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di  Guendalina Middei

Vedete questo ragazzo? Neanche la morte, neanche l’invalidità gli hanno tolto il sorriso! Questo ragazzo si chiama Manuel Bortuzzo. Gli hanno sparato nel mio quartiere, in un pub dell’Axa, a due passi da casa mia. Mi ricordo bene quella notte!

Era il 2 febbraio 2019 quando Manuel, una giovane promessa del nuoto, viene colpito alla schiena da un proiettile. Per uno scambio di persona! Quel proiettile gli provoca una lesione al midollo spinale e lo fa finire su una sedia a rotelle. Quella pallottola sembrava aver messo fine a tutto: alle speranze di un’intera vita, alla sua passione per il nuoto. E invece lui, dopo l’incidente, disse che non avrebbe perso tempo con la rabbia e con il dolore. Che avrebbe cominciato a prepararsi per le Paralimpiadi. Perché anche quando la vita sembra toglierti tutto, si può ripartire da zero.
Sono passati cinque anni e mezzo da quella notte. Cinque anni fatti di alti e di bassi, di momenti in cui Manuel ha pensato di arrendersi, perché non è facile a soli diciannove anni non poter più correre, camminare, fare le cose che fanno tutti. Manuel però ha capito che la vita è questo: essere ciò che siamo e diventare ciò che siamo capaci di diventare.
«È una sensazione meravigliosa essere qui a Parigi. Voglio toccare il bordo della piscina e poter dire di aver fatto del mio meglio. Anche se arrivassi ultimo, sarei comunque felice». Vedete, c’è una cosa che dicevano gli antichi greci: non è importante arrivare primo o ultimo, la cosa importante è non arrivare mai secondo a se stesso. E alla fine Manuel ce l’ha fatta: ha conquistato la medaglia di bronzo nella gara di 100mt a rana battendo il record italiano.
C'è un numero tatuato sul collo di Manuel Bortuzzo: il 12. Dodici sono i millimetri che mancavano al proiettile per perforargli l'aorta addominale. Dodici i millimetri che per Manuel hanno fatto la differenza fra la vita e la morte. Perché la vita è tutta qui, in questi dodici millimetri: non conta cio che ti capita, ma come scegli di reagire a ciò che ti capita. La vita «non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia.» Grazie Manuel, continua sempre a splendere e grazie per averci mostrato che chi ha un «perché» trova sempre un «come». 

 

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Info Autore
GUENDALINA MIDDEI
Author: GUENDALINA MIDDEI
Biografia:
Guendalina Middei é un'autrice italiana. Nata a Roma nel 1992, ha scritto per diversi giornali e riviste tra cui “Critica Letteraria” e “Culturificio” e “Sintesi Dialettica”. Tra i suoi titoli, Clodio (Navarra Editore, 2022), Intervista con un matto (Navarra Editore, 2023) e Innamorarsi di Anna Karenina il sabato sera. L'arte di leggere i classici in dieci brevi lezioni (Feltrinelli, 2024).
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