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di Monica Vendrame

Vivono in auto, senza fissa dimora, a Bresso (Mi), in prossimità delle stazioni di servizio così da poter usufruire dei servizi igienici. Mohameb B. , di origini egiziane ma residente in Italia da ben 26 anni, sua moglie e i loro quattro figli (la più grande ha 17 anni, il più piccolo 9), dopo essere stati sfrattati dalla loro casa perchè venduta all'asta, sopravvivono da settimane alla meno peggio, accampati in una macchina sgangherata. Il capofamiglia ha esperienza come pittore, gessista e decoratore, ma ha perso il lavoro durante la pandemia.

 

di Monica Vendrame

Genova, 14 agosto 2018: il crollo del Ponte Morandi. Abbiamo ancora tutti davanti agli occhi le immagini  di quel tragico giorno in cui persero la vita 43 persone. Oggi Genova si fermerà, si stringerà ancora una volta in un abbraccio per ricordare e commemorare i suoi morti.

 

di Benedetto Maria Ladisa

È accaduto nelle campagne, attorno a Nardò (Lecce), dove la malvagità di qualche essere umano ignobile aveva condannato a morte certa questo cucciolo, abbandonandolo legato a un traliccio con due guinzagli e una catena, in modo che non potesse fuggire, senza acqua né cibo, sotto il sole cocente del Salento, non distante dalla ferrovia e senza telecamere sul posto.

 

di Monica Vendrame 

 Nella notte del 10 agosto, il mondo della cultura ha perso una delle sue voci più rilevanti e coraggiose: Michela Murgia.  Nata il 3 giugno 1972 a Cabras, un piccolo comune sardo, la donna si è spenta a Roma all’età di 51 anni a causa di un tumore maligno al rene.

Michela Murgia  ha vissuto una vita di incommensurabile diversità. La sua presenza nell’ambito culturale si è estesa in molteplici direzioni: da  scrittrice acclamata, a  saggista illuminante, a attivista impegnata, ma anche blogger,  drammaturga, opinionista e critica letteraria italiana. E’ stata l’autrice del romanzo Accabadora, vincitore dei premi Campiello, Dessì e SuperMondello.

Ma è stata anche la sua apertura riguardo  la lotta contro il cancro che ha toccato il cuore di molti. La sua malattia non l’ha fermata nell’esprimere la sua voce e condividere la sua esperienza. Ha scelto di non nascondere la sua battaglia, ma di affrontarla con trasparenza e forza. Questo coraggio ha ispirato molti, dimostrando che la vulnerabilità può coesistere con la forza interiore. Con costanza e determinazione ha documentato la sua lotta,  dal momento iniziale dell’annuncio del suo tumore fino ai giorni più difficili.

 

Michele Murgia non sarà ricordata solo per la sua produzione letteraria eccezionale, ma anche per la sua umanità e la sua capacità di connettersi con gli altri. Resta il rimpianto per una persona che argomentava in modo sempre intelligente, elegante, che non aveva bisogno di alzare il tono o di involgarire il linguaggio anche quando la polemica era più dura. Michela Murgia è sempre stata una persona leale, rigorosa e gentile. Ha sempre avuto molte più idee di quelle che si possono realizzare in una vita e la sua vita è stata troppo breve. Ma ha brillato di una luce bellissima.

Riposa in pace