Ciao Antonella, è un piacere sentirci dopo un pò di tempo.
Ti ringrazio per questo spazio che mi dà la possibilità di raccontare della mia silloge.
"Cercherò altri rifugi" è la mia prima pubblicazione e racchiude alcune poesie composte in un arco di tempo abbastanza lungo. E' uscita da meno un mese per Bertoni Editore (poesie edizione) per la collana Hiketeria, curata dalla poetessa Maira Francavilla. Questa raccolta è praticamente un viaggio, uno spaccato, un vissuto di buona parte della mia vita, suddiviso per periodi, ciascuno dei quali ha un titolo e corrisponde ad un diverso raggruppamento dei miei componimenti. Quindi si può vedere il continuo evolversi della tecnica, dell’approccio alla parola, al verso. E, forse, potrebbero anche apparire differenti per tematiche di fondo o per stile. In realtà sono frutto di una ricerca continua nel tentativo di tirare fuori e riportare sul foglio quanto avevo in animo di trasmettere. Poesie in divenire in un certo senso. Nel senso che sensazioni, emozioni e convinzioni sono divenute piano piano versi, parole che testimoniano il mio sentire, il mio vivere in una determinata dimensione. E cerco di ritagliare spazi e momenti per poter trasformare questo fluire, dapprima confuso, in qualcosa di concreto da vedere, ascoltare, capace di generare altre emozioni, altre sensazioni.
Sono componimenti quindi che spaziano dal sentire e dal raccontare gli stati d’animo legati all’amore, alle sue manifestazioni, alle sue interpretazioni, alle sue sfaccettature. Amore in ogni senso non solo quello tra uomo e donna, non solo quello carnale e fisico che pure possiamo trovare. E che troviamo. Ma “Cercherò altri rifugi” rimanda anche alla ricerca di posti fisici differenti, di altri spazi diversi da quelli del quotidiano, del tran-tran, della routine. Altri rifugi cercati nella calma di uliveti, piccoli boschi o pinete che circondano il centro abitato. Oppure rifugi dell’anima e nell’anima. Rifugi in dimensioni spirituali, nella ricerca della fede. O nel tentativo di percorre un cammino di fede. Nella speranza di esserne capaci. E comunque di non smettere di cercare, di trovare, di trovarsi. Grossomodo è questo: una ricerca che, attraverso la scrittura, conduca all’approdo su lidi più sicuri, più propri, più congeniali. Ovvio che il riferimento alla poesia come rifugio per antonomasia sia scontato ed immediato.
Cosa ti ha portato a scrivere poesie? E da quanto tempo componi?
L’inizio lo possiamo far risalire agli anni dell’adolescenza. Cosa che credo capiti a tantissimi ragazzi durante quella fase. È un modo per raccontarsi a se stessi, per analizzare il proprio essere, per trovare vibrazioni differenti non da quelle che si vivono ma da quelle che si ricordano e si trasmettono. Però diciamo che nell’immediato la scrittura svolga una funzione catartica, di pulizia e di rigenerazione. La poesia, forse, tende ad estremizzare questo concetto e questa pratica. Quindi diciamo che il primo approccio è dovuto a delle necessità pratiche che mi hanno portato a riversare sulla pagina pensieri e parole che non avrei potuto esternare, a voce, in nessun altro modo. Una coperta di Linus per sentirsi sicuri nell’insicurezza delle domande o una chiave con la quale si crede di poter aprire porte inaspettate che in realtà sono tutte dentro di te. E qui ritorniamo alla ricerca ed ai rifugi. Poi il piacere della poesia in generale è nato così, senza quasi che me ne accorgessi, leggendo da quello che trovavo nelle antologie scolastiche in poi.
C’è stato un momento nel quale hai scoperto che dovevi scrivere di poesia? Quando è accaduto e come l’hai vissuto?
Ah beh! Questa è una bella domanda. Anche complicata. In realtà mi ricordo perfettamente il momento ed il luogo in cui ho scritto quella che doveva essere la prima poesia. E mi ricordo quella sensazione strana, particolare, come se stessi facendo un qualcosa di eccezionale che non era semplice e non era da tutti. Poi si sono susseguiti altri ed altri fino ad oggi. E continuano.
È stato esaltante. E lo è ogni volta. Ti prende la frenesia del primo verso e poi l’attesa, la ricerca, l’insoddisfazione sempre presente, fino a che non credi sia riuscito a dare vita a quello che volevi e che sentivi. Poi è molto bella e molto distensiva la lettura finale.
Cos’è per te la poesia?
La poesia è un viaggio. O meglio il viaggio. È il mare che si attraversa, la nave su cui si naviga, il vento che ti prende e gonfia le vele, la bonaccia sotto il sole. Ma anche le strade, la pioggia lungo il cammino, il silenzio delle lande sperdute. Ma anche i compagni di viaggio, le fate che popolano i sogni o le streghe degli incubi. È il condividere, il vivere un momento, una stagione. È anche un rinascere. Insisto infatti sulla funzione catartica della poesia perché è liberazione e sfogo. Anche se a volte si rischia di rimanere invischiato tra i versi. Comunque è un altro modo di intendere la vita. Non necessariamente più semplice.
Chi ha curato la prefazione del libro?
Vorrei fare un piccolo preambolo a tal proposito per sottolineare la particolare soddisfazione per aver potuto vedere la pubblicazione della mia prima silloge. Soddisfazione e compiacimento per due importanti peculiarità: quella relativa alla copertina e quella della prefazione.
La copertina è una foto di un fotografo e musicista del mio stesso paese, Antonio Chiriatti, che ho visto nascere, crescere ed affermarsi in questo ambito. Una famiglia, la sua, che è stata parte della mia e che continua ad esserlo. Lo ringrazio per questa sua foto che ha voluto donarmi perché rispecchia e cogli l’essenza stessa del libro, a partire dal titolo.
Per quanto riguarda invece la prefazione devo dire che è stato il coronamento di un sogno, quasi. Una possibilità che non avrei creduto di poter vedere realizzata. È stata curata infatti da Antonio Errico, scrittore e giornalista salentino, autore di molti romanzi e saggi. Della sua scrittura e del suo mondo affabulatorio mi sono innamorato fin dal primo libro che ho potuto leggere. Mai avrei sperato che la sua penna un giorno avrebbe scritto la prefazione per una mia raccolta. Invece ha accettato di buon grado ed ha incorniciato splendidamente il mio libro con il suo stile, la sua sensibilità, la sua passione e il trasporto per la letteratura e l’arte.
Dove si può acquistare il volume?
Il volume può essere acquistato direttamente dal sito della Bertoni Editore, il sito ufficiale della casa editrice (www.bertonieditore.com al seguente link: https://www.bertonieditore.com/shop/it/libri/821-cerchero-altri-rifugi.html), su Amazon, Ibs e su tutti gli store on line. Inoltre può essere richiesto in tutte le librerie e cartolerie. In particolare presso la “Farmacia Letteraria – Corte Grande” a Martano e “Libreriaeuropa” a Maglie. Oppure, per quelli più vicini a me, presso la cartoleria del mio paese. Naturalmente qualche copia è anche a mia disposizione e se qualcuno volesse venire a trovarmi e a chiacchierare, potrebbe acquistarlo direttamente con autografo seduta stante.
Con le tue poesie vuoi semplicemente comunicare la tua visione del mondo oppure lasciare a chi legge un messaggio più nascosto?
Beh! Il punto di partenza credo che per chiunque scriva o sviluppi qualsiasi forma d’arte sia proprio quello di comunicare la propria visione del mondo. In primis a se stesso. Una visione di parte, imperfetta forse ma della quale si sente la necessità di tirarla fuori. Spesso a piccole dosi, lentamente. Poi come ogni cosa che viene esternata e diventa palese, fruibile, non appartiene più in esclusiva all’autore: chiunque legga una poesia, osservi un dipinto, una scultura, guardi un film diviene “padrone”, quasi, dell’opera. Per cui può trovarvi significati e messaggi differenti da quelli di partenza.
Poi nello specifico ci metto un po’ del mio tentando di fornire interpretazione non univoche ai versi, soprattutto affidandomi alla disposizione delle parole, nel modo di spezzare il verso e di andare a capo. Questo sì!
Prima di salutarci, ci puoi anticipare dei progetti futuri?
Per il momento cerchiamo di goderci questo risultato promuovendo quanto più possibile la silloge “Cercherò altri rifugi”, sperando che ci sia la possibilità di poter organizzare qualche evento in presenza. Dovrebbero esserci alcuni appuntamenti qui nel Salento a partire dal mio paese. Anzi proprio qualche ora fa abbiamo fissato la data per la prima a Carpignano Salentino il 29 giugno a cura della ProLoco che ha curato l'evento. Stiamo cercando di essere presenti anche ad Otranto, Martano e Lecce. Le date ancora però sono in via di definizione. Le comunicherò servendomi dei canali social in particolare e di qualche testata giornalistica che vorrà pubblicizzare gli eventi. Probabilmente andrò al festival di Napoli i primi giorni di luglio e a Deruta (Perugia) fine agosto. Manca ancora però l’ufficialità.
Ovviamente continuo a scrivere ed è già a buon punto una nuova raccolta poetica. Anche se bisognerà aspettare un po’ perché sia terminata, rivista, rivisitata ecc. Il demone della revisione e della limatura è sempre lì, in agguato, non ci lascia mai, come diceva Ungaretti. Non ci si stanca mai nel cercare di perfezionare i propri versi, la propria scrittura, la propria arte.
Grazie a tutti ed in particolare a te, Antonella, per aver pensato al mio libro e per avermi concesso questo spazio.