Colors: Red Color

 

di Giovanni Macrì

Una delle icone più rappresentative, più belle della Sicilia è stata barbaramente oltraggiata!

I Siciliani sono stati oltraggiati e feriti!

La caratteristica falesia a picco sul mare, sul litorale agrigentino, meta di turisti e naturalisti provenienti da tutto il mondo, luogo candidato anche come patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, è stata selvaggiamente sfregiata, vandalizzata.

Ignoti nella notte tra venerdì e sabato scorsi, infatti, hanno vigliaccamente gettato della polvere da intonaco di colore rosso (ossido ferroso) imbrattando la marna bianca della Scala dei Turchi a Realmonte (AG).

Alla scoperta del misfatto sono state immediatamente allertate le autorità.

Intervenuti, i carabinieri della Compagnia di Agrigento, coordinati dal maggiore Marco La Rovere, dopo il sopralluogo, hanno dato il via alle indagini.

Il procuratore Luigi Patronaggio ha aperto un’inchiesta. Il reato ipotizzato a carico di ignoti è quello di danneggiamento di beni avente valore paesaggistico.

Sono state acquisite agli atti le immagini del sistema di videosorveglianza della stessa Scala dei Turchi e anche quelle delle rivendite di tale materiale nella zona e nell’hinterland. Con la speranza di poter così individuare i/il colpevole.

La polvere da intonaco è una sostanza che si scioglie in acqua per verniciare esterni. Fortunatamente questo è un materiale che dovrebbe essere eliminato facilmente. Come si evince dal fatto che già lo stesso mare ha parzialmente ripulito la zona più bassa della scogliera. 

Oggi, già di primo mattino, tecnici e volontari si sono adoperati con "civismo e grande responsabilità", come giustamente ha sottolineato il Presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, per riportare la scogliera al suo splendore. Dopo aver, ieri, definito l’atto criminale… “Gesto vigliacco”.

Non è ammissibile che un atto così esecrabile, dettato da chissà quali motivazioni, possa passare impunito e che i responsabili se la possano cavare solo con una lavata di capo.

Sarà la magistratura, dopo che saranno individuati i/il colpevole, a sanzionare l’esecrabile azione.

E magari una volta arrestati, i responsabili/e si giustificheranno adducendo il gesto al fatto che si annoiavano, o che volevano dare un nuovo look alla bianca marna, una bravata goliardica, o per contestare chissà cosa…

Comunque un dato è certo… alla follia dell'uomo non v'è più rimedio!

La memoria ci riporta ad azioni criminali che in passato hanno ferito il patrimonio artistico italiano… come quella del 21 maggio 1972, quando il folle 34enne ungherese László Tóth, eludendo la sorveglianza nella Basilica di San Pietro a Città del Vaticano, riuscì a colpire con un martello la Pietà di Michelangelo per ben quindici volte, al grido di “I am Jesus Christ, risen from the dead!” prima di essere fermato e reso inoffensivo. Gli furono commutati solamente due anni di internato in un manicomio italiano.

O ancora, il 24 gennaio 1989, quando un uomo su una sedia a rotelle, nei Musei Vaticani, rovesciò del liquido infiammabile contro il dipinto della “Madonna di Foligno” di Raffaello, tentando quindi di dare fuoco al quadro con un accendino.

O quando il 12 luglio 1993, uno squilibrato superando il cancelletto della Cappella Ovetari imbrattò il lato inferiore dell'affresco di Mantegna con la scritta "Santa Giustina”.

O come quando il 13 ottobre 1993, Pietro Cannata, definitosi il vandalo più famoso d’Italia, dopo che nel 1991 aveva scheggiato con un martello tre dita del piede del David, di Michelangelo Buonarroti, nel Museo dell'Accademia a Firenze, tornò a colpire, armato questa volta di un pennarello nero indelebile, prendendo di mira l'affresco di Filippo Lippi raffigurante "Le esequie di Santo Stefano", all’interno della cattedrale di Santo Stefano a Prato.

O come quando il 19 ottobre 2007, tale Graziano Cecchini gettò un secchio contenente, anche qui, colorante rosso nel bacino di marmo della Fontana di Trevi a Roma.

Tutti atti e comportamenti esecrabili, questi, che non trovano giustificazioni logiche se non proprio nella PAZZIA UMANA!

(Foto Web)

 

 

Komen Italia promuove la prevenzione attraverso esami diagnostici gratuiti con il sostegno dei medici volontari e associazioni del territorio


COSENZA - Un tour per far scoprire le piccole azioni quotidiane che possono salvare la vita.  È l’iniziativa portata avanti da Komen Italia attraverso il progetto “Carovana della Prevenzione”, che, nei prossimi giorni farà tappa in Calabria per offrire consulenze specialistiche ed esami diagnostici gratuiti a donne che vivono in condizioni di disagio sociale o economico e che per questo dedicano meno attenzione alla propria salute.

Grazie all'utilizzo di 4 unità mobili allestite con dotazioni tecnologiche di ultima generazione, (2 per facilitare la diagnosi precoce dei tumori del seno, 1 per i tumori ginecologici e le altre patologie oncologiche prevalenti nelle donne e 1 di prevenzione primaria, per offrire consulenze specialistiche e percorsi personalizzati utili all’adozione di stili di vita più corretti) la Carovana è in grado di offrire esami clinico-strumentali utili non solo per la diagnosi precoce dei tumori del seno, ma anche di altri tumori prevalenti nelle donne. All’interno di esse opereranno personale sanitario specializzato della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli e volontari della Komen Italia, affiancati da personale sanitario locale e associazioni non profit che collaborano al progetto.

Appuntamento a Praia a Mare l’11 gennaio in Piazza della Resistenza, il 12 gennaio a Roggiano Gravina in piazza Garibaldi, e a San Giovanni in Fiore il 13 gennaio in Piazza Matteotti, dalle 9,30 alle 16,30.

“Le tappe toccheranno i territori con un servizio gratuito che consentirà a tutte le donne di fare esami utili alla prevenzione – dichiara il dott. Sisto Milito, responsabile scientifico Komen Calabria. Insieme ai sindaci, abbiamo condiviso la necessità di essere presenti nei luoghi in modo da agevolare i controlli. L’invito che rivolgo a tutte le donne è di approfittare di questa importante iniziativa che consente di preservare la salute e migliorare la qualità della vita. Sensibilizzare sul tema della prevenzione e ribadire l’importanza della diagnosi precoce è fondamentale nella lotta contro i tumori. Questo è l’obiettivo che ci poniamo costruendo una rete di collaborazione sul territorio con iniziative come questa” – conclude Milito.

 

 

Un’attività che assume maggiore rilevanza in un momento particolarmente delicato come quello dell’emergenza sanitaria che ha visto cancellare migliaia di prestazioni sanitarie, ostacolando il percorso di prevenzione.

Il tour calabrese ha il patrocinio della Regione Calabria, dei comuni di Praia a Mare, Roggiano Gravina, San Giovanni in Fiore e il sostegno del Servizio Sanitario Provinciale. Ha inoltre la collaborazione di Sim Carabinieri Calabria, dell’Associazione Donne e Diritti, dell’Associazione Sanità è vita e dell’Associazione Ri-uniti Calabria Oncologia e il supporto di ANCRI e CSV - Centro servizi per il Volontariato Solidale - Cosenza.

In ottemperanza alle linee guida per il contenimento del COVID-19, è consentito l'accesso alle prestazioni esclusivamente ai pazienti muniti di super green pass e/o di tampone molecolare non più vecchio di 48 ore.

Durante le tappe previsti anche OPEN DAY vaccinale (adulto e pediatrico) senza obbligo di prenotazione.

 Per prenotazioni e informazioni:
Praia a Mare - Cell. 333.1164386 - 376.0522489
Roggiano Gravina – Cell. 347.0456468 – 340.2826918
San Giovanni in Fiore – tel. 0984 992082

M.M.

 

Pellegrino ringrazia De Laurentiis

di Adelaide Baldi

Su quattordici immagini presenti nel calendario ufficiale SSC Napoli 2022 ben sette sono del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni: Capelli di Venere (Casaletto Spartano), Marina di Camerota, Monte Cervati, Monti Alburni, Paestum, Palinuro e Vallo di Diano.

 

di Giovanni Macrì

Sembra che in Italia si stia diffondendo un altro “VIRUS”!

Sì, quello che ha infettato alcuni medici, che non meritano di essere chiamati tali, e che disattendendo al giuramento di Ippocrate rilasciano FALSE CERTIFICAZIONI attestanti l’avvenuta vaccinazione per combattere il Covid19 , quando questa, poi, NON viene praticata.

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