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di Michele Petullà

Un' occasione importante per riflettere sul ruolo dell'arte come ponte tra il sacro e il quotidiano e per riscoprire il valore profondo dell'arte come veicolo di speranza.

Si è concluso con grande successo, e tra gli apprezzamenti di tutti, il Giubileo degli Artisti e del Mondo dello Spettacolo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, tenutosi il 15 e 16 febbraio a Soriano Calabro. L'evento, promosso dalla diocesi in collaborazione con il Comune di Soriano Calabro, il Polo Museale di San Domenico, la Parrocchia di San Martino e i Padri Domenicani, ha rappresentato un significativo e intenso momento di incontro tra arte, fede e cultura. Un evento di profonda risonanza culturale e spirituale, che ha saputo intrecciare linguaggi artistici diversi – dalla pittura alla scultura, dal cinema alla letteratura, dalla musica alla poesia – tutti uniti da un tema comune: la Speranza.

La manifestazione ha coinvolto artisti, intellettuali e rappresentanti del mondo dello spettacolo, offrendo uno spazio di confronto e condivisione sul ruolo dell’arte come strumento di speranza e dialogo. Un'iniziativa che ha saputo attrarre un vasto pubblico, confermando il valore dell'arte non solo come espressione estetica, ma anche come veicolo di riflessione spirituale e sociale.

L'ARTE COME PONTE TRA IL SACRO E IL QUOTIDIANO. Il cuore pulsante dell’evento è stata la mostra d’arte inaugurata presso il Polo Museale di Soriano, che ha visto l’esposizione di oltre cento opere tra pittura e scultura, tutte ispirate al tema della speranza. La cerimonia di apertura ha visto la partecipazione di figure di grande rilievo: mons. Attilio Nostro, vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, Mariangela Preta, direttrice del Polo Museale di Soriano, Antonino De Nardo, sindaco di Soriano, don Pasquale Rosano, parroco del Duomo di Vibo Valentia e incaricato dell’organizzazione di questo Giubileo, padre Rosario Licciardello.

L’esposizione – che grazie alla piena disponibilità e collaborazione offerte dalla direttrice del Polo Museale, Mariangela Preta, rimarrà aperta al pubblico per un mese –, non si è limitata a un’esibizione artistica, ma ha offerto una profonda occasione di meditazione collettiva. Le opere, realizzate da artisti locali, provenienti da tutta la diocesi e anche dalla provincia vibonese, hanno affrontato il tema della speranza in modo variegato: alcuni hanno scelto rappresentazioni figurative di luce e rinascita, altri hanno esplorato simbolismi legati alla spiritualità e alla resilienza umana.

Parallelamente alla mostra, il programma si è arricchito di una sezione dedicata alla poesia e alla letteratura, con la partecipazione di scrittori e poeti, che hanno dato luogo a un coinvolgente reading poetico, di rara profondità, che si è svolto nella Sala Consiliare del Comune. Il legame tra arte e parola è emerso con forza, sottolineando come la speranza possa essere narrata non solo attraverso il colore e la forma, ma anche attraverso il potere evocativo della parola e della scrittura. Se l’arte visiva ha saputo donare immagini di speranza e di rinascita, è stata la parola, nella sua forma più pura e intensa, a dare voce all’invisibile, a trasformare il dolore, la ricerca e la fede in versi capaci di toccare l’anima. Il tema dell’incontro, “Il rapporto tra Poesia e Speranza”, ha dato il via a un’intensa riflessione sul ruolo della poesia come strumento di resistenza interiore, di guarigione dell’anima e di dialogo con il trascendente. In un mondo che spesso sembra travolto dal disincanto, la poesia è emersa come un linguaggio capace di ricostruire, di offrire orizzonti nuovi, di dare voce a ciò che resta sospeso tra il visibile e l’invisibile. I poeti intervenuti hanno dato vita a un susseguirsi di letture e interpretazioni, dove ogni verso sembrava essere un filo teso tra il cielo e la terra, un canto che, pur nascendo dall’umano, si protendeva verso l’infinito. Ne è emersa così la dimensione della Poesia come preghiera, un’intuizione profonda che ha riportato la parola poetica alla sua radice più antica: quella di invocazione, di dialogo con il mistero, di ricerca di senso. In apertura della sezione, d’altra parte, è stato sottolineato come la poesia sia sempre stata un luogo di resistenza e di rinascita, una testimonianza della capacità dell’uomo di cercare luce anche nei momenti più oscuri: “Se la Speranza è ciò che ci tiene in piedi nei giorni del dubbioè la Poesia a darle voce quando le parole sembrano mancare”.

CINEMA E RIFLESSIONE SOCIALE: l’impatto di “Al di là del mare”. Un altro momento significativo del Giubileo è stato la proiezione del cortometraggio “Al di là del mare”, alla quale hanno assistito i ragazzi delle scuole di Soriano. L'opera ha affrontato temi di grande attualità come le migrazioni e il traffico di organi, ponendo lo spettatore di fronte a interrogativi profondi sulla condizione umana. Alla proiezione ha fatto seguito un incontro-dialogo tra i principali attori protagonisti del cortometraggio – il vibonese Costantino Comito e Carmelo Giordano – e gli studenti, coordinato dalla prof.ssa Luciana Varì, delegata alla Cultura del Comune di Soriano. L’arte cinematografica, in questo contesto, si è dimostrata un potente strumento educativo e di sensibilizzazione, capace di avvicinare le nuove generazioni a tematiche di grande complessità. La scelta di includere una sezione dedicata al cinema testimonia la volontà di abbracciare un linguaggio artistico moderno e immediato, che sappia parlare ai giovani attraverso immagini e narrazione.

DOMENICA TRA PREGHIERA, ARTE E MEDITAZIONE. La giornata di domenica 16 febbraio si è aperta con un momento di preghiera e accoglienza presso la Parrocchia di San Martino, accompagnato dal Coro del Conservatorio, diretto dal maestro Gianfranco Cambareri. Momento particolare è stata la declamazione del Cantico delle Creature da parte dell’attore vibonese Gianni Colarusso, accompagnato dallo stesso Coro.

A seguire, l’incontro con gli artisti sul tema “L’arte come linguaggio di speranza”, al quale hanno partecipato il vescovo, mons. Attilio Nostro, Stefania Mancuso, presidente dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, Mariangela Preta e don Pasquale Rosano. Il dibattito ha evidenziato il ruolo dell’arte come strumento di elevazione spirituale e di dialogo interculturale, sottolineando l’importanza di un’estetica che non sia fine a sé stessa, ma che abbia un respiro etico e trascendente.

Un momento particolarmente intenso della giornata è stato poi il cammino meditativo fino al Santuario di San Domenico, accompagnato dalla lettura di passi tratti dalle lettere di Papa Francesco agli artisti. Un gesto simbolico che ha rafforzato il legame tra creatività e spiritualità, ponendo l’arte come via privilegiata per la ricerca del divino.

A conclusione dell’evento, la Santa Messa celebrata da mons. Attilio Nostro ha rappresentato il culmine di questa esperienza di riflessione: “La Chiesa omaggia e chiama a raccolta gli artisti – ha dichiarato il vescovo –, che sono l’espressione forse più bella e più alta dell’ingegno umano. L’arte è qualcosa che va oltre la tecnologia, oltre la scienza, e sfiora proprio il Mistero di Dio. Quindi, incontrare loro, accoglierli, e dialogare con loro, per noi significa un sicuro arricchimento, perché entriamo davvero nel mistero del linguaggio di Dio”.

Un momento di particolare intensità emotiva, durante la celebrazione eucaristica, è stata la lettura della “Preghiera dell’Artista”, un testo che ha saputo cogliere l’essenza di questa due giorni: l’arte come dono e missione. Il Giubileo, dunque, si è concluso con un momento poetico di grande significato. Questa preghiera, che resterà come eredità spirituale del Giubileo, ha suggellato il messaggio profondo dell’evento: l’arte e la poesia non sono solo strumenti estetici, ma veri e propri linguaggi di redenzione, capaci di riconnettere l’uomo alla sua dimensione più autentica e spirituale.

CONSIDERAZIONI CULTURALI E SPIRITUALI: L' ARTE COME RIVELAZIONE DEL DIVINO. Il Giubileo degli Artisti di Soriano Calabro, ben curato in ogni dettaglio, ha messo in evidenza una verità spesso trascurata: l’arte è un’esperienza spirituale prima ancora che estetica. In un’epoca dominata dall’immagine e dalla fruizione rapida dei contenuti, eventi come questo ci ricordano che la bellezza ha un potere trasformativo, capace di elevare l’anima e di aprire orizzonti di senso.

L’arte, intesa come linguaggio universale, ha il potere di unire mondi apparentemente lontani: il sacro e il profano, la tradizione e la modernità, la fede e la ricerca individuale. Questo evento ha saputo coniugare le diverse forme espressive – pittura, scultura, poesia, cinema, musica – dimostrando che ogni linguaggio artistico può farsi strumento di speranza.

Papa Francesco, nelle sue lettere agli artisti, ha più volte sottolineato il valore dell’arte come rivelazione del mistero divino. Gli artisti, con la loro sensibilità, sono chiamati a interpretare il mondo con occhi nuovi, offrendo spunti di riflessione e momenti di bellezza che possano illuminare le coscienze. Soriano Calabro, con il suo Giubileo, ha saputo rispondere a questa chiamata, offrendo un’esperienza in cui l’arte non è solo contemplazione, ma anche azione e testimonianza. In un mondo segnato da incertezze e conflitti, questa iniziativa ha ricordato a tutti noi che la speranza può essere dipinta, scolpita, narrata, cantata. E soprattutto, vissuta.

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Info Autore
Michele Petullà
Author: Michele Petullà
Biografia:
Laureato in "Scienze Politiche e Sociali" presso l'Università di Torino, ho conseguito il Perfezionamento Post-Laurea in "Teoria Critica della Società" presso l'Università Bicocca di Milano ed il Diploma di Alta Formazione in "Comunicazione e Cultura" presso l'Università Lateranense di Roma. Ho seguito il Corso di Formazione annuale per "Redattore-Consulente di Casa Editrice" presso l'Agenzia Letteraria "La Bottega Editoriale" di Roma. Sono Giornalista, iscritto all'Ordine dei Giornalisti dal 2010; Sociologo, iscritto all'ASI (Associazione Sociologi Italiani), componente del Consiglio Direttivo Nazionale e Addetto Stampa; Educatore Finanziario AIEF (Associazione Italiana Educatori Finanziari). Sono autore delle seguenti pubblicazioni: "Analisi sociologica dell'Informazione televisiva quotidiana: modelli professionali e routines produttive" (Tesi di Laurea, UniTo); "Un Uomo. Una Storia" (Racconto storico, Adhoc Edizioni); "Dall'Osanna alla Risurrezione" (Saggio, Adhoc Edizioni); "Opinione Pubblica, Stereotipi, Democrazia: il contributo di Walter Lippmann riletto al tempo dei new media" (UniMiB); "Frammenti d'Anima" (Meligrana Editore); "Teorie evoluzionistiche in Antropologia. Modelli e sviluppi", Miano Editore, Milano. Scrittore e autore di poesie, mi occupo in particolare di cultura, attualità e società. Sono interessato allo studio e alla ricerca nel campo delle Scienze sociali ed umane. Amo l'arte in genere ed in particolare la poesia e la musica. Son l'uomo dai mille pensieri, la vita mi mormora parole d'amore e libere le lascio volare, tra la terra ed il cielo!
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