“La tua visone diventa chiara solo quando guardi dentro il tuo cuore.
Chi guarda fuori, sogna. Chi guarda dentro, si sveglia” CARL GUSTAV JUNG
Certo non è facile da spiegare a parole un qualcosa che può essere appreso solo attraverso applicazione costante ed esperienza diretta.
Oggi Marta Di Giulio si presenterà per la Voce agli Italiani e ci parlerà dell’antica arte della Mindfulness.
Una tecnica che a mio avviso può apportare alla nostra vita nuove percezioni e un miglioramento globale delle nostre esperienze sensoriali.
Buongiorno Marta ,raccontaci… chi sei?
Sono corpo che percepisce.
Sono ciò che penso e decido di pensare.
Sono respiro in un corpo.
Sono…
Mi chiamo Marta Di Giulio, IndraGobindeKaur è il nome spirituale che mi è stato dato in India a Udaipur, in uno dei miei viaggi. Nasco come attrice per poi sentire la
necessità di un percorso più spirituale e di ricerca interiore che mi ha portata a studiare la Mindfulness ed a integrarla nel mio lavoro creativo insieme al cibo e al bere
consapevole.
Come hai iniziato la tua carriera artistica ?
Frequentavo la Parrocchia di Pozzo Strada di Torino .In quel luogo di culto c’era un teatro.
Lì avvenivano diverse rappresentazioni.
Rimasi affascinata dal silenzio di circa duecento persone che ascoltavano con attenzione ciò che gli attori dicevano. Ebbi in quel preciso momento un’intuizione, quello era il luogo dell’ascolto!
L’anno successivo, a 12 anni, salii su quel palco. Fu il mio debutto.
“Avevo studiato il copione a memoria ma in scena avevo dimenticato tutto e non riuscivo a sentire i suggerimenti dei miei animatori. Così mi sono seduta sul divano e ho aperto il giornale presente in scena” continua a raccontarmi Marta.
Recitavo la parte del marito e avevo improvvisato un momento dove mia moglie mi parlava e io non le rispondevo. In realtà, con il giornale davanti alla faccia, iniziai ad ascoltare quel silenzio, il mio corpo e il mio respiro.
Quella tranquillità mi aveva riportato alla mente le battute che dovevo dire insieme ad una forte presenza.
Forse è per questo che si ama il teatro, indipendentemente se sia una scelta professionale o per gioco.
Lì si toccano delle corde profonde e ci si mette in gioco rischiando.
Quando studiavo teatro avevo imparato anche delle tecniche di meditazione e di rilassamento che mi aiutavano a concentrarmi e a essere presente in scena.
Grandi esperienze sono stati i viaggi in India, Sri Lanka, Thailandia e Birmania che mi hanno fatto apprezzare il vivere giorno dopo giorno, momento dopo momento. Ho conosciuto monaci e praticato delle meditazioni di consapevolezza con loro.
Poi un giorno un amico mi ha prestato un libro sulla Mindfulness e ho iniziato ad appassionarmi. Sono passata dalla lettura ai corsi professionali, tra cui il Master in Mindfulness e Neuroscienze dell’Università
La Sapienza di Roma presso la facoltà di psicologia e medicina. Mentre mi formavo come insegnante ho riscoperto il senso spirituale di questa pratica, le sue origini e il suo valore.
Quale era Il tuo sogno da bambina?
Avere un posto nel mondo. Essere saggia. Essere Maestra. Viaggiare. Essere un’inventrice… Essere una rivoluzionaria, un’attrice… Scoprire altri universi… Essere me stessa, Essere.
Credo di aver cambiato idea tante volte ma di aver cercato di sfruttare la vita per provare a vivere tutto appieno.
Sentivo che il teatro mi avrebbe permesso di vivere tante vite. Ma poi ho scelto di vivere la mia vita e di essere presente in scena con il pubblico, di coinvolgerlo per creare insieme a lui un momento unico e irripetibile.
Da bambina ricordo brevi momenti di forte consapevolezza dove sentivo che ero viva e che ero un essere del Pianeta Terra.
Questa sensazione era così forte che sentivo il corpo vibrare, una forte presenza e connessione con tutto ciò che mi circondava, con la natura, sentivo il mio respiro e il battito del mio corpo. Mi sentivo viva e felice.
Penso che di tutto ciò che ho detto la connessione sia il desiderio di vivere la vita da svegli.
Ci puoi spiegare cos e' la Mindfulness?
La Mindfulness è l’esperienza di risveglio attraverso un focus che può essere il respiro o i sensi o altro.
Ad esempio nel momento in cui il mio focus è il respiro sento la mia mente vagare e mi alleno a riportarla ad ascoltare il respiro. Imparo ad accettarmi per ciò che sono, ad amare me stessa e gli altri e allo stesso tempo a risvegliare la mia presenza, la mia capacità di essere lucida, di decidere, di non attaccarmi a pensieri che possono limitarmi nelle scelte, nelle occasioni che la vita mi presenta.
Insegna anche ad accettare il dolore presente, nella mente e nel corpo, ad accettarlo e a scegliere abitudini sane per vivere la vita appieno.
E’ un enorme lavoro che si fa con se stessi ma che poi diventa un modo di vivere.
Ovvero un modo per accordarsi con se stessi e il mondo per affrontare la giornata e le sfide di tutti i giorni. Per “accordare”, immagino noi stessi un po’ come una chitarra.
Se la suoniamo scordata verranno fuori degli accordi dissonanti. Lo stesso ci accade quando ci svegliamo e durante la giornata affrontiamo stress, persone che ci trattano in maniera spiacevole, pensieri ed emozioni che affollano la nostra mente e che interagiscono con la nostra vita.
Percepiamo il mondo che ci circonda e a volte non ci rendiamo conto degli effetti sulla nostra mente, il corpo e sulla salute . A volte possiamo reagire male arrabbiandoci ad esempio.
Questo crea, a loro volta, effetti spiacevoli su noi stessi e sugli altri. Ad esempio rispondiamo male a qualcuno oppure teniamo tutto dentro di noi: tensioni, dispiaceri, tristezza… Insomma se fossimo una chitarra avremmo passato una giornata intera a suonare in maniera distorta.
Invece svegliarsi al mattino, dedicarsi del tempo per se stessi ci permette di affrontare anche le più grandi difficoltà con il sorriso e di fare delle scelte sane.
Di non essere reattivi, di ascoltare davvero chi ci parla o di cogliere piccoli momenti piacevoli come lo sguardo di qualcuno che ci sorride o un raggio di sole che entra dalla finestra.
Insomma la Mindfulness ovvero la consapevolezza (traduzione della parola dall’inglese all’italiano) è ciò che ognuno di noi ha e che va risvegliato e allenato.
Se la mente vaga, il corpo rimane nel presente. Dunque ci riconnettiamo con il corpo per tornare nell’adesso e vedere realmente, sentire per davvero.
Chiediamoci: come mai la nostra mente è distratta? Dove va? Perché questo ci succede? cosa non vogliamo vedere?
Accettiamoci senza giudizio, impariamo ad amarci per ciò che siamo e nell’allenarci a riportare la mente al presente impariamo a cambiare le nostre abitudini, i nostri automatismi e a risvegliarci.
In questo modo faremo scelte più sane per noi, per gli altri e per un pianeta che ci ospita per un breve periodo di vita!
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instagram: playmindful
Instagram è qualcosa per me ancora di nuovo e sconosciuto, mi racconta ancora Marta.
Ci sono regole e algoritmi che non sono meritocratici e spero che un giorno l’applicazione migliori in questo. Tuttavia è uno strumento con un potenziale interessante. E’ un mezzo per comunicare con le persone ed è creativo.
Questa estate farò un viaggio insieme ad un oggetto che sarà il mio focus di consapevolezza. Questo oggetto si animerà attraverso questa pagina per raccontare la Mindfulness e anche per raccontarla in maniera creativa.
Playmindful nasce con l’obiettivo di parlare di mindfulness e di portarla nella vita di tutti i giorni con creatività, mentre mangiamo, mentre puliamo, mentre camminiamo o ascoltiamo una canzone. Mentre ascoltiamo la persona che amiamo. Cosa è cambiato? Cosa abbiamo scoperto?
Ogni istante può diventare un atto di consapevolezza creativa, ogni attesa può trasformarsi in un momento piacevole.
Grazie MARTA
Le Fotografie inserite nell’articolo sono di Rossella Ferrero