Colors: Red Color

 

di Ivana Orlando

Eravamo rimasti al giorno della memoria, un giorno in cui si ricorda l’orrore attuato da una mente crudele e folle di un essere vivente e non umano come Hitler, responsabile della morte di milioni di persone. 

Dall’alto dei nostri social e da un click istantaneo su un mouse come portaborse, si avvia un post di foto in bianco e nero con le più belle citazioni del momento, per ricordare e commemorare le vittime dell'Olocausto. Ma tale memoria è stata riesumata e indossata da una nuova veste, veste che pensavamo, nel 2022, appartenesse ad un passato, ad una mente malata. Ma i veri matti forse siamo noi a credere che il progresso antropologico, la società e la cultura possano sradicare, diveltile certe elucubrazioni dissennate.  
Vladimir Putin, presidente russo ha dato corpo a  quelle vesti che pensavamo fossero solo memoria.

Domenico Barrilà, un grande analista adleriano e scrittore, uno dei massimi psicoterapeuti italiani, ha  definito Putin, “un bullo che è stato vittima”. Siamo all’ennesimo profilo di chi ha subito violenza e la riscatta con la stessa moneta? Oppure i pessimi frutti di un bambino viziato? Un’accondiscendenza oltremisura di una mamma che ha vissuto il dolore dei due figli morti, prima di Putin.  Frutti che in situazioni normali si manifestano in proporzioni meno distruttive ma in un ambito politico e di potere divengono bombe.  

La freddezza con cui governa la sua guerra, quei corridoi umanitari diventati bersagli per chi vuole scappare, pregni di lacrime e di sangue tra valigie mai aperte e passi mai arrivati, rivela il grado di cinismo di quest’uomo.
  



Oggi 8 Marzo, è stato confermato dalle agenzie internazionali che tra le armi da guerra vi è lo stupro! 

Tana libera tutti

(Le guerre degli altri)

Sentire dei carion di spari

da camion non di plastica.

Sentire il boom dei fucili

da soldatini non di plastica.

Voltarsi al

"Un, due, tre stella!"

come sono bravi

non si muovono

non parlano

non v'è respiro che possa spostare una lacrima.

E non c'è nessuno che abbia raggiunto e toccato

una spalla

e non c'è nessuno ad arrivare per primo

a quel muro

bucato.

Nascondersi senza poter battere

"tana liberi tutti"

perché

“chi è dentro è dentro chi è fuori

è fuori”

Ivana Orlando  

 

 

di Giovanni Macrì

Chiamiamolo con grossi “paroloni”: disturbo ossessivo-compulsivo, nevrosi fobica,  disturbo borderline tra delirio e perversione, disturbo narcisistico di personalità.
Ma è sempre la stessa solfa… da un lato c’è “uno” che mette in atto un delirante comportamento in quanto ritiene di aver subito un torto o un danno e quindi vuole vendetta. Dall’altro c’è la “vittima” che vorrebbe stare tranquilla, che non vuole più nulla a che fare con il suo carnefice, subendo peraltro da questi ripetuti atteggiamenti non graditi di sorveglianza, di ricerca di contatto e comunicazione nei suoi confronti, o addirittura subisce il maniacale desiderio del continuo esercitare il controllo su di essa.
Ecco che spesso questi comportamenti malati sfociano in vere e proprie aggressioni verbali e perfino fisiche, sino anche ad arrivare al femminicidio.
Ecco che l’orco miete la sua vittima prescelta!

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