di Stefania Melani
VINCENT van Gogh ( Groot Zundert, Olanda, 1853 -
Auvers-sur-Oise, Francia, 1890 )
Vincent van Gogh è praticamente l’artista che accompagna la pittura al di là del movimento impressionista, portando i suoi dipinti, la loro luce, i suoi colori a farsi espressioni dell’anima.
Egli è un autodidatta molto eccentrico ed eccezionale capace di immense passioni, il più delle volte non accolte e non comprese, e di desolati momenti e periodi di sconforto.
Vincent scrive al fratello Theo “ La mia giovinezza è stata tetra, fredda e sterile “ in una delle numerose lettere, egli lo comprenderà ed amerà sempre, aiutandolo anche economicamente. Non fu facile invece il rapporto con i genitori, dai quali si sente non compreso.
Il padre austero, Theodorus van Gogh, è un pastore della Chiesa riformata olandese, di ristrettezza mentale e fede bigotta, egli così diverso dal figlio non lo comprese mai con il suo freddo autoritarismo.
Anche Vincent vive un fervore religioso autentico, che trasporta nelle sue opere artistiche oltre che nelle sue azioni, caparbio e ostinato cerca di portare conforto alle povere famiglie di minatori trasferendosi nella regione mineraria del Borinage, nel Belgio meridionale. Qui compie un’opera vera e propria di evangelizzazione vivendo nella più totale indigenza.
Finito il periodo del predicatore si appresta definitivamente alla vocazione dell’artista.
Vivrà a Parigi un lungo periodo fecondo di arte, dipingendo molto e facendosi molti amici tra i pittori numerosi che affollavano la capitale, come Bernard, Toulouse-Lautrec, Anquetin e Paul Gauguin. Questi artisti formano insieme il gruppo del Petit boulevard, come Van Gogh stesso li ha nominati per distanziarsi dai pittori del Grand boulevard, nome dato agli impressionisti più famosi.
Ma la vita a Parigi è stressante e competitiva e Vincent non vive più bene in questa tensione, abusa di fumo e di alcolici, soprattutto del terribile assenzio, che sembra sia stato la causa dello scatenarsi delle sue turbe psichiche.
Così parte per andare in Provenza, ad Arles, nel febbraio del 1888.
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A VINCENT sul quadro
Brucia il cielo al tramonto, protesi rami di pini si sporgono come per un abbraccio, in alto..fronde / mani aperte ad una carezza..
Vincent tu accarezzavi il cielo e con il cielo i pini e le strade e la gente ....ed i colori che amavi oltremisura.
Nella tua breve vita, stavi in attesa che questo amore ritornasse a te.
Pennellate decise, intense si susseguirono sulle tue tele, in una ossessiva ingenuità d'amore, un profondo bisogno inappagato.
Fu burrasca ogni volta per una delusione, furono tante le delusioni.... ma non sciuparono la tua bellezza, il tuo essere fanciullo indomito, il tuo eroico sognare nella sofferenza.
Poi nell'ultimo miraggio tendesti all'infinito.....e te ne andasti via da questa polvere....per sempre!
VINCENT Van Gogh muore suicida in Francia ad Auvers-sur-Oise nel 1890.
A tutti voi cari lettori un cammino sereno nell’arte e nella vita.
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Nella foto di copertina:
PINI AL TRAMONTO 1889
Olio su tela
VINCENT VAN GOGH