“Quando abbiamo avuto l’idea di mettere in pratica il nostro progetto– racconta Agnes - io e Patty, ci siamo guardate per un momento e abbiamo sgranato gli occhi: ci sembrava una cosa impossibile da realizzare.
Ma più il tempo passava e più prendeva forma questo desiderio, insieme a quello di condividerlo con chi ci vuole bene e con il mondo dei lettori. Queste poesie sono state scritte parecchi anni fa e sono rimaste in fondo a un cassetto, insieme ai sogni che da sempre le hanno accompagnate”.
Due amiche decidono di far pubblicare i loro pensieri di una vita e di unirli in una silloge poetica. I versi sono accompagnati dalle illustrazioni dell’ artista e autrice Agnes Sarisska che vanno ad impreziosire ad arricchire l’opera poetica.
Oggi oltre a donare alcuni passi della loro opera poetica raccontano anche alcuni tratti della loro vita per i lettori del giornale “ La Voce agli italiani”.
LA MARGHERITA
Sfoglio i tuoi biondi petali nella monotonia del tempo uguale.
Mi ricordi altri giorni fuggiti via.
Ecco: l’ultimo petalo già cade
E mi assilla il pensiero che, tutto passa,
come questo fiore.
Agnes Sarisska
“Mi chiamo Agnes Sarisska, sono nata in Cecoslovacchia, il 6 dicembre del 1972, in un piccolo paesino che si chiama Janov. Ho un fratello più piccolo di due anni, di nome Jan.
Abbiamo trascorso un' infanzia bellissima con due genitori meravigliosi, di nome Agnesa e Pavol (che adesso riposa in pace).
… Si bruciano le lacrime, del disco dorato, infine tutto taglia il dente del tempo. (verso della poesia a mio padre)
Mia mamma lavorava alla biblioteca del paesino e nel tempo libero suonava l’organo nella chiesa parrocchiale. Mio padre, faceva l’autista per un’ associazione culturale. Aveva una passione particolare per le sculture in legno, la pittura e il disegno e la serena filosofia di vita, tutti valori che mi sono stati trasmessi e dei quali ne ho fatto tesoro. Tutto questo ha influito positivamente sulla mia scelta di studiare al liceo artistico. Dopo vari tentativi lavorativi, ho trovato finalmente la mia strada, aprendo un centro estetico, nel quale mi sono dedicata alla ricostruzione unghie e nail art.
A giugno del 2001, con solo la mia valigetta, piena d’amore e di sogni, sono entrata in Italia per seguire il mio amore e formare la mia famiglia”.
… Sul tuo visetto/ anima mia vedo riflessa/ la gioia della vita./ Come vorrei accompagnarti/
, passo dopo passo…
Mi guardo intorno e osservo senza vedere. Mi ritrovo a fissare un punto indefinito. Allora cominciano i pensieri, vuoto la mente. Anche il corpo sembra librarsi lassù, dove tutto è luce, aria, vita e…amore.
TUTTO È AMORE
“Nel 2002 nasce la mia unica figlia Giovanna, in questo periodo nasce una parte delle mie poesie che comincio a scrivere nel mio italiano incerto. La prima parte invece verrà scritta in slovacco, iniziando un percorso che mi porterà a questo anno 2021, quando nasce il progetto con la mia amica Patty. “
…A volte ho voglia di annullarmi, pensare a tutto quello che sia il niente. Volare come fanno le rondini Su un paradiso incontaminato.
VIVERE I SOGNI
In questo momento arriva il desiderio di tradurre quelle poesie in italiano, quella stessa lingua che adesso ho imparato a parlare molto meglio di prima.
“Le mie poesie sono state ispirate da particolari momenti particolari della mia vita, dalle delusioni d’amore, dalle riflessioni, dalle emozioni del momento, delle gioie ma anche e soprattutto della perdita di mio padre. Infatti, all’interno del libro troviamo due poesie dedicate a lui, solo a lui… “
Al momento non mi sento di dire che ci possa essere una continuazione, ma posso affermare che vivere la vita in pieno, vuol poter dire anche trasmettere le nostre emozioni in poesie di vita.
…Ricordo, adesso come ieri una canzone che faceva: se bastasse una sola canzone a far piovere amore, si potrebbe cantarla un milione di volte, bastasse già. Se potessi con le parole davvero cantare, far cambiare la realtà, allora canterei all’ infinito.
LA MIA IMPULSIVITA’
Patty Li Vecchi
"Mi chiamo Patrizia Li Vecchi, ma sono sempre stata chiamata Patty fin dalla più tenera età, specialmente da mio padre, con il quale ho sempre avuto un ottimo rapporto e che adesso mi ha purtroppo lasciata. Sono la terza figlia di una famiglia di sei persone. Sono nata in un piccolo paesino della provincia di Palermo che si chiama Monreale, il 4 novembre del 1968, del quale conservo ricordi speciali impressi nel mio cuore. Mio padre faceva il contadino, “un povero contadino”, proprio come amava dire lui. Ma non ci è mai mancato nulla in tavola, persino il pane fresco tutti i giorni, anche se i nostri vestiti erano tramandati da fratello a fratello prima di essere riciclati al collegio dove tutti e quattro abbiamo fatto le nostre scuole primarie.
... Caro mio cuore, le tue emozioni sono vita per me, palpiti nel mio petto e arrivi in gola quando batti forte. Come adesso
CARO MIO CUORE
Sono sempre stata fantasiosa, fin da quando ho avuto in mano la capacità di prendere la penna e riscrivere i racconti di vecchi telefilm, guardati su una tv in bianco e nero. Amavo infatti scrivere il finale a mio piacimento. Il mio primo racconto risale a una fobia che ho sempre avuto fin da bambina, che è quella del buio. Da qui nascono anche le parole per una canzone stonata di mia invenzione. Mia madre inizialmente faceva la casalinga, troppo occupata con la casa e i figli da crescere, purtroppo con lei non avrò mai un buon rapporto, poiché non ho mai accettato le imposizioni e voglio vivere la mia vita senza nessun condizionamento.
…Se potessi avere un raggio di sole, lo metterei nei tuoi occhi, per farli splendere.
SE POTESSI, SE AVESSI
Sono sempre stata uno spirito libero, le routine quotidiane mi stancavano e i miei studi avrebbero voluto dirigersi verso il liceo classico, ma i mezzi di sostegno che avevano i miei non ce lo hanno mai permesso. Dunque, ho ripiegato verso una scuola superiore che mi avrebbe permesso di imparare un’arte come diceva mia madre. Ho fatto la scuola di cucina e tutto si è rivelato utile, perché ancora adesso faccio la cuoca in una clinica privata. Ho sempre scritto di nascosto, su un diario segreto che mi aveva regalato la mia madrina e che conservavo gelosamente in mezzo al mio vecchio materasso. Ma un giorno mi hanno trovato il diario e me lo hanno buttato via e da quel momento non ho più avuto il desiderio di scrivere, abbandonando la mia antica passione. Nel 1989 sono scappata di casa, la classica “fuitina”, con il mio attuale marito da oltre 30 anni, e ho avuto Alessia nel febbraio del 1997. Ho vissuto una splendida parte di vita e ancora la sto vivendo, pur se contornata da profondi dolori come essermi ammalata di cancro del 2015. Nel mio cuore ho sempre conservato il ricordo della mia famiglia di origine, anche se i nostri rapporti si erano ormai raffreddati, soprattutto con mia madre che non ha mai perdonato il “disonore”. Ogni anno, per la classica festa di paese, tornavo alla mia amata Sicilia e cercavo di riallacciare i rapporti con loro senza successo e con mio profondo dispiacere. Fino alla morte di mio padre, avvenuta nel 2012, un grande dolore ma anche un momento di rinascita che mi ha permesso inizialmente di riprendere in mano la penna e cominciare a scrivere le mie poesie, oltre a leggere miriade di libri in continuazione. Era infatti sempre stato il mio modo di evadere dal dolore e dalla disperazione. Poi mi sono fermata di nuovo e ho lasciato quelle poesie nel cassetto più in fondo che potessi avere, dimenticandomene. Nel luglio 2020 è morta mia madre e quella stessa notte ho sognato mio padre che mi incitava a non disperare e a riprendere in mano la penna. Mi sono alzata per scrivere una valanga di pagine dei miei racconti futuri, ma ancora le poesie erano chiuse.
Non mi sono più voluta fermare con la scrittura e credo che finché avrò un po’ di forza nelle dita lo potrò ancora fare. Ho tanti progetti futuri, fra i quali la biografia di quell’uomo, di quel “povero contadino” che mi ha dato la vita e che ha permesso di far diventare donna quello scricciolo di persona che ero 52 anni fa. Grazie a lui ho sempre apprezzato le semplicità e le gioie, e a far tesoro della meravigliosa famiglia che mi ritrovo e dell’amicizia di una stupenda persona. Grazie AGNES.
E sono qui, seduta su questa sedia vuota, e guardo il mondo fuori, un mondo che sembra non appartenermi, e che mi riporta lontano con i ricordi. I miei occhi vedono la realtà, ma il mio cuore non la osserva. Immagino giorni diversi.
VIVERE SPENSIERATAMENTE
Ringrazio Agnes e Patty per averci donato fra pensieri e storia della loro vita un pezzo del loro cuore, la loro essenza.
grazie di Cuore