Tra le problematiche che più fanno parlare di sé negli ultimi anni, con notizie che spesso appaiono sulle prime pagine dei quotidiani e aprono le edizioni dei tg, c’è senza dubbio il fenomeno del bullismo e il suo “gemello”, il cyberbullismo, che trova nella Rete il modo di diffondersi senza possibilità di controllo, colpendo anche i più giovani.
Oggi più che mai, infatti, vita reale e vita virtuale procedono parallele sugli stessi binari, e ciò che non si deve sottovalutare è il fatto che il bullismo di strada è pernicioso e dannoso quanto quello on line. Le attività che i ragazzi svolgono attraverso il computer, infatti, hanno conseguenze anche sulla loro vita reale.
Non è accettabile, però, che il ragazzo più mite venga considerato come un “pesce piccolo” da lasciare in pasto al “pesce grande”, ossia a quel ragazzo più forte che si arroga il diritto di prevaricarlo con offese e vessazioni. La paura paralizza, soprattutto se è alimentata dalle minacce. E risulta ancora più pericolosa se avviene tramite il web, dove troppo spesso i genitori lasciano i ragazzi a navigare in libertà, sottovalutandone la pericolosità.
Ecco perché il ruolo della famiglia in questa problematica è fondamentale. È nella famiglia che costruiamo la nostra identità e impariamo a conoscere la diversità. Ciò che è altamente importante, dunque, è imparare a comunicare per rafforzare quella relazione genitore-figlio basata sulla fiducia, sull’ascolto e sulla comprensione. Spesso un figlio ha paura o prova vergogna nel confidare a un genitore eventuali offese o soprusi subiti nella classe o da un compagno di studi più grande di lui. Ma, proprio in virtù di ciò, bisogna incitare i ragazzi a denunciare qualunque forma di violenza verso se stessi, ma anche verso un proprio compagno o amico, senza averne paura.
Quello che è bene capire è che solo con la collaborazione di tutti – insegnanti, genitori e media – la società può prendere il sopravvento sulla cultura della prepotenza e della violenza. Negli ultimi tempi, per fortuna, sono state attivate campagne anti-bullismo trasmesse anche dalla tv e da programmi nati specificatamente per affrontare questa problematica; è proprio attraverso una forza comune che si può indurre a un ascolto intelligente nella lotta contro il bullismo e cyberbullismo, senza dimenticare che la supervisione in casa, da parte dei genitori, è la prima forma di lotta a quella che rimane una problematica grave, da affrontare – e sconfiggere – a ogni costo.