furono quelle di Christo nel determinare fascino e shock, è la dimensione preventivamente strutturata della temporalità.

Vale a dire l’effetto estemporaneo e diretto – automatico, un po’ com’era per il Dalì ribelle – che crea sull’uomo, che diviene fruitore dell’opera». 

 

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Info Autore
Sergio Melchiorre
Author: Sergio Melchiorre
Biografia:
Sergio Melchiorre (poeta, sceneggiatore cinematografico, scrittore di racconti brevi e paroliere), ha scritto cinque sceneggiature cinematografiche. Ha pubblicato tre raccolte di poesie e «Uno di noi», «Rosso purpureo» e «Occhi autunnali». 2015, «Il cacciatore di mosche» vince il 1° posto al Premio Internazionale di Letteratura «Per troppa vita che ho nel sangue – Antonia pozzi», Arese, 2017. 15 ottobre 2017, la lirica «Non cercarmi» ottiene il 1° posto al XXVIII Premio Nazionale «Città di Pinerolo 2017». Il 18 luglio 2019, gli viene conferito dal Comune di Vernole il Premio alla Carriera. Il 06 ottobre 2019, il suo libro «Occhi autunnali» ottiene il 1° posto al Premio Letterario «Città di Pinerolo».
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