di Gabriella Paci
Tutti o quasi tutti abbiamo sentito parlare, almeno una volta, del misterioso Banksy, l’artista di strada che è tornato ultimamente a far parlare di sé con nuovi stencil.
Nessuno sa né la sua data di nascita certa (si suppone sia del 1974, dato che le sue prime produzioni sono del 1990) né tanto meno il suo nome o il suo aspetto fisico. Si dice viaggi con un camper bianco con le sue bombolette spray alla ricerca di un luogo adatto per le sue creazioni, senza che nessuno lo veda davvero all’azione.
Altri, come lui, hanno avuto un grande successo anche grazie al loro anonimato: ci viene in mente il grande Shakespeare o la moderna autrice Elena Ferrante che con la sua quadrilogia dell’"Amica geniale" ha rappresentato e rappresenta un caso editoriale non solo per la sua bravura ma… anche per il mistero relativo alla sua vera identità.
Certo è che i manifesti murali di Banksy (anche se è inesatto chiamarli tali dato che sono dipinti con delle bombolette spray sulle pareti di edifici vari, muri, cantieri, pensiline per gli autobus) hanno fatto e fanno tanto parlare di lui. Ciò che attira tanto l’attenzione non è solo la sua bravura nel realizzare figure umane, animali e oggetti vari, quanto la denuncia morale nei confronti della società, dell’ambiente, della politica e la sua identità nascosta.
Qualcuno ha ipotizzato che il misterioso artista sia nato a Bristol e che sia il d.J. Robert Del Naja, che è legato al gruppo musicale dei “Massive Attack” noto per il suo dissenso verso certe regole o certe situazioni calde politico-sociali. A suffragio di tale ipotesi il fatto che quando c’è stata l’inaugurazione dell’Hotel Walled Off, che si affaccia sul muro che divide Israele e Palestina che reca dipinti di Banksy, c’era anche la musica dei “Massive Attack” . Questo abbinamento ha fatto sì che si identificasse l’aspetto del D. J. Robert Del Naja: alto, bruno, volto allungato, con quello del misterioso Banksy, forse visto a Venezia.
Ma forse è invece un uomo colto o un gruppo di artisti riuniti sotto un nome d’arte.
A Napoli (e c’è chi dice che abbia lontane origini italiane, come il suo conterraneo Shakespeare) c’è una Madonna dipinta vicino ad un negozietto di cianfrusaglie in piazza Girolamini, ora protetta prudentemente da una teca grazie al volere del proprietario della pizzeria che ha soppiantato il negozietto e che è meta di turisti.
In Italia, inoltre, l’artista di strada è diventato “da museo” nel 2019 quando è stato accolto nel Mudec (museo delle culture) con 70 opere tra sculture, video, graffiti e murales per quasi cinque mesi.
All’asta londinese di Sotheby sla sua opera, la "bambina con pallone" dopo essere stata acquistata per oltre 1 milione di dollari, si è autodistrutta grazie ad un meccanismo incorporato nella cornice.
Le sue opere vanno a ruba e non è neppure facile potersene aggiudicare una pur essendo disposti a spendere milioni!!
Ha anche aperto uno shop line con un fatturato che si aggira sugli 11 milioni di euro e forse…. Non è più tanto giusto definirlo: "artista di strada".
Banksy : pittore o d.j o entrambi ? Artista fuori dagli schemi o furbo affarista?
L’arte è quella ufficiale o deve considerarsi anche quella fatta dai nostri "madonnari?".
Quest’uomo dalla identità nascosta ci pone ancora di fronte ad interrogativi a cui non è facile dare una risposta certa, mentre è certo che farà ancora parlare di sé.