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di Mario Logullo

'Lettori in circolo", questo è il titolo che la consigliera Marisa De Rose del comune di Rende, ha voluto dare a un interessante e ambizioso progetto in collaborazione con Missionlife, un'associazione che si occupa di cultura e soprattutto di problemi sociali.

Aggregazione, grazie ai libri, alla lettura, un circolo senza distacco tra l'autore e i lettori, un momento in cui la lettura serva davvero per riavvicinare le persone che si sono allontanate sempre di più anche a causa della pandemia.

L'obiettivo finale sarà quello di creare la città del libro, un progetto e un'idea che vanno avanti dallo scorso anno e si spera di arrivare a istituire una vera e propria rassegna. Ieri sera, il primo appuntamento al Museo del Presente di Rende, con un autore molto affermato, Francesco Carravetta, il primo di questo progetto pilota, che si occupa di cronaca nera da sette anni, con il sito, molto seguito "Antichi Delitti".

Oltre 700 casi trattati, dal piccolo furto ai serial killer. E tutto è nato per caso, grazie a una funzionaria dell'archivio di stato che gli ha chiesto l'approfondimento su alcuni atti processuali. Tutti i casi trattati sono realmente accaduti. Antichi delitti, ha raggiunto in tutti questi anni quattro milioni di contatti sui libri, tutti in ristampa, un vero e proprio successo. I libri, venduti in tutto il mondo parlano solo di casi calabresi.

E la lettura/racconto della storia che ha aperto questo ciclo d'incontri, "Rosina scesa all'inferno", non ha deluso le aspettative. Una storia d'amore tra due cugini di Falconara, Domenico e Rosina che si sposano, con l'assenso del suocero zio e invece, i fratelli di lei che non vedono di buon occhio questo matrimonio.

Iniziano subito i problemi, i primi contrasti e le incomprensioni che portano alla prima tragedia, uno dei cognati spara a Domenico.Un giorno trovano il padre di Rosina morto, si ammala anche Rosina e viene ricoverata in una clinica. Il marito che le fa capire di aver ucciso il padre, il tentato suicidio della donna, salvata per miracolo, lei che non vuole più ritornare a casa. Ha paura ma poi si lascia convincere e una volta ritornata nella sua dimora, viene uccisa dal marito.

Era il 1930 e i casi di femminicidio erano molto più numerosi, però nessuno sapeva niente e le notizie arrivavano solo ai pochi abitanti del paese o tramite il passaparola. E l'autore, concludendo la discussione dice:"dopo che l'assassino si costituisce, è drammaticamente "bello" il racconto dei carabinieri quando arrivano a casa della donna morta, trovano i due figli vicini al cadavere e non riuscivano a capire nemmeno se i due bambini fossero ancora vivi".

Per conoscere la fine del racconto, andate sul sito di Francesco Carravetta e se volete sapere se qualche parente, amico congiunto, ha avuto a che fare con la giustizia o se c'è qualche assassino in famiglia, rivolgetevi sempre a lui, lo stakanovista del crimine.

A condurre la disamina guidata della lettura e a moderare il primo appuntamento, la brava Emmanuela Rovito, vicepresidente di Missionlife, poetessa e scrittrice.

 

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