di Gabriella Paci
Il tennista Salvatore Caruso, al 150° posto nella classifica mondiale, è stato ripescato come sostituto del numero uno di Novak Djocovik per la partita Open Australian. Novak, infatti ha perso il ricorso intentato con il governo australiano che gli aveva vietato il visto d’ingresso nel Paese per ben due volte. Il motivo? Il rifiuto ad accettare come valida l’esenzione medica presentata da Djocovik, non vaccinato contro il corona virus e, a quanto pare, acceso no vax. Non solo: il tennista espulso, non potrà fare ritorno in Australia per ben tre anni
La sentenza della corte federale, che non doveva valutare il merito della vicenda, ma solo la correttezza formale della decisione del governo australiano, fondata sui poteri speciali di cui gode il ministro dell’Immigrazione Alex Hawke, era da molti considerata scontata. Il ministro si è detto fiero di aver rispettato in tal modo le vittime del corona virus e del periodo di lock down che era stato imposto al Paese. “Una decisione presa per motivi di salute e sicurezza, nell’interesse pubblico degli australiani. Così si è deciso di mantenere forti i nostri confini e proteggere la popolazione”, ha dichiarato il primo ministro Scott Morrison: a lui si è unita la voce del ministro dell’Immigrazione: «La decisione della Corte conferma la mia. Le forti politiche di protezione delle frontiere australiane ci hanno tenuti al sicuro durante la pandemia. Gli australiani hanno fatto grandi sacrifici per arrivare a questo punto e il governo è fermamente impegnato a proteggere questa posizione».
E così Djocovic che aveva detto di voler rispettare la decisione della corte federale e di collaborare per il suo espatrio, vede sfumare non solo il sogno di difendere il suo titolo all‘Australian Open che lunedì 17 gennaio, con il via al primo torneo del 2022 avrebbe potuto significare il suo 21° slam in carriera, ma vede anche la perdita di una cospicua quantità di denaro.
Il padre Srdjan, che aveva parlato del figlio come di un Cristo innocente, si è invece risentito e ha scritto su Instagram: «Il tentativo di assassinare il miglior sportivo del mondo è finito, con 50 proiettili nel corpo di Novak».
Per il presidente serbo Aleksandar Vucic il tennista sarà accolto con entusiasmo in Serbia e critica il fatto di aver trattenuto il nostro nel dubbio quando la decisione era già scontata.
Anche l’ATP, associazione giocatori professionisti, pur riconoscendo le decisioni in materia di salute pubblica e invitando i giocatori a vaccinarsi, lamenta la perdita di un’occasione unica per il gioco del tennis
Ma ormai è fatta e Djocovic alle 12,30 ore italiane (22,30 australiane) scortato in 1° classe, è volato a Dubai. Il rispetto delle regole e della sicurezza per l’Australia valgono più di qualunque mito.