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Dopo la Grande Guerra, l'alluvione del 1966 che ha devastato il territorio di Musile di Piave, paese che ha riportato più danni nella provincia di Venezia, sotto il mandato del Sindaco Silvia Susanna, nell'agosto del 2019, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, gli conferisce il titolo di Città. Conferimento che rende orgogliosi i Musilensi di vivere in un territorio che ha superato la distruzione della guerra e le difficoltà dell'alluvione.
Fu una giornata storica per la neo cittadina, situata tra le rive del fiume Sacro alla Patria, “Il Piave”.

In questa occasione ci fu anche la consegna del nuovo stemma comunale, dove fu aggiunta la frazione di Mille Pertiche.
Nel gennaio 2021, un uomo speciale, Andrea Zelio, pittore, incisore, scrittore, persona squisita, con la quale si conversa piacevolmente, la cui disponibilità è quasi disarmante, ha realizzato due meravigliose sculture, donandole alla sua neo Città, in ricordo della Grande Guerra.
Lui che, nel suo quotidiano, conserva la cordialità della gente semplice, dice di sè: «Se non avessi fatto il creativo, avrei fatto il pescatore».
Le opere da lui realizzate in acciaio sono a testimonianza degli effetti della Grande Guerra, ricordando il sacrificio della comunità.
I titoli delle due sculture, che rientrano in un progetto Europeo di cui è patner la Regione, realizzate nell'ambito del programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Slovenia, sono: “Abitavamo e l'acqua passava” e “Che sia vento ora a portare i loro nomi”.


La prima opera rappresenta il periodo bellico e la grande vela, il rapporto che hanno le popolazioni del territorio con l'acqua, mentre la falce simboleggia il lavoro della terra.
Ai lati della scultura vengono evidenziati una serie di numeri, a rappresentare le persone inghiottite dalla follia del conflitto.
Nella parte superiore, simboli sospesi che rappresentano i vari mestieri, allo sfiorar del vento regalano una melodia al cielo.
La seconda opera, invece, che rappresenta il periodo successivo al conflitto, è un omaggio alla “Madre dei Fiumi”, che inizialmente era “La Piave” e che, successivamente, venne traslata al maschile.
Tra le due sculture, posizionate nella piazza "XVIII Giugno", la guerra in sé non viene rappresentata, ma simbolicamente, Andrea Zelio, che ama stupirci con le sue interpretazioni, “ha scelto di lasciare al vuoto, la responsabilità di riempirlo”.
Andrea, con queste due meravigliose e significative sculture, ha voluto creare un segno che potesse diventare monito per quanto era accaduto nel passato.

@Sabella Maria Cristina

 

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