di Monica Vendrame
C’era una volta un uomo che trasformò un carciofo in un’icona. Si chiamava Rino Dondi Pinton, e con il suo Cynar ha scritto una pagina indimenticabile della storia italiana. Sabato 1 marzo, all’età di 103 anni, si è spento nella sua casa di Padova, lasciando un vuoto nel cuore di chi lo ha conosciuto e ammirato.
Con lui se ne va non solo un inventore, ma un vero e proprio sognatore, un visionario che ha saputo trasformare un’idea semplice – un amaro al carciofo – in un simbolo di un’epoca, in un fenomeno di costume che ha attraversato generazioni.
La storia di Dondi Pinton è la storia di un uomo che ha vissuto un intero secolo, attraversando guerre, ricostruzioni, boom economici e rivoluzioni culturali. Nato in un’Italia rurale e tradizionale, ha saputo cogliere lo spirito del cambiamento, anticipando i tempi e trasformando un’intuizione in un successo globale. Nel 1935, diventò responsabile della distilleria “G.B. Pezziol” di Padova, rilevata dall’imprenditore veneziano Angelo Dalle Molle. Fu in quegli anni che, insieme a Dalle Molle, Dondi Pinton sviluppò la ricetta segreta del Cynar, un liquore unico nel suo genere, caratterizzato dal gusto amarognolo del carciofo e da una miscela di erbe e spezie che ancora oggi rimane avvolta nel mistero. Una formula che non era solo il frutto di un’intuizione geniale, ma anche di una profonda conoscenza delle tradizioni erboristiche italiane.
Il Cynar debuttò sul mercato negli anni ’50, in pieno boom economico, e divenne ben presto un simbolo della modernità e del benessere. Ma non fu solo il sapore a decretarne il successo. A contribuire alla fama del prodotto fu anche la campagna pubblicitaria, ideata da Dondi Pinton stesso, che vedeva come protagonista l’attore Ernesto Calindri. Lo spot, trasmesso durante la storica trasmissione Carosello, mostrava Calindri seduto in mezzo al traffico cittadino, sorseggiare con eleganza un bicchiere di Cynar, mentre recitava lo slogan diventato leggendario: “Contro il logorio della vita moderna”. Un messaggio semplice ma efficace, che colpì nel segno, facendo del Cynar non solo un prodotto, ma un vero e proprio stile di vita. Quella pubblicità, con il suo tono ironico e rassicurante, divenne un’icona dell’epoca, e ancora oggi è ricordata come uno degli spot più creativi della storia della televisione italiana.
Ma la storia di Dondi Pinton non è solo quella di un imprenditore di successo. È anche la storia di un uomo che ha saputo guardare al futuro con coraggio e creatività, senza mai dimenticare le proprie radici. Nel 2022, il presidente della Repubblica gli conferì l’onorificenza di “Cavaliere di Gran Croce”, un tributo alla sua lunga e brillante carriera imprenditoriale. Un riconoscimento che non celebrava solo i suoi meriti professionali, ma anche la sua capacità di innovare senza tradire la tradizione.
Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha voluto ricordarlo con parole commosse: “Dondi Pinton è stato un vero protagonista di un secolo, avendo vissuto 103 anni, e ora che è mancato la nostra Regione perde un simbolo e un imprenditore geniale e visionario. Rimarrà nella memoria di molti per aver trasformato una sua idea in un fenomeno di costume. Esprimo le condoglianze ai familiari e a chi gli ha voluto bene”.
Rino Dondi Pinton non è stato solo l’inventore del Cynar; è stato un pioniere, un uomo che ha saputo interpretare il suo tempo con intelligenza e lungimiranza. La sua vita, lunga e ricca di successi, ci insegna che l’innovazione nasce dalla capacità di guardare oltre, di osare e di credere nelle proprie idee. Il Cynar, con il suo gusto unico e la sua storia, rimarrà per sempre un simbolo della sua genialità. Ma più del liquore, ciò che resterà di lui è l’esempio di una vita vissuta con passione e dedizione, un’eredità che continuerà a ispirare le generazioni future.
Addio, Rino Dondi Pinton: la tua visione e il tuo coraggio non saranno dimenticati.