di Gabriella Paci
Uccisa a coltellate da un coetaneo una ragazzina diciassettenne a Primavalle, quartiere romano e poi abbandonata dentro un sacco nero dell’immondizia dentro un carrello vicino ai bidoni del quartiere. La ragazzina Michelle Causo, aveva presentato alla madre, alla quale era sembrato molto educato, il ragazzo dal quale si sarebbe poi recata e lui stesso avrebbe rassicurato la donna affermando di voler bene alla figlia. Il padre dice di averla vista molto inquieta la sera prima, come se qualcosa la preoccupasse.
Poi, a casa di lui, l’orrore di un omicidio efferato e senza alcun rispetto neppure per il povero corpo dopo averlo straziato, lasciato nei pressi dei cassonetti.
Durante il controllo, la polizia aveva già rinvenuto nell’appartamento del giovane, naturalizzato italiano ma figlio di una cingalese e di un capoveridiano, droga e cellulare suo e della vittima. Lui ora è nel centro di accoglienza minorile di via Virginia Agnelli al portuense, in attesa di spiegare il motivo di tanta furia omicida.
IL MOTIVO
Il padre e la madre della ragazzina propendono per la mancata accettazione di un rifiuto ad un approccio sessuale, dato che Michelle aveva anche un fidanzatino, ma si fa strada anche l’ipotesi di un debito di 40 euro per una consegna di droga.
Dai social emerge che il ragazzo si esibiva in storie di droga e denaro e affermava di voler sangue, sesso e denaro.
Il fidanzatino e la famiglia di Michelle fanno quadrato e affermano appunto che la ragazzina non poteva avere amicizia con un ragazzo che tutto il vicinato sapeva drogato e bullo e che viaggiava sempre taciturno e con il volto coperto da qualcosa: cappuccio, cappello o ciuffo di capelli. Lei non lo voleva e lui l’ha aggredita con un coltello da cucina, sferrandole una decina di fendenti al collo, alla schiena e all’addome dai quali lei ha tentato inutilmente di difendersi a mani nude, poi l’ha lasciata morire senza alcun ripensamento.
UN LUOGO DA TENERE SOTTO CONTROLLO
Su quanto avvenuto a Primavalle, teatro oggi anche di una sparatoria tra un tabaccaio e due rapinatori, ha parlato anche il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi. «Il Governo recentemente è già intervenuto con un provvedimento che ha previsto il rafforzamento degli strumenti giudiziari per sanzionare e reprimere» gli episodi di violenza contro le donne ed i femminicidi «ma è evidente che fatti» come l'omicidio di Michelle Maria Causo «scontano una relazione con la cultura, l'educazione e bisogna incidere su queste, su un diffuso senso proprietario da parte di alcuni uomini nei confronti delle donne».
Non è il solo ambito in cui si manifesta la violenza che orami si scatena per un nonnulla o anche senza alcun motivo perché “uccidere” fa parte del mostrarsi padroni di tutto, anche della vita degli altri, perché tutto è possibile quando non ci sono deterrenti morali o seri freni istituzionali e punitivi. Certo che occorre che le famiglie cooperino con la scuola e le istituzioni per non arrivare a efferatezze senza rimedio.