di Stefania Melani
Vincent Van Gogh nato nel 1853 nel Brabante d’Olanda, è rimasto un mito fra gli artisti cosiddetti “maledetti “ fra Arthur Rimbaud, nato a Charleville in Francia nel 1854 e Paul Verlaine, poeta nato nelle francofone brume di Metz in Lorena, nel 1844.
Tutti e tre furono mossi da una forte passione sociale.
Vincent Van Gogh soggiorna a Parigi dal 1886 al 1888 e qui scopre la pittura Impressionista, approfondisce l’interesse per le stampe giapponesi...così curate nel dettaglio e così dolci.
La scoperta del colore nella pittura degli impressionisti lo influenza molto, il colore giallo cromo è la sua passione, si dice lo stendesse anche con le mani e che questa cosa abbia avvelenato Vincent, peggiorando una salute precaria.
Qui egli sente una gioia nuova dentro di sè...e ci regala quadri di intense cromie, come molti paesaggi e innumerevoli versioni dei girasoli.
La sua vita fu molto difficile, una natura fragile e tormentata lo porta ad un’instabilità interiore, a forti commozioni ed a violenti coinvolgimenti.
Molto sensibile avrebbe desiderato di essere amato, ma la sua difficoltà di relazione lo metteva spesso in situazioni di impaccio che furono causa di delusioni infinite.
Ebbe l’affetto vero e molto forte del fratello Theo che lo amò ed aiutò sempre e la protettiva ammirazione di pochi amici.
Vincent rimane un artista intellettuale, sofferto e contorto, lettore appassionato e curioso che passa dalla Bibbia a Dickens, dai musei all’interesse per le stampe giapponesi.
La pittura diede un preciso indirizzo alla sua vita, gli permise di trovare se stesso, guidato da un istinto visionario e artistico cercava sempre la Verità attraverso la propria arte. Con le sue opere egli parlò al mondo, nella sua inquietudine il rapporto con la pittura fu assoluto e totalizzante tanto che essa fu anche il suo carnefice.
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SULL'OPERA:
Fra terra e cielo... in questo quadro possiamo vedere la poesia.
Una luminosa e alta poesia, che si erge con vorticoso segno verso l’infinito...
La Provenza è per Vincent una rivelazione, rimane entusiasta dalla sua bellezza solare, dai colori perfetti e puri dei suoi tramonti, delle albe e dal paesaggio.
Un paesaggio magico e ricco di una bellezza senza tempo...che tocca il cuore e lo affascina...donandogli nuova vita!
Qui, nel sud della Francia, l’artista realizza opere significative, piene di colore, luce che gli illumina il cuore e illumina le sue tele...
Con questa ed altre opere constatiamo una nuova pennellata, emozioni di sole che lo abbracciano, egli può finalmente sentirsi libero dallo spettro della pazzia che lo ha perseguitato.
È felice, si perde in questa gioia...ma è uno stato d’animo che non dura.
Troppo breve purtroppo....
Muore suicida ad Auvers-sur-Oise il 29 Luglio 1890.
PROFONDO E SENSIBILE VINCENT, LA VITA PER TE È STATA TROPPO DURA.
UN PESO CHE HA SPEZZATO IL TUO CUORE!
Un felice cammino di Arte e serenità a tutti voi che leggete.
Nella foto di copertina:
CYPRESSES WITH TWO WOMEN (1889)
I CIPRESSI E DUE DONNE
VINCENT VAN GOGH
OLIO SU TELA
30/3/1853
29/7/1890