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di  Guendalina Middei

 

Vedete questo dipinto? È uno dei più famosi al mondo, ma pochissimi conoscono la storia commovente e straordinaria che c’è dietro!


Guardatelo. C’è una donna, una donna come tante in apparenza, che cammina su un prato in quella che dovrebbe essere una bella giornata di sole. Ma lo sguardo della donna è velato, come se custodisse un segreto. Ecco, questa donna, protagonista de
La passeggiata di Monet, si chiama Camille Doncieux. Si erano incontrati per la prima volta in una libreria. Lei è una giovane promessa in sposa a un facoltoso rampollo dell’alta borghesia, lui un pittore squattrinato. Non hanno il permesso di amarsi, così fuggono insieme e si sposano in segreto.
In apparenza non hanno nulla, né denaro, né ricchezze, né una posizione rispettabile. Le loro famiglie li hanno maledetti, i vecchi amici li deridono, ma hanno l’un l’altro e tanto basta! Furono anni «ricchi» quelli, non di cose ma di risate, non di onori ma di amori. Perché essere ricco non significa avere molto ma sentire molto, e la felicità non si misura nelle cose che possiedi. Ma in quelle che custodisci.
Ma poi un giorno Camille si ammalò. Monet cominciò a dipingerla compulsivamente, come a voler tenere la sua immagine ancorata alla tela per far sì che la morte non la facesse sua. Più la malattia di Camille peggiora, più le figure dei suoi dipinti paiono dissolversi davanti agli occhi, non più intrappolate nella rigidità delle linea che tutto definisce e imprigiona. Qualcosa frantuma i contorni, dissolve le linee, trasforma la materia in luce e la carne in anima.
Alla fine però la malattia è più forte: il cancro uccide Camille a soli 32 anni. Ma continuò a dipingerla tra fiori e fili d’erba, perché il corpo non dimentica e l’anima ricorda. E fu proprio dopo la morte di Camille che incominciò a ritrarre le sue famose ninfee. «E saprò accarezzare i fiori, perché tu m’insegnasti la tenerezza». Ogni mattina per i successivi vent’anni, Monet andava allo stagno per dipingere le ninfee che gli ricordavano la sua amata Camille. Monet ha dipinto oltre duecento ninfee, guardando sempre lo stesso stagno. A riprova di quanto può essere bella la stessa cosa ogni giorno, quando la guardi con amore.

 

 

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Info Autore
GUENDALINA MIDDEI
Author: GUENDALINA MIDDEI
Biografia:
Guendalina Middei é un'autrice italiana. Nata a Roma nel 1992, ha scritto per diversi giornali e riviste tra cui “Critica Letteraria” e “Culturificio” e “Sintesi Dialettica”. Tra i suoi titoli, Clodio (Navarra Editore, 2022), Intervista con un matto (Navarra Editore, 2023) e Innamorarsi di Anna Karenina il sabato sera. L'arte di leggere i classici in dieci brevi lezioni (Feltrinelli, 2024).
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