di Eugenio Maria Gallo
Penso di non aver mai fatto, finora, del "Turismo esperienzale", salvo un'esperienza in gioventù, in tenda, al mare.
Era, però, un'altra cosa, un qualcosa di ben diverso e di improvvisato e sarebbe, di certo, improprio presentare quell'esperienza come "Turismo esperienzale".
È chiaro, allora, che non sono mai stato un "turista esperienzale" e, data l'età, non so se avrò l'opportunità di diventarlo in futuro.
Certo se dovessi, però, pensare di provarci, saprei senz'altro da dove incominciare.
Non ho dubbi, in merito! Comincerei proprio dalla "Tenuta Bocchineri" del dottor Carmine Altomare, a Rogliano.
Essendo del luogo, ma non per questo comincerei dalla "Tenuta Bocchineri", bensì per quel che essa può offrire ed offre, ho avuto il piacere di visitarla più volte e di apprezzarla e ammirarla nel suo verde e nella sua natura.
Non ho, però, mai pensato di viverla dimorando, magari, per una o più notti, nella Casetta sull'albero o nello Chalet, dopo esser passato per le "Grotte dei briganti".
Sì, perché nella "Tenuta Bocchineri" ci sono anche due "Grotte", in cui in tempi lontani pare abbiano dimorato dei briganti.
Intrigante, non vi pare?
E sarà, altresì, intrigante e bello potersi svegliare, nella Casetta sull'albero, sul far dell'alba, ed affacciarsi sul verde, fissando "l'Albero monumentale".
Sarà piacevole spaziare, con lo sguardo, tutt'intorno e, quasi, carezzare con gli occhi la natura circostante, tendendo l'orecchio al dolce cinguettìo degli uccelli.
Sarà bello andare per il bosco, passare a visitare l'angolo dei daini, scendere fino al fiume e risalire a prepararsi per la prima colazione e, quindi, riprendere a vagare nel verde.
Ma sarà anche interessante interrogare le piante ed ogni segno del passato, che nel luogo sopravvive, ancora intatto, con la propria storia, che è anche storia di tutta una comunità.
E di storia, da richiamare alla mente e da ripercorrere, ce n'è proprio tanta nella "Tenuta Bocchineri".
Non solo natura e verde, pertanto, ma anche storia, leggende, tradizioni e tracce d'un passato che è patrimonio culturale non solo d'una comunità, ma di tutto un popolo.
A partire dal Museo dell'Arte contadina, che testimonia la vita, il lavoro, le fatiche, le usanze e la civiltà d'un popolo che, nella terra, ha avuto un tempo non solo la propria fonte di sostentamento, ma anche la misura del proprio essere.
In merito alla storia e alle leggende, poi, sarà opportuno cogliere l'occasione per rivisitare le pagine di alcune vicende locali, che hanno del terribile e del favoloso nello stesso tempo e che si legano alla saga dei briganti della banda di Pietro Monaco, alcuni dei quali pare abbiano dimorato, nelle due grotte della Tenuta, almeno in due occasioni: l'aggressione (13 dicembre 1861) ai due fratelli Spadafora (Domenico e Marco) presso il loro Mulino, confinante con la "Tenuta Bocchineri", ed il rapimento dei cugini Achille Mazzei e Antonio Parisio, nel giugno di due anni dopo.
Sarà veramente una bella occasione per incontrare, attraverso luoghi, leggende e storia, una piccola oasi della natura, insieme con il "geist" d'un popolo.
Nella "Tenuta Bocchineri", allora, si potrà entrare in contatto non solo con natura e verde, ma anche con storia e dimensione mitica d'un tempo.
È un'idea per chi, "turista esperienzale" in cerca di luoghi interessanti, voglia vivere una bella esperienza.
Una bella idea, non vi pare?
E chissà che, prima o poi, questo cammino di "Turismo esperienzale", nonostante gli anni, non lo debba intraprendere anch'io, magari partendo proprio dalla "Tenuta Bocchineri".