di Anna Maria Stefanini
Scrisse Van Gogh: "Non bisogna giudicare il buon Dio da questo mondo, perché è uno schizzo che gli è venuto male."
Chissà come dipingerebbe oggi, ai tempi del coronavirus, questo grande artista il mondo. Userebbe forse i colori cupi della notte, ma sicuramente anche il luccichio delle stelle e della speranza.
Nacque il 30 marzo 1853 a Zundert, Vincent van Gogh e morì all’età di soli 37 anni ad Auvers-sur-Oise (29 luglio 1890) per una ferita da arma da fuoco, molto probabilmente auto-inflitta. In quell’epoca i suoi lavori non erano molto conosciuti né tantomeno apprezzati (nell’arco della sua vita vendette un solo quadro).
Vincent van Gogh infatti è considerato oggi uno dei più grandi artisti di sempre, ma in vita le sue opere (ha realizzato ben 864 tele) erano poco conosciute e apprezzate. Oggi ad esempio, il suo Ritratto del dottor Gachet vale più di 100 milioni di dollari.
Pur essendo appassionato di disegno fin da bambino, Van Gogh cominciò a dipingere solo verso i 30 anni. Le sue opere più conosciute sono quelle dipinte tra il 1888 e il 1890, pochi anni prima di morire.
Sempre in bilico tra genio e follia, ebbe una vita molto tormentata e caratterizzata da una estremo talento artistico.
Van Gogh è considerato un visionario pioniere dell’arte moderna. Di lui ci resta una storia personale molto difficile, segnata dalla malattia, dai viaggi per l’Europa, da un’amicizia a dir poco burrascosa con Gaugain, l’assenzio, la religione, l’autolesionismo.
Ma "Cosa sarebbe la vita se non fossimo in grado di fare tentativi?" diceva il pittore.
E ancora:
"Il cuore di un uomo è molto simile al mare, ha le sue tempeste, le sue maree e nelle sue profondità ha anche le sue perle.”
Le sue parole possono esserci d'aiuto anche oggi, così come ammirare la bellezza di un suo dipinto ci può incoraggiare a cercare, nonostante tutto, il Bello e il Buono.