di Adelaide Baldi
Nel Cilento Antico, zona del monte della Stella in provincia di Salerno, dalla metà del secolo XVIII il rituale del Venerdì Santo praticato dalle congrèe (confraternite) è il momento più sentito del ‘folklore’ religioso da parte della gente dei paesi di questo comprensorio. Inoltre è un momento di aggregazione che difficilmente capita in altre circostanze.
Purtroppo, per il secondo anno consecutivo, il popolo cilentano è costretto a rinunciare a questa tradizione a causa della pandemia.
«Le congrèe rappresentano per i cilentani un modo particolare di ‘sentire il paese’. In questa occasione le confraternite sono le protagoniste della vita dei villaggi mediante il suggestivo rito della visita agli altari della deposizione, comunemente detti subbùrcri (sepolcri). Non si tratta solo di un momento di alta religiosità popolare, ma anche di un’occasione di incontro con le comunità dei paesi limitrofi». (Amedeo La Greca)
Il Venerdì Santo le congrèe pellegrinano di paese in paese per adorare il Santo Sepolcro che viene allestito nelle chiese la sera del Giovedì Santo principalmente dalle donne, con composizioni fatte con germogli di grano o di altri cereali.
Per immergersi nella spiritualità e conoscere a fondo questa tradizione del Cilento bisogna seguire i rituali delle confraternite. Sono molto suggestivi i canti tramandati per generazioni, cantati fuori e dentro le chiese, con ritmi e cadenze antiche. I più coinvolgenti sono i “Pianti della Madonna”, il canto del “Miserère” e il “Stabat Mater”. I canti seguono uno schema tipico del ‘canto alla cilentana’ a tre voci: una alta e due basse. Ogni confraternita, però, usa un’intonazione e una melodia diversa, che varia in base alla zona di provenienza. Molto toccante il rituale del bacio di adorazione che i confratelli di alcune confraternite fanno a coppia in ginocchio davanti al Sepolcro. Mentre per la maggior parte delle confraternite il rituale di adorazione è limitato a tre inchini tra due confratelli alla volta, due verso l'altare e uno tra loro. Nei tempi si è conservato, in modo particolare per la confraternita di Sessa Cilento, il ‘battito disciplina’: i confratelli si percuotono tre volte la schiena con anelli di metallo legati a cordicelle. È un rituale simbolico che ricorda la processione dei ‘flagellanti’ del Medioevo. Eseguiti dai tre ai cinque o sette canti, in base al tempo a disposizione, i confratelli escono dalla chiesa per lasciare spazio alla confraternita successiva. All'uscita viene offerto loro un banchetto: vino, bibite, panini e dolci cilentani. Si prepara in ogni paese in segno di ospitalità.
I confratelli usano una divisa a seconda del titolo della confraternita. Tutti indossano una lunga tunica bianca, detta camice, legata in vita da un cordone. Anche il cappuccio è bianco. Diverse, invece, sono le mozzette. Il colore delle mozzette varia a seconda del titolo di appartenenza delle confraternite: il rosso per quelle intitolate al Corpo di Cristo o al Rosario, il nero per quelle intitolate al Monte dei Morti, il marrone per quelle intitolate alla Madonna del Carmine e l’azzurro per quelle intitolate alla Madonna venerata sotto vari titoli. Si differenziano da questo schema la confraternita di Pollica con mozzetta nera anche se intitolata alla Madonna del Rosario e quella di San Mauro con mozzetta rossa intitolata alla Madonna delle Grazie. Tra tutte si distingue la confraternita di Rocca Cilento in quanto il priore, detto il turco, indossa una tunica con cappuccio di colore rosso e mozzetta azzurra.
Le congrèe ancora oggi esistenti nel Cilento Antico sono quelle di Acciaroli, Agnone, Cosentini, Fornelli, Laureana, Lustra, Matonti, Mercato Cilento, Montecorice, Omignano, Ortodonico, Perdifumo, Pollica, Rocca Cilento, S. Giovanni, S. Mango, S. Mauro Cilento, Santa Lucia, Serramezzana, Sessa Cilento, Stella Cilento, Valle, Vatolla.
La domenica delle Palme del 1987 fu organizzato da “Cronache Cilentane" il 1º raduno, ad Acciaroli, delle confraternite del Cilento Antico. Fu un evento spettacolare e molto emozionante rimasto impresso nella memoria e nel cuore di tutti i cilentani.
1º raduno delle confraternite del Cilento Antico - Acciaroli (Sa)
In udienza dal Papa Giovanni Paolo II - 29 dicembre 1987