di Guendalina Middei
Lo sapevate che… in questo dipinto c’è una delle dichiarazioni d’amore più belle di sempre? Il «Ritratto dei coniugi Arnolfini» per secoli ha affascinato e commosso milioni di persone. Perché ha una storia straordinaria dietro!
A una prima occhiata sembra una scena comunissima: c’è un uomo, un ricco mercante, che tiene per mano la moglie. Se guardate con più attenzione però, noterete che i due non si stanno tenendo per mano. L’uomo prova a stringere la mano della moglie, ma quella di lei sta scivolando via. Adesso guardate il viso di lui: ha un’espressione seria, impenetrabile. Mentre la donna gli sorride dolcemente, lui non riesce neanche a guardarla negli occhi. Come se la vista di lei gli provocasse troppo dolore.
Ma allo stesso tempo tiene la mano sinistra sollevata in aria, come se stesse pronunciando un giuramento, una promessa solenne e immortale. Non importa dove andrai, sembra dirle, sarai sempre nel mio cuore. La donna si chiamava Costanza e morì di parto giovanissima, prima di dare alla luce il loro bambino. L’uomo allora decise di commissionare questo dipinto per immortalare il loro amore. Il cagnolino ai piedi della coppia simboleggia la lealtà e l’amore incondizionato.
L'amore non muore con la morte, ecco il significato di questo dipinto. L’amore è più forte della stessa morte.
Le persone che abbiamo amato sono sempre dentro di noi. Lasciano un’impronta indelebile. «Puoi perdere la loro presenza, la loro voce... ma non ciò che ti hanno lasciato, le emozioni che ti hanno suscitato». Ma c’è un ultimo dettaglio che voglio farvi notare: c’è uno specchio alle spalle della coppia. Lo specchio però non riflette la scena della stanza così com’è: immagine e riflesso non coincidono. Il cagnolino ad esempio non è riflesso nello specchio. Cos’è la vita, sembra dirci il pittore, se non un mistero? Tutto ciò che perdiamo torna sotto un’altra forma. «Alle volte però siamo semplicemente in stanze diverse. E solo l'amore le rende comunicanti.»