Per non dimenticare, dal profilo di Mario Funari. COSENZA, la mia città! 62 anni fa
Nella notte tra il 23 e il 24 NOVEMBRE 1959 un violento nubifragio ingrossò i due fiumi cosentini, il BUSENTO che arriva da OVEST e il CRATI che scende da SUD-EST.
A preoccupare i cosentini, inizialmente, fu il BUSENTO, ma verso le ore venti del 24 NOVEMBRE a uscire dagli argini, all'altezza del TANNINO, fu il Fiume CRATI e, per circa 600 famiglie della città antica fu un incubo.
A preoccupare i cosentini, inizialmente, fu il BUSENTO, ma verso le ore venti del 24 NOVEMBRE a uscire dagli argini, all'altezza del TANNINO, fu il Fiume CRATI e, per circa 600 famiglie della città antica fu un incubo.
Persero tutto. E persero tutto anche i tanti commercianti (grandi e piccoli) che avevano le loro attività sul Lungo Crati e dintorni, dal quartiere Massa a Piazza dei Valdesi.-
A causare lo straripamento del Fiume CRATI fu il Ponte di San LORENZO, collegamento stradale tra u Spiritu Santu e ra Massa (seguendo lo scorrere del fiume).
Il ponte, molto basso, a tre campate poggiate su due colonne molto vicine tra loro, si trasformò in diga quando grossi alberi, pietre enormi e altro materiale vario, non riuscì a defluire sotto di esso.
Fu così che milioni di litri d'acqua fangosa, pietrisco e altro allagarono in poco tempo gran parte della città a valle del colle Pancrazio e del Colle Triglio, rompendo argini, e trascinando via numerose piccole costruzioni che ospitavano attività di vendita di mercanzie varie, unica fonte di reddito di centinaia di famiglie...
Avevo 16 anni allora e con alcuni compagni di scuola, girando dal Ponte di Alarico andai a vedere il disastro fino alla zona di Sant'Agostino... Per noi, una giornata di "festa" ara scola. Pi menza Cusenza, all'epoca, na ruvina...
Per non dimenticare, qualche foto di quel triste momento, partendo dal Ponte di San Lorenzo di allora che tanti Cosentini non hanno mai visto...