di Paola Cecchini
Cent’anni fa, il primo febbraio del 1922, nasceva a Pesaro una delle più grandi, famose e amate cantanti liriche di tutti i tempi: il soprano Renata Tebaldi.
La sua voce (definita ‘d’angelo’ dal Maestro Arturo Toscanini) fu considerata la più bella voce lirica del dopoguerra: ampia e calda, ‘seppur poco portata alla coloratura e non di ampissima estensione’, era caratterizzata da un timbro sopraffino, frutto di grande musicalità e scuola irreprensibile.
Il suo repertorio, senza essere sterminato, toccò anche Rossini (Assedio di Corinto, Guglielmo Tell) e Wagner (Lohengrin, I Maestri Cantori,Tannhauser) sebbene eccelse nei ruoli lirici della fine del XIX secolo: le opere di Verdi, Boito, Catalani e quelli della cosiddetta Giovane Scuola: Puccini e Giordano.
Cantò sempre e solo in italiano: per non intaccare la bellezza proverbiale della sua voce, evitò il francese per non assumere intonazioni nasali ed il tedesco per evitare i suoni gutturali.
Tra i personaggi che meglio identificano Renata Tebaldi (‘Miss Sold Out’, come veniva chiamata in America) c’è sicuramente Desdemona (protagonista femminile dell’Otello di Verdi), con cui debuttò negli USA nel 1955 accanto a Mario del Monaco, uno dei più osannati Otello di tutti tempi, sebbene i giornali scrissero in quell’occasione ‘In questo caso l’opera dovrebbe intitolarsi Desdemona’.
Lui non ne fu, ovviamente, particolarmente lusingato, anche se con Renata costituì una delle coppie liriche più affiatate, senza mai uno screzio. Al Metropolitan la Tebaldi regnò indisturbata per quasi vent’anni e quando vi tornò nel 1995 (dopo circa vent’anni di assenza) per presentare la sua biografia, il sindaco Giuliani le organizzò una settimana di festeggiamenti, coronata da un ‘Tebaldi’s day’.
Le persone che sfilarono al Lincoln Center per incontrarla e farsi firmare il libro furono stimate intorno alle 5.000: strinse le mani degli ammiratori per otto ore.
il 23 maggio 1976, esattamente trentadue anni dopo il giorno del suo debutto (Rovigo, 1944), all’apice del successo e per pura coincidenza, si presentò al pubblico per il suo ultimo concerto finale concedendo sette bis. Chiuse la serata con ‘Non ti scordar di me’.
Nata a Pesaro cinque anni fa (debutto a Lampedusa il 1° aprile 2017) con l’obiettivo di ‘portare al limite’ il concetto conosciuto di orchestra da camera (ogni strumento orchestrale è presente ma rappresentato da un solo esecutore, pur rispettando la cura e la raffinatezza del suono che caratterizzano l’ensemble da camera), l’originalissima WunderKammer Orchestra (plurale per definizione, vale a dire una camera delle meraviglie in
cui poter scoprire cose inaspettate, sorprendenti e curiose) ha organizzato ieri 7 agosto ‘Renata Tebaldi, donna e artista’ seguendo gli intendimenti della Fondazione Museo Tebaldi di Busseto: celebrare il soprano creando eventi divulgativi ed allo stesso tempo far riconoscere il melodramma come strumento di ‘straordinaria promozione della cultura italiana nel mondo’.
“L’assoluto prestigio mondiale che dal 1944 al 1976 è stato attribuito a Renata Tebaldi l’ha trasformata in una figura simbolica italiana al pari dei più grandi artisti della storia della cultura di ogni epoca”: quale miglior veicolo, quindi?
L’iniziativa- realizzata con il patrocinio del Comune di Pesaro (Assessorato alla Bellezza), la collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmio cittadina, il contributo di Sistemi Klein (main sponsor), Banca Popolare Valconca, Rotary Pesaro Rossini e la collaborazione di Ceramiche Bucci, Giardino di Santa Maria, Roberto Valli Pianoforti, UP Studio- si è concretizzata in una tavola rotonda ed un concerto lirico, presso il Palazzo Montani Antaldi che dall’estate 2019 accoglie il Museo Nazionale Rossini, museo innovativo pensato per un viaggio a 360° nel mondo del Maestro pesarese.
La tavola rotonda (a contenuto specialistico ma di registro divulgativo) è stata costellata di testimonianze e filmati per far luce sulla statura artistica del soprano, sulla sua rigorosa sapienza di musicista ed il suo glamour: Renata era bella, grande, maestosa (‘tanta’, come usano dire gli uomini) con grandi occhi azzurri e le fossette nelle guance che assicuravano cordialità.
Sono intervenuti Michael Aspinall (musicologo e storico della vocalità, docente e cantante lirico, che collabora da circa vent’anni con il ROF), Carla Maria Casanova (giornalista e scrittrice, autrice della biografia ufficiale della Tebaldi commissionata dalla stessa artista), Alessandra Rossi (soprano, docente di canto e referente artistica della Divisione Opera della WKO), nonché Oreste Bossini (critico musicale, giornalista e scrittore). Ha svolto le funzioni di moderatore il presidente della WunderKammer Orchestra, Stefano Gottin, che vanta grande conoscenza musicale.
Dopo cena, nel cortile d’onore del Palazzo ha avuto luogo il concerto solistico con il soprano Diana Gouglina.
Bulgara, recente Elektra (Richard Strauss) al Politeama Garibaldi di Palermo,
Diana si è esibita in un programma tebaldiano accompagnata dal pianista Lorenzo Bavaj, solista di profilo internazionale, che dal 1989 accompagna José Carreras al pianoforte nei teatri d’opera e nelle sale da concerto più famosi del mondo.
Avvolta in uno splendido abito da sera color rubino, lungo fino ai piedi, bella e sicura di sé, ha cantato ‘La regata veneziana’ (‘Soirées musicales’ n.9 di Rossini), ‘Pace mio Dio’ (‘La forza del destino’ di Verdi), ‘Il est doux, il est bon’ (‘Hérodiade’ di Jules Massenet).
Il pianoforte solo del Valse Coquette di Ruggero Leoncavallo ha interrotto per un momento la sequenza del soprano che -dotata di forte presenza scenica e attoriale- è ripresa con un cavallo di battaglia della Tebaldi, ‘Ecco, sospiro appena…. Io son l’umile ancella’ da ‘Adriana Lecouvreur’ di Francesco Cilea.
A chiudere due arie di Puccini: ‘Tu, tu piccolo iddio’ da ‘Madama Butterfly’ e ‘Sola, perduta, abbandonata’ da ‘Manon Lescaut’ ed infine il bis ‘L’invito’ (‘Soirées musicales’ n.6 di Rossini).
Una piacevole serata!