di Michele Petullà
Tonino Gaudioso: un grande artista protagonista del nostro tempo, che utilizza la scultura come linguaggio espressivo, una delle forme d’arte più antiche, rendendola contemporanea.
Tonino Gaudioso è un giovane scultore calabrese, che vive e lavora a Zungri, un piccolo e grazioso borgo incastonato nella lussureggiante natura del Monto Poro, nella provincia di Vibo Valentia, situato in una felice posizione geografica, a pochi chilometri di distanza dalle principali località turistiche della Costa degli Dei, prima fra tutte Tropea, la “Perla del Tirreno” – incoronata Borgo più bello d’Italia 2021 – famosa per la bellezze delle sue spiagge e del suo mare, oltreché per la sua cipolla rossa. Zungri è una località divenuta ormai famosa, specie nel corso dell’ultimo decennio, in quanto è sede di un antico, particolare e suggestivo Insediamento Rupestre – detto degli “Sbariati” – meta ogni anno di diverse decine di migliaia di visitatori provenienti da ogni parte dell’Italia e del mondo. L’esistenza di questo insediamento – la cui ri-scoperta e azione di valorizzazione si deve sostanzialmente all’archeologo calabrese Achille Solano – è valsa la denominazione di Zungri quale “Città di Pietra”, una sorta di “Piccola Matera”.
Apprezzato ed amato ovunque, Tonino Gaudioso ha sempre mantenuto un attaccamento affettivo strettissimo con il suo borgo natale e con la sua comunità d’origine, da cui ha imparato ad apprezzare le piccole cose della vita, la loro genuina semplicità, utilizzando questi elementi come espedienti nella vita quotidiana e come fonte di ispirazione nella sua arte. A Zungri, Tonino Gaudioso è nato e cresciuto, coltivando sin da piccolo la passione per l’arte, ed in particolar modo per l’arte della scultura. Una passione che nel corso degli anni è divenuta non solo il suo lavoro, ma anche uno stile di vita, una necessità espressiva e comunicativa dell’artista, attraverso cui dare voce ed espressione al suo sentire intimo, ai moti della propria anima e della propria sensibilità umana oltreché artistica. Una passione, quella di Gaudioso, che è una vera e propria “dote innata”. E se, come diceva il grande Pablo Picasso, “ogni bambino è un artista; il problema è poi come rimanere un artista quando si cresce”, questo sembra non rappresentare affatto un problema per il nostro artista, ormai affermato e felice della sua arte.
LA FORMAZIONE DELL’ARTISTA. Formatosi all’Istituto d’Arte di Vibo Valentia, Tonino Gaudioso si è successivamente trasferito a Milano per frequentare la prestigiosa Accademia di Brera, presso la quale si è perfezionato, acquisendo elevate competenze artistiche nel campo della scultura ed un solido bagaglio culturale. Completato il perfezionamento accademico, sensibile al forte il richiamo della sua terra, Gaudioso ha fatto ritorno alla sua Zungri, dove ha aperto una sua bottega d’arte. La sua bravura si fece pian piano strada, divenendo sempre più nota, e le commissioni d’opere d’arte non tardarono ad arrivare. La sua tecnica si affina e si arricchisce sempre di più; la sua attività acquista sempre più spazi di notorietà, fino a travalicare i confini del suo paese, poi della Calabria, dell’Italia, e divenire internazionale.
Tante e diverse sono, infatti, le mostre e le esposizioni a cui Tonino Gaudioso ha partecipato, sia in Calabria, sia in importanti città d’arte in Italia e all’estero. L’ultima, in ordine di tempo, nello scorso mese di novembre, la sua partecipazione da grande protagonista – assieme a circa cinquecento artisti provenienti da ogni parte del mondo – alla più importante Fiera internazionale d’arte contemporanea di Parigi, detta “Carrousel du Louvre”, dove l’artista calabrese ha presentato la sua opera scultorea “Attesa” o “Nudo di donna”, attraverso la quale Gaudioso ha voluto rappresentare “la forza e la bellezza delle donne calabresi”.
LA PRODUZIONE ARTISTICA. Numerosissime sono le opere scultoree realizzate da Tonino Gaudioso. Le sue sculture esprimono e rappresentano appieno la filosofia ed il pensiero che vi sottende e la profonda sensibilità artistica. Ogni opera è perfettamente plasmata dalla mano precisa e sicura dell’artista, che dalla materia riesce sempre a realizzare forme di grande impatto espressivo ed emotivo. Un’arte, quella di Gaudioso, che si riveste di sacralità, come forma che dà espressione all’anima, in una dimensione in cui l’elemento religioso assume una rilevanza significativa, che trova ampia espressione nelle sue opere, le quali trasmettono un senso di serenità e di pace interiore. Tra le tante opere di Gaudioso – impossibili da citare tutte data la loro numerosità – non si può fare a meno di citarne due in particolare: il Cristo in Croce, realizzato in vetroresina, che si staglia imponente sullo sfondo del borgo di Zungri, sul promontorio che sovrasta la “Città di pietra”, un’opera che trasmette una grande suggestione emotiva ed un alto senso di religiosità; la magnifica statua della Madonna del Carmelo, anch’essa realizzata in vetroresina, commissionata anni fa da una comunità di emigrati calabresi e posta in una piazzetta di Brisbane, in Australia.
LA MADONNA DELLA FONTANA. L’ultima opera realizzata da Tonino Gaudioso – in ordine di tempo – è un’imponente statua raffigurante la Madonna della Fontana di Spilinga, con in braccio il suo bimbo (Gesù Bambino) e circondata da altri bambini. Si tratta di una scultura in cui arte e fede si fondono armonicamente. Un’opera che incarna le tante attese e speranze di una comunità e di un territorio. L’opera – dedicata al diacono Domenico De Vita, un personaggio popolare e molto amato dalla comunità locale, scomparso improvvisamente nel maggio del 2020 – è realizzata in marmo di Carrara ed è alta circa due metri, per un peso di circa trentatré quintali. Posta all’ingresso di Spilinga – piccolo borgo che sorge su una collina alle falde del Monte Poro, nell’immediato retroterra di Capo Vaticano – la statua è stata inaugurata lo scorso 29 dicembre, con una solenne manifestazione, molto partecipata, a conclusione di una celebrazione eucaristica seguita da una fiaccolata guidata dal parroco don Giuseppe Gagliano, che ha svelato e benedetto la scultura. Alla cerimonia hanno preso parte diversi parroci del comprensorio, i rappresentanti dell’amministrazione comunale, con in testa il sindaco Enzo Marasco, e diversi esponenti del mondo dell’arte.
Per realizzare l’opera, Gaudioso ha impiegato circa sette mesi di duro lavoro: un impegno comunque che è stato ripagato dall’abbraccio corale e dai riconoscimenti tributatigli da tutta la comunità locale e, in definitiva, dalle grandi emozioni vissute dall’artista e dalla sua evidente e dichiarata soddisfazione. “Ho provato una grande emozione – ci ha confessato Gaudioso –, non ci sono parole per esprimere quello che ho provato; ed è stata una grande soddisfazione, ho ricevuto tanti apprezzamenti e questo mi ripaga dei tanti sacrifici che ho fatto per realizzare quest’opera. Ho mangiato e respirato tanta polvere di marmo mentre lavoravo, ma sono soddisfatto e orgoglioso dell’opera che ho realizzato e che rimarrà a protezione della comunità e dei viandanti. Mentre la realizzavo pensavo ai grandi maestri della scultura italiana e immaginavo i tanti sacrifici fatti per realizzare una grande opera d’arte e a quanta bravura ci vuole per realizzarla. Questa è un’opera importante, che segna un passaggio altrettanto importante della mia vita personale e professionale, che mi dà forza e mi spinge a seguire le orme dei grandi maestri della scultura”. Emozioni, sentimenti, che ci fanno venire in mente e apparire quanto mai veritiere altre espressione di Pablo Picasso, secondo le quali “l’artista è un ricettacolo di emozioni che vengono da ogni luogo: dal cielo e dalla terra” e “l’arte spazza la nostra anima dalla polvere della quotidianità”, sublimando le contingenze umane.
La Madonna della Fontana è un’opera dotata di grazia e di bellezza espressiva; un’opera da osservare, da ammirare, da ascoltare, che chiama alla contemplazione; un’opera che apre le porte del cuore e riempie l’anima, che infonde un senso di pace e serenità. Un’opera che ci conferma quanto sia veramente un artista straordinario, Tonino Gaudioso: dotato di una grande capacità di scolpire e plasmare la materia, come fosse plastilina o gesso. Le sue opere – come dimostra anche questa scultura – prendono letteralmente forma grazie ai dettagli minuziosi, che egli sa scolpire con estrema delicatezza, donandogli una forte carica espressiva e comunicativa. Una minuziosa attenzione ai particolari, che esprime un sussurro di speranza per l’umanità.
L’UOMO E L’ARTISTA. Basta scambiare qualche battuta, leggere il suo sorriso, ascoltare i suoi appassionati pensieri, osservare la sua genuina umanità, per capire di che pasta è fatto Tonino Gaudioso, il suo valore come uomo e come artista. Le opere di Tonino Gaudioso hanno un’anima, sembrano parlare, comunicano grandi sentimenti a chi ha la sensibilità di ascoltarle. È un’arte, la sua, che gli appartiene intimamente e che gli dà forza, perché il piacere che prova nella realizzazione delle sue opere è unico e indescrivibile. Un artista straordinario, che non smette mai di stupirsi e meravigliarsi, di sfidarsi e di confrontarsi con se stesso e con gli altri. Hanno un’anima le sue opera, perché parlano della sua cultura, della sua terra, della sua comunità, della sua esistenza, della sua filosofia di vita, di religione e di fede, di tutte quelle esperienze che lo hanno plasmato come uomo e come artista e lo hanno fatto maturare e crescere. E d’altra parte “si usa l’arte per guardare la propria anima” (G. B. Shaw).
“Non c’è arte senza coscienza di sé, e la coscienza di sé e lo spirito critico sono tutt’uno”. Tonino Gaudioso sembra conoscere bene questa massima di Oscar Wilde. Egli, infatti, è un artista che attraverso la scultura comunica le sue emozioni, cerca di stimolare coscienza e identità, personale e collettiva, lavorando sui simboli per indurre le persone a interrogarsi, a riflettere, a ricercare la bellezza, in un mondo che corre troppo e troppo velocemente e tende spesso a trascurare ciò che più conta nella vita: una vita in cui, a volte, sembra stiamo diventando refrattari alle emozioni, ai sogni, ai voli dell’anima. Come frasi non finite, le opere di Gaudioso sembrano essere accenni di riflessione, che ognuno può completare con il proprio personale significato, riempendo di senso la propria esistenza. Ogni sua creazione è un percorso di vita; ogni sua opera nasce dall’esigenza di comunicare, di rendere universale una riflessione personale; è la volontà di incarnare nella materia le sue emozioni, sublimandole; è il desiderio di marcare il momento della ricerca del significato della propria esistenza, come affermazione di sé, ma anche del senso stesso della vita.
Tonino Gaudioso, attraverso le sue opere, ricerca la bellezza: la bellezza delle emozioni positive della vita, di una felicità che nasce nella coscienza della propria identità. Un benessere dello spirito che invita a vivere una quotidianità piena e vigile, mai passiva, perché la felicità che tutti cerchiamo è un diritto, ma anche un percorso irto di difficoltà, che si affronta passo dopo passo nelle piccole e grandi cose quotidiane.
In conclusione, Tonino Gaudioso è un uomo dotato di grande umanità e uno straordinario artista, che ha sempre ancorato le sue opere ai valori della sua cultura semplice e genuina. Valori e cultura che ne hanno fatto di Tonino Gaudioso una persona umile e di grande umanità, legata alla storia della sua terra e della sua comunità, che egli ama rappresentare attraverso le sue opere artistiche, le quali ci parlano di fatica e gratificazioni, di attese e speranza, di sguardi e sentimenti, di forza e fiducia, di spiritualità e bellezza.