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di  Monica Vendrame

Innanzi alle innumerevoli barriere architettoniche, sparse un po’ ovunque nel nostro territorio, chissà quante volte una persona disabile ha formulato questo pensiero: “Vorrei, ma non posso”

Prima di parlare di barriere architettoniche, dobbiamo parlare di barriere culturali. Ci sono ancora tanti tabù e molti stereotipi in questa società legati, soprattutto, al fatto che una persona su una sedia a rotelle possa fare una vita normale. C’è da dire che, prevedere una pedana o rimuovere uno scalino non costa poi tanto. In ogni caso non si tratta solo di un problema economico, ma di un insieme di comportamenti discriminatori derivanti da pregiudizi e da conoscente parziali. Le barriere architettoniche è vero, sono ovunque. Ignorarle, però, vuol dire fare un passo indietro. Le persone disabili non vogliono puntare il dito, chiedono solo di poter aprire gli occhi per imparare a leggere la vita,  utilizzando il vocabolario di chi sta al loro fianco.

Condividiamo il pensiero del Dottor Emilio Alessio Loiacono (Medico chirurgo presso Ospedale Policlinico Umberto 1):

“Tutte le scale pubbliche al mondo, dovrebbero essere fatte così. Sono scale appositamente progettate per permettere - grazie alla discesa - il passaggio di persone diversamente abili. Purtroppo per una carrozzina, le scale rappresentano una formidabile barriera architettonica ed in Italia siamo ancora molto indietro in questo senso. Questa struttura, simbolo di civiltà ed inclusione, oltre che di senso artistico, si trova a Robson Square, nel centro di Vancouver (Canada)”. 

Se vi capita, da domani provate a passeggiare pensando: “Se fossi in carrozzina, riuscirei a passare da qui? Riuscirei ad entrare in un negozio?”. Vi accorgerete che molto spesso la risposta è NO. Siamo fermamente convinti che ogni città possa  e debba  migliorare, per diventare un  luogo a misura dei sogni di tutti coloro che attendono delle risposte e non si arrendono.

Ricordiamoci sempre le parole di questo significativo slogan: “La vita è una corsa a ostacoli, crearne di nuovi non serve”.

 

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Info Autore
Monica Vendrame
Author: Monica Vendrame
Biografia:
Vive a Pegli, affacciata sul mare di Genova, dove il cielo e l’orizzonte si fondono, ispirando la sua anima creativa. Direttrice editoriale del quotidiano online La Voce agli Italiani, scrive articoli che uniscono rigore giornalistico a una sensibilità unica, affrontando temi sociali, culturali e di attualità con profondità e originalità. Vicepresidente dell’Associazione culturale Atlantide - Centro studi nazionale per le arti e la letteratura, è una promotrice instancabile di eventi culturali, dedicandosi a progetti che celebrano l’arte e la parola. Scrittrice e poetessa, traduce in versi le emozioni più profonde, trasformando il quotidiano in poesia. Attualmente sta lavorando al suo primo volume di liriche, un’opera intima e suggestiva che vedrà la luce nel 2025, promettendo di regalare ai lettori un viaggio attraverso i sentimenti e le riflessioni che animano il suo mondo interiore. Curiosa per natura, è sempre in ascolto del mondo che la circonda, con uno sguardo attento e sensibile alle sfumature della vita. La sua sete di conoscenza la porta a leggere, approfondire e rimanere aggiornata su svariati argomenti, soprattutto quelli che toccano le corde della sua anima. Nutre un amore sviscerato per gli animali, creature che considera messaggeri di purezza e bellezza, e si diletta a catturare attimi fuggenti con la sua macchina fotografica, fermando nel tempo immagini che la emozionano. Ama la pittura, apprezzandone la capacità di trasformare colori e forme in emozioni visive, e trova nell’arte in tutte le sue espressioni una fonte infinita di ispirazione. La sua vita è un intreccio di parole, immagini e passioni, un caleidoscopio di interessi che riflette una personalità poliedrica e generosa. Con la sua scrittura, il suo impegno giornalistico e la sua dedizione alla cultura, continua a seminare bellezza, ispirazione e connessione.
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