di Vincent Giocoliere
Ti parlerò di Pumba.
Questo è il momento esatto in cui, Pumba, un maialino perfettamente sano, sentendosi braccato da un gruppo di sconosciuti e avvertendo e fiutando il pericolo, si rifugia nella sua casetta.
Da allora ne uscirà senza vita.
Una iniezione di Tanax, effettuata senza la dovuta anestesia, che ne garantirebbe una "morte dolce", seppur ingiusta.
Certo, Pumba era un maiale, non era degno di vivere.
Si sa che fine fanno quelli della sua specie.
Li trovi nei supermercati, negli agriturismi, nelle fattorie "didattiche".
Spesso li trovi nei frigoriferi, tra i surgelati.
Viaggiano su camion, come deportati, tra il gelo dell'inverno e su autostrade bollenti, in piena estate.
La loro è una vera e propria agonia.
Il paradosso, atroce e dolcissimo al tempo stesso, è che Pumba, nonostante la fine tremenda che ha fatto, ha avuto modo di vivere qualche anno in piena libertà.
Come ogni creatura dovrebbe fare in un mondo non dominato dallo specismo e dalla più grande follia di sempre:
L' antropocentrismo.
Non siamo il centro del mondo, siamo solo degli ospiti che si sono impadroniti del pianeta Terra, negandolo ai nostri sfortunati conquilini...