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Ciao Giovanni. Grazie per la tua disponibilità. Sei uno chef, hai lavorato in prestigiose strutture del territorio comasco e lecchese. Cosa rappresenta per te la cucina?

"Per me la cucina non si può considerare solo un lavoro ma una passione, senza di quella non si va da nessuna parte".

 C’è un episodio del tuo lavoro che ricorderai per sempre?

"In oltre quarant’anni di lavoro ci sono stati molti episodi che ricordo con piacere, forse il più importante è quando ho potuto preparare un pranzo per Gorbaciov".

 Qual è la cosa più importante in cucina?

"Modestia, umiltà ed educazione sono i requisiti principali, requisiti per diventare un grande cuoco".

 Quali ingredienti dovrebbero essere sempre presenti in cucina?

"Potrei dire due: sale e pepe, ma in una cucina ci sono moltissimi ingredienti che non possono mancare, tutto dipende dal genere di piatto che si vuole preparare".

 

 

 

Potresti darci una ricetta veloce da preparare per chi legge?

"Certamente!

 CHEESECAKE AI LAMPONI

 Ingredienti:

100 gr burro

500 gr philadelphia

200 ml panna fresca da montare

120 gr zucchero

20 gr colla di pesce

Succo di un limone

1 bustina di vanillina

200 gr lamponi (anche gelo)

1 cucchiaio di zucchero al velo

 

Procedimento:

  • 1 Preparare la base della cheesecake frullando i biscotti aggiungendo burro fuso e amalgamando bene. Stendere il composto ottenuto sulla base di una tortiera a cerchio apribile del diametro di 22 cm. Precedentemente imburrata e foderata con carta forno, pressare bene aiutandosi col dorso di un cucchiaio, ponete la base in frigorifero a rassodare.
  • 2 preparare la crema sbattendo con un frullatore il philadelphia assieme a 50 gr. Di zucchero al velo e la vanillina fino ad ottenere un composto morbido e liscio.
  • 3 nel frattempo ammollare 10 gr. di colla di pesce in acqua fredda per almeno 10 minuti. A parte scaldare 2/3 cucchiai di panna e sciogliervi dentro la colla di pesce che avrete scolato e strizzato.
  • 4 unire il composto di colla di pesce alla crema di philadelphia e, in ultimo, montare la panna rimasta con i restanti 70 gr. di zucchero al velo, molto delicatamente unire la panna alla crema fatta in precedenza.
  • 5 versare la crema ottenuta sulla base di biscotti, livellarla bene e metterla in frigo per almeno 4/6 ore, meglio una notte.
  • 6 preparare la salsa di lamponi ponendoli a fuoco basso con un cucchiaio di zucchero al velo e il succo di un limone e spappolarli, aggiungere per ultimo la colla di pesce in precedenza ammollata. frullare il tutto con un cutter ad immersione per ottenere una salsa densa e liscia. Fare raffreddare un poco poi versarla sopra alla crema che sarà già solidificata, riporre ancora in frigorifero per almeno un paio d’ore. Quando il tutto sarà ben compatto estrarlo dallo stampo e guarnirlo con frutti di bosco, foglioline di menta fresca e, per ultimo, una spolveratina di zucchero al velo.

Buon appetito!" 

 

 

 

Ciao Irene. Cosa significa per te essere infermiera?

"Essere infermiera, per me, significa prendersi cura degli altri quando, a volte, risulta essere difficile prendersi cura anche di se stessi. La nostra la definirei più una missione che una professione. Quando ti trovi ad affrontare la malattia, il disagio e la sofferenza delle persone, dei bambini nel mio caso, ti metti in gioco nella speranza di dare sollievo sia al bimbo in questione che all’eventuale caregiver. Significa essere gentile, paziente, premurosa, mettere sempre l’altro al primo posto, significa notti a vegliare sul riposo di un bimbo, significa sorridere sempre, sacrificare, a volte, anche la famiglia lavorando le domeniche e il giorno di Natale, cercando di far stare bene i bambini quando vorremmo magari trascorrerlo in famiglia. Significa indossare una divisa importante, intrisa di valori, di conoscenze; “assistere”, quindi stare accanto, prendersi cura della persona e di tutta la rete che lo circonda". 

Pochi periodi resteranno nella memoria collettiva ad uso esclusivo delle future generazioni come l’ultimo anno trascorso alle dipendenze di un nemico subdolo e nascosto. Il cambiamento radicale delle nostre abitudini, lo stravolgimento di uno stile di vita a cui eravamo ormai avvezzi e gli effetti psicologici derivanti dal distanziamento sociale hanno trasformato il ritmo delle  nostre esistenze al punto da render necessario in taluni casi un sostegno psicologico. La ricerca subito attivatasi nei confronti di un vaccino salvavita e la conseguente sperimentazione hanno precorso i tempi standard dietro la pressione costante delle vite appese a un filo da salvare ed una economia persa nei meandri delle chiusure forzate. 

 

Il sisma fu seguito da uno tsunami che causò 15.703 morti


di Massimiliano Oriolo

Il terremoto si verificò in Giappone dieci anni fa alle ore 05:46:24 (corrispondenti alle ore 06:46:24 italiane) nel distretto sismico a E dell’isola di Honshu a circa 130 km da Sendai, a 373 km a NE di Tokyo, a 178 km da Yamagata e Fukushima. Notevole è stata la magnitudo, che ha raggiunto il valore di 9.0 della scala Richter. L’evento, con ipocentro alla profondità di 24.4 km, è stato preceduto da due altre forti scosse: la prima il giorno 9 (alle ore 02:4518) con magnitudo 7.2 e alla profondità di 14.1 km e la seconda (ore 18:44:35) di magnitudo 6.3 e alla profondità di 10 km.

Questo è il sismogramma del terremoto del Giappone del giorno 11 marzo 2011 registrato dall’Osservatorio geofisico di Oriolo. Il terremoto fu seguito da uno tsunami, causando 15.703 morti. Distanza dalla stazione sismica di Oriolo 10.372 km. Honshu, che è la più grande isola del Giappone, si trova nel punto in cui le placche del Pacifico si scontrano con quella nordamericana e quella euroasiatica. In particolare, dalla parte dell’Asia e dell’Australia la placca delle Filippine va in subduzione sotto la placca euroasiatica e quella pacifica sotto la placca australiana; lungo la costa occidentale delle Americhe vanno in subduzione parte della placca del Pacifico, quella di Nazca e delle Cocos. A causa del movimento delle placche l’oceano Pacifico si sta restringendo. L’epicentro del terremoto è stato localizzato nel così detto “anello o cintura di fuoco” del Pacifico. La “cintura” si estende per circa 40.000 km dalle isole Tonga alla Kamchatka, all’Alaska al Sud America, circondando completamente il Pacifico (a ferro di cavallo).

All’interno della “cintura di fuoco” si verifica il 90% dei terremoti mondiali sia profondi sia superficiali e avvengono le più grandi eruzioni vulcaniche. Il terremoto del giorno 11 marzo 2011 ha provocato uno spostamento verso E della costa orientale del Giappone di 2.5 m secondo i calcoli dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia della cui rete fa parte la stazione sismica di Oriolo. Lo tsunami colpì la centrale nucleare di Fukushima Dai-ichi a Naraha alle 15:35 ora locale, mettendo in crisi il sistema di allerta. L’acqua, dopo il violento urto contro la centrale, mise fuori servizio il sistema di raffreddamento; il reattore n. 2 esplose con conseguente dispersione di
materiale radioattivo.

Il terremoto dell’11 marzo 2011 e il conseguente maremoto provocarono un danno ambientale. L’onda anomala, alta 14 m, distrusse i sistemi di raffreddamento dei reattori con conseguente aumento della temperatura delle barre d’uranio. A Fukushima i livelli di radioattività in mare superarono di oltre 4.400 volte i limiti ammessi. Alcuni studi sull’inquinamento, provocato dalla fuga radioattiva dai reattori, hanno accertato che nei salmoni a pinna blu, provenienti dai mari del Giappone e giunti nelle acque della California, sono state ravvisate concentrazioni di isotopi radioattivi superiori a quelli del passato. Il terremoto dell’11 marzo 2011 è stato così forte da spostare di 10 cm l’asse terrestre. A causa del sisma e dello tsunami morirono 15.700 persone, 4.000 dispersi e 130.000 sfollati.

 

 

È ufficiale: da domani, lunedì 15 marzo 2021, il Veneto torna in zona Rossa.
Aumentano i positivi: oggi sono 1932, ieri 1677... i decessi aumentano, coinvolte anche le fasce più giovani; è vero, salgono anche i guariti ma: … un lotto di ASTRAZENICA il ABV2856, 3000 dosi, viene ritirato in via precauzionale, si continua con altri lotti a vaccinare, ma sono insufficienti.
Zaia sta lavorando a un protocollo, che presenterà martedì, vorrebbe partire con le vaccinazioni aziendali. Consegnando alle imprese i vaccini, ma queste aziende dovranno avere frigoriferi, per la conservazione, ma soprattutto un medico, che prepari le dosi.
All'interno della Regione è stata rilevata la variante inglese, quella brasiliana e la sudafricana.
Scuola, la DAD, negozi chiusi, ad eccezione dei supermercati e i generi di prima necessità.
Non ci si potrà spostare se non per motivi lavorativi, per motivi di salute o situazioni di necessità; saranno vietate le visite ai parenti e agli amici, saranno concesse solo attività motorie, passeggiate, nei pressi delle proprie abitazioni.
È un lockdown soft.
La popolazione è stanca, stremata psicologicamente. Per strada incontro persone con il volto tirato, emaciato, irritato, inquieto.
Mi fermo a parlare con qualche paesano, tutti mi riportano lo stesso stato d'animo: la voglia di vivere, fame d'aria, i bambini nei cortili delle scuole, con il volto nascosto dalle mascherine, fanno trapelare occhi tristi, spenti, quelle grida nei giochi, non è uguale a quello di un anno e mezzo fa.
I commercianti sono disperati, provano a reinventarsi, ma quando sembra di poter tirare un sospiro di sollievo, ecco che arriva di nuovo lo STOP, la zona Rossa colora la regione.
Temerari aprono nuove attività, li definisco i guerrieri del nuovo tempo, sono giovani, ma non fanno in tempo a festeggiare l'inaugurazione, che dovranno chiudere le porte e abbassare le serrande.
Da lunedì...il silenzio assordante ci investirà come un tir in corsa.


Una volta la tavolozza dei colori dell'arcobaleno rendeva allegra la nostra vita, veniva sempre dopo la pioggia che lavava la terra, ora … queste sfumature di rosso, fanno piangere l'essere umano, che si sente frustrato, defraudato della propria dignità.
Muoiono i parenti, gli amici, quelli di penna; quante penne si sono spente in questo ultimo periodo, una anche oggi.
Molti miei vicini si sono contagiati, chi per lavoro chi durante qualche compleanno; si abbassano le tapparelle, si spengono le luci, per settimane.
Ho visto arrivare un'ambulanza, si è fermata davanti al cancello di una villetta, vicino casa mia, subito dopo ne è arrivata un'altra, gli operatori in tenuta da COVID, mi si è stretto il cuore, si prega, mentre le campane rimbombano nell'aria.
In questo girotondo di colori, la vita e la morte se la giocano come alla roulette russa.

@Sabella Maria Cristina

 

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