di Michele Petullà
Al grande archeologo calabrese viene riconosciuto il merito di aver scoperto l’ormai famoso Insediamento Rupestre degli 'Sbariati', che ha fatto di Zungri uno dei centri di attrazione del turismo culturale più importanti della Calabria.
“Per il lodevole impegno profuso nello studio e nella conoscenza del patrimonio culturale di Zungri avendone compreso, primo fra tutti, il grande valore Storico-Archeologico e con ciò avendo dato impulso alla scoperta dell’Insediamento Rupestre degli Sbariati, che ha fatto di Zungri uno dei centri culturali più importanti della Calabria”.
Con questa motivazione, il Consiglio Comunale di Zungri (Vibo Valentia), “interpretando i sentimenti e la volontà dell’intera comunità zungrese”, ha conferito la Cittadinanza Onoraria al grande archeologo calabrese Achille Solano. Un riconoscimento che giunge postumo, “alla memoria”, atteso che Solano, nativo di Nicotera, è deceduto nel 2012. L’amministrazione comunale, nell’ambito della cerimonia, ha consegnato alla famiglia una pergamena artistica recante la motivazione del riconoscimento conferito. Inoltre, ha omaggiato il ricordo dell’archeologo con un’opera pittorica a lui dedicata, appositamente commissionata e realizzata dall’artista di Zungri Luigi Di Mari.
LA CERIMONIA DI CONFERIMENTO. La solenne cerimonia di conferimento si è tenuta nella Sala consiliare del municipio di Zungri, alla presenza di un numerosissimo e attento pubblico, proveniente da diversi centri della provincia vibonese. Per la famiglia Solano erano presenti la moglie ed i figli. Tra i presenti anche diversi sindaci del comprensorio di Monte Poro e diversi studiosi, non solo di archeologia. Presente anche la direttrice dell’Insediamento Rupestre e Museo della Civiltà Contadina di Zungri, arch. Maria Caterina Pietropaolo – che con la sua oculata ed efficiente gestione sta dando un forte impulso al loro sviluppo e alla loro conoscenza –, autrice, tra l’altro, di una recentissima pubblicazione dedicata ad Achille Solano e al sito rupestre, Gli Sbariati. La Memoria e Achille Solano (Meligrana Editore, 2021). Da segnalare anche la presenza della senatrice (ed archeologa) Margherita Corrado e dell’archeologa Maria D’Andrea, curatrici del volume Achille Solano, ricercatore gentiluomo (Adhoc edizioni, 2018), un testo che raccoglie gli Atti del Convegno svoltosi a Nicotera il 25 aprile 2015 e dedicato, appunto, ad Achille Solano ed alla straordinaria stagione degli scavi che lo ha visto artefice e protagonista, che ripercorre e illustra gli importantissimi lavori condotti sul territorio dall’archeologo.
L’intervento del sindaco di Zungri, arch. Francesco Galati. Ad aprire i lavori, e fare gli onori di casa, è stato il sindaco di Zungri, Francesco Galati, il quale ha voluto tributare a Solano tutta la riconoscenza e la gratitudine per il suo importante contributo allo sviluppo e alla crescita della comunità e del territorio zungrese, anche in termini culturali e turistici, grazie alla scoperta dell’Insediamento Rupestre degli Sbariati e per averne intuito, “primo fra tutti, il grande valore storico-archeologico”. Un nome, quello dell’archeologo Achille Solano, che si lega indissolubilmente alla storia della cittadina del Poro. Motivo per cui “ la comunità di Zungri si onora di conferire la cittadinanza onoraria all’uomo, all’archeologo, allo studioso scopritore, nei primo anni ’80, dell’Insediamento Rupestre degli Sbariati. Un sito – ha proseguito Galati – che rappresenta il passato, il presente ed il futuro di Zungri. Questa comunità ha avuto una grande fortuna ad aver avuto uno studioso come Achille Solano, capace di portare alla luce – con passione, studio e ricerca – questo grande patrimonio storico-archeologico e culturale, la cui importanza travalica di molto l’area del Poro, e che ha fatto di Zungri uno dei centri culturali più importanti della Calabria”. Un sito che si caratterizza ormai come forte attrattore turistico e, pertanto, contribuisce anche a sostenere l’economia locale. Basta pensare che “dal 21 giugno ad oggi, da quando il sito è stato riaperto alle visite – ha precisato il sindaco, con una punta di comprensibile orgoglio e soddisfazione – abbiamo registrato la presenza di oltre 20.000 presenze, soprattutto di turisti stranieri. E questo, in tempo di Covid, e delle conseguenti restrizioni, è un ottimo risultato, che dà sicuramente un forte contributo anche all’economia della nostra comunità”.
L’intervento dell’assessore comunale di Nicotera Marco Vecchio. A nome dell’amministrazione comunale di Nicotera, poi, ha parlato l’assessore Marco Vecchio, il quale ha ricordato le sue personali frequentazioni – da giovane architetto – con il professore Solano e i primi lavori realizzati con lui, tra cui il Convegno sulla Cava romana di Nicotera, tenuto nel 2008. E proprio sulla Cava romana, l’assessore Vecchio ha annunciato che l’amministrazione comunale sta per realizzare l’acquisizione del terreno sul quale essa insiste, al fine di valorizzarla al meglio. Vecchio ha annunciato, inoltre, che all’archeologo Solano l’amministrazione comunale, nell’ambito della nuova toponomastica cittadina, intitolerà una via cittadina, affinché rimanga “vivo il ricordo ed il nome di questo grande studioso e ricercatore che ha dato lustro a Nicotera e alla Calabria intera”.
L’intervento del prof. Maurizio Paoletti. Articolato, intenso ed appassionato è stato infine l’intervento del prof. Maurizio Paoletti, docente di Archeologia classica presso l’Università della Calabria, il quale ha tracciato un esauriente profilo umano e professionale di Achille Solano, il “ricercatore gentiluomo”, a partire da quelle che ha definito “le tre direttrici attraverso cui Solano ha svolto la sua storia: amore patrio (inteso come amore per la sua “terra” e la sua “gente”); fondamentale attrazione per l’archeologia e per la ricerca sul campo; forte interesse per l’Insediamento Rupestre di Zungri ed i suoi possibili sviluppi”. Un grande conoscitore e amante del territorio, “un ricercatore che non aveva paura di infangarsi le scarpe, mosso da una vivace e insaziabile sete di conoscenza; un uomo carismatico e capace di suscitare grande empatia; un autentico maestro, che amava insegnare e per il quale l’insegnamento era di fondamentale importanza; un archeologo visionario – così l’ha definito il prof. Paoletti – animato anche da una forte passione politica, di ispirazione e tradizione marxista, come traspare anche dai suoi scritti, precursore di una storia che deve essere conosciuta”. Una grande personalità, quella di Achille Solano, da cui traspare un grande spessore umano e culturale ed una grande competenza e passione professionale, a cui “Nicotera e Zungri, e non solo, ma anche altri territori della Calabria - questa la conclusione del prof. Paoletti - devono molto, per gli studi che con tenacia e passione ha condotto e che hanno consentito sempre un sostanziale avanzamento della ricerca e, quindi, della conoscenza”.
Le testimonianze dei conoscenti. A seguire si sono registrate alcune testimonianze da parte di chi ha avuto il “piacere e l’onore” di conoscere o di collaborare l’uomo e l’archeologo Achille Solano, che hanno contribuito anch’esse a delineare la sua forte personalità, umana e professionale. Tra queste non possiamo non menzionare quella del prof. Francesco Antonio Cuteri – archeologo, accademico e docente di Beni Culturali –, che a conclusione del suo appassionato intervento ha avanzato alle autorità competenti la proposta – molto apprezzata e pienamente condivisa dai presenti – di intitolare ad Achille Solano il Centro Studi e Ricerche sui Siti Rupestri.
I ringraziamenti della famiglia Solano. Per la famiglia Solano ha preso la parola la figlia Gabriella, la quale, visibilmente commossa, ha ringraziato il sindaco e l’amministrazione di Zungri per il prestigioso riconoscimento conferito al padre. "Per me e per la mia famiglia – ha detto – è impossibile descrivere l’emozione nel vedere tante, tantissime, persone accorse da Nicotera, e non solo, in nome dell’affetto e della stima che li ha legati, e continua a legarli, ad Achille Solano, mio padre. L’occasione della Cittadinanza Onoraria, conferita dal Comune di Zungri, rappresenta non solo una conferma all’apprezzamento del lavoro di storico ed archeologo che ha accompagnato l’esistenza di mio padre, ma anche dell’uomo, dell’amico. Per questo sento il dovere di ringraziare tutti. Mio padre ha lasciato ai miei fratelli ed a me una grande eredità: il suo nome; un nome di cui andare fieri”. Gabriella ha inoltre comunicato la bella ed apprezzata notizia che la sua la famiglia metterà a disposizione della comunità scientifica tutti gli inediti che ha lasciato il padre. Tra questi ci sarà sicuramente il testo a cui Solano stava lavorando e che non ha fatto in tempo a concludere – in buona parte dedicato all’Insediamento Rupestre di Zungri – e che, pertanto, sarà pubblicato postumo sotto il titolo Corpus speluncarum Calabia Medi Evi.
Colore e poesia a conclusione della cerimonia. La cerimonia s’è conclusa con una nota di “colore” e di “poesia”: la consegna, ai familiari di Achille Solano, della pergamena di conferimento della Cittadinanza Onoraria, contenente la relativa motivazione, da parte del sindaco di Zungri, e la donazione di un'opera pittorica su tela ritraente Achille Solano, con le grotte di Zungri sullo sfondo, opera appositamente commissionata dall'amministrazione comunale e realizzata dall'artista Luigi Di Mari. Ed a seguire una poesia in vernacolo – I Grutti i Zungri –, tradotta in un pannello che verrà affisso all’ingresso del museo, dedicata all’Insediamento Rupestre, scritta per l’occasione e declamata dalla cantante lirica, e suonatrice di ghironda, Margherita Pietropaolo.
CHI ERA ACHILLE SOLANO. Achille Solano era un grande studioso, un ricercatore sul campo, che portava l’odore della terra che percorreva e studiava; archeologo visionario, capace di guardare avanti e di proiettare nel tempo i risultati delle sue ricerche, un precursore per tanti aspetti. Un uomo buono ed empatico, amante della sua terra e della sua gente. ‘Lellè’, così si faceva chiamavano amichevolmente dai suoi conoscenti e frequentatori, come ricorda anche il giornalista Salvatore Berlingieri - che all’archeologo ha dedicato il volume Achille Solano e l’eremita della ruga santa (2019) - “Achille Solano è stato per me e sempre sarà solo ‘Lellè’, l’amico che ha segnato la mia vita e con il quale per un lungo periodo abbiamo condiviso le arrampicate e il sacco a pelo, le sigarette ed i caffè. ‘Lellè’ è stato e sarà sempre l’esempio di una simbiosi dal volto umano. Il paradigma di come ci si può parlare senza parlarsi”.
Achille Solano era un fine intellettuale, di gramsciana memoria, che univa alla passione per il suo lavoro una spiccata dimensione antropologica e filosofica del suo agire. Nella sua visione della vita e del mondo teoria e prassi, vita (società e storia) e ricerca archeologica erano inseparabili. Questo il senso della sua affermazione secondo cui “L’archeologia senza la storia è cieca e la storia senza l’archeologia è vuota”: l’oggetto dell’archeologia va posto in funzione della storia, in rapporto ad una concreta valutazione storico-sociale dell’ambiente e dell’uomo.
Interminabile la lista dei ruoli e degli incarichi che egli ha ricoperto nell’ambito degli studi archeologici nazionali. Tra le altre cose, egli è anche stato collaboratore scientifico del laboratorio di analisi dei materiali antichi dell’Università di Venezia; socio dell’Associazione Italiana di Archeometria dell’Università di Bologna; socio del Centro Studi Preistorici di Trento. Al suo attivo, oltre alle tante pubblicazioni, numerose scoperte archeologiche, tra cui: la Cava romana di granito a Nicotera; la Stazione paleolitica di San Calogero; il Casale fortificato di Marmo presso Piperno, in Lucania ; l’Insediamento Rupestre di Zungri; la chiesetta rupestre bizantina (Santa Ruba), con reliquie di Santo presso San Gregorio d’Hippona; la grotta di Santa Cristina presso Filandari; Il Codicillus pietus coriolensis; la Massa Nicoterana.
L’INSEDIAMENTO RUPESTRE DI ZUNGRI. L’insediamento Rupestre di Zungri è oggi molto conosciuto e proiettato ben oltre i confini regionali della Calabria. Un sito molto frequentato anche da turisti stranieri. Grazie alle azioni e alle campagne promozionali messe in atto dal Comune che ne gestisce la fruizione, esso rappresenta ormai un punto di grande interesse, un fiore all’occhiello, non solo per il piccolo comune di Zungri, ma per la Calabria tutta, grazie al suo notevole valore identitario. Il merito di tutto ciò, ormai riconosciuto, è soprattutto di chi, come Achille Solano, in tempi non sospetti, si è adoperato affinché l’Insediamento Rupestre venisse valutato per la sua importanza scientifica, antropologica, storica ed archeologica.
Il sito costituisce un “Unicum, all’interno del più vasto e variegato insieme degli insediamenti rupestri che costellano l’intera regione” (Maria Caterina Pietropaolo). L’Insediamento Rupestre di Zungri – genericamente detto anche “Grotte”, un termine riduttivo che non rende bene l’idea di quello che effettivamente è il sito, e più recentemente ribattezzato col nome evocativo di “Città di Pietra” – si estende lungo una superficie di circa 3.000 mq. Ancora incerta la sua effettiva origine e gli studi in merito sono tutt’ora in corsa. Al momento, due sembrano essere le ipotesi più accreditate: colonia fondata da popolazioni orientali oppure avamposto produttivo/deposito del vicino Kastron di Mesiano. Costruito e modificato nel tempo, le tracce più antiche sembrano risalire al VIII-XII secolo. Il sito è costituito da decine di unità rupestri, in parte scavate nella roccia e in parte edificate, ad uso abitativo, per il ricovero degli animali, per la produzione del vino, per l’immagazzinamento di granaglie.
Il sito è immerso in un ambiente naturale magico e ricco di fascino, un posto magico assolutamente da visitare, dove val la pena trascorrere una giornata immersi in un’atmosfera veramente unica, per vivere un viaggio lungo mille anni di storia a ritroso nel tempo, in uno dei luoghi più affascinanti e caratteristici della Calabria.