di Maria Cristina Sabella
Анна Маковська è una giovanissima e dolcissima donna di 32 anni, occhi azzurri come il cielo e bionda come le spighe di grano baciate dal sole.
Nasce a Kyiv che fu fondata intorno al VI secolo d.C...
Secondo le cronache scritte secoli dopo, basate probabilmente su una leggenda, la città prende il nome da Kyi, membro di una tribù slava.
Kyi avrebbe fondato la città insieme ai fratelli Shchek e Khoryv e alla sorella Lybid, da cui prese il nome un piccolo fiume che scorre attraverso Kiev e va a confluire nel Dnepr.
Анна ha frequentato a Kyiv il National University of Technology and Design KNUTD.
Con l'Associazione di solidarietà Senza Confini dal 2000 al 2006 arriva a Termoli (CB) per le vacanze estive ed entra a far parte della famiglia dei miei amici, Sandra e Raffaele, e dei suoi due figli.
Precedentemente anche il fratello Sasha fu ospite per anni in una famiglia termolese... che ora lo aspetta in Italia, per dargli ospitalità.
Si instaura un meraviglioso rapporto d'amore, tanto che Sandra e Raffaele nel 2006 si recano in Ucraina per la nascita del figlio Vkadi, mentre loro torneranno a Termoli nel 2019 per trascorrere le vacanze, con Sandra Raffaele e tutta la famiglia .
Il 24 febbraio 2022 è una giornata come tante e Ania si reca come tutti i giorni a lavorare, poi incomincia a ricevere telefonate, dove si sentono le sirene e i suoi familiari cercano di riunirsi per scappare da Kiev, che è sotto assedio da parte della Russia.
Per giorni Ania e i suoi familiari si sono rifugiati nei sotterranei tenendosi stretti gli uni agli altri, il fragore delle bombe e delle sirene risuonano ancora nelle loro menti.
Non possiamo immaginare cosa quegli occhi azzurri abbiano visto in quei giorni, ma non glielo chiederemo, per rispetto del suo dolore.
Intanto, in Italia, Sandra e Raffaele e tutte le persone loro amiche, che conoscevano questo rapporto d'amore con questa ragazza, erano in apprensione, compresa me.
Ania riesce a mettere in salvo il figlio, il papà del ragazzo lo va a prendere e lo porta con se in Germania.
Lei riesce a mettersi in salvo raggiungendo la Polonia e con la morte nel cuore, lascia in Ucraina la mamma, la nonna e Sasha il fratello.
È molto preoccupata Ania, perché la nonna e il fratello si trovano in un villaggio, che è stato bombardato, ma sono vivi, inizialmente riescono a sentirsi al cellulare, brevi messaggi : “siamo vivi” e riattaccavano, ora non riesce a mettersi in contatto con loro da molti giorni, ma per vie ufficiose, sa che stanno bene, se si può usare questo termine in questo frangente, però tutti i giorni riesce a sentire la mamma e il figlio.
Il 6 marzo, per fortuna, riesce a prendere un aereo in Polonia con destinazione Roma, dove trova ad attenderla Sandra e Raffaele, l'abbandonarsi in un abbraccio interminabile e in un sospiro di sollievo, la fanno sentire finalmente al sicuro.
Ania, alla domanda come stai, risponde: «ORA BENE, il fragore delle bombe e il suono delle sirene hanno rimbombato nella mia mente, la testa mi scoppiava ero terrorizzata».
Il tempo risanerà le ferite, ma l'AMORE consoliderà ogni giorno questo meraviglioso rapporto per i suoi - come li chiama lei, -mamma e papà italiani.
La solidarietà è il collante dell'Amore, della comprensione, dove non esiste mai il colore, la religione, la lingua, il genere.
Bisogna insegnare fin da piccoli ai nostri figli, per farli diventare uomini e donne di cuore, che l'AMORE e la SOLIDARIETÀ vivono sempre in simbiosi.
Ben venuta in Italia dolcissima Анна.