di Monica Vendrame
Sanremo – C’è chi combatte le proprie battaglie in silenzio e chi, invece, sceglie di condividerle con il mondo, trasformando la propria storia in un faro di speranza per gli altri. Bianca Balti, modella di fama internazionale e co-conduttrice del Festival di Sanremo 2025, appartiene a questa seconda categoria. Definita da Carlo Conti una “guerriera”, Bianca non è solo un volto noto della moda, ma un simbolo di forza, resilienza e coraggio nella lotta contro il cancro.
La sua storia inizia nell’estate del 2024, quando un fulmine a ciel sereno sconvolge la sua vita: una diagnosi di tumore ovarico al terzo stadio. “Il cancro non poteva abitare i miei pensieri, figuriamoci il mio corpo”, ha scritto sui social, ricordando quel momento. Eppure, invece di chiudersi nel dolore, Bianca ha scelto di aprire il suo cuore al mondo, condividendo ogni passo della sua battaglia.
La sua narrazione pubblica, iniziata il 21 settembre 2024 con un post dal letto d’ospedale, è diventata un diario collettivo di speranza. Attraverso Instagram, ha mostrato non solo i momenti più difficili – come la chemioterapia o la decisione di radersi i capelli – ma anche la sua capacità di trovare luce anche nell’oscurità. “In questi mesi mi sono sentita più viva che mai”, ha confessato, rivelando come la malattia l’abbia portata a riscoprire il valore della vita e della gratitudine.
Quello che colpisce di Bianca non è solo la sua bellezza, che resiste intatta nonostante la malattia, ma la sua capacità di trasformare il dolore in un messaggio universale. Quando ha perso i capelli, invece di nascondersi, li ha rasati con orgoglio, trasformando quel gesto in un simbolo di empowerment. “Volevo mostrare al mondo il potere del mio nuovo look”, ha scritto, sfidando i pregiudizi di un’industria spesso spietata come quella della moda.
La sua presenza a Sanremo 2025 non è solo un ritorno sul palco, ma una dichiarazione di vita. Bianca non è più solo una modella: è diventata un punto di riferimento per migliaia di persone, soprattutto donne, che stanno affrontando la stessa battaglia. La sua storia è un invito a non arrendersi, a trovare bellezza anche nelle cicatrici e a credere che, come diceva Nietzsche, “ciò che non mi uccide mi rende più forte”.
Eppure, c’è qualcosa di ancora più profondo nel suo messaggio. Bianca ci ricorda che la vulnerabilità non è un segno di debolezza, ma di umanità. Condividere il proprio dolore non è facile, soprattutto in un’epoca in cui i social media spesso celebrano solo la perfezione. Lei, invece, ha scelto di mostrarsi per quello che è: una donna forte, ma anche fragile; una guerriera, ma anche una persona che ha paura e speranza, proprio come tutti noi.
Forse è proprio questo il suo dono più grande: aver trasformato la sua lotta personale in un’opportunità per ispirare gli altri. E mentre sale sul palco dell’Ariston, non è solo una modella o una conduttrice, ma un simbolo di resilienza e di amore per la vita. Bianca Balti non sta solo combattendo il cancro; sta insegnando al mondo come vivere con coraggio e dignità, anche nelle tempeste più buie.