di Gabriella Paci
Sabrina Quaresima preside del liceo romano “E. Montale” ha nei giorni scorsi destato la curiosità dei media e dell’opinione pubblica per la sua presunta relazione con un alunno dell’istituto.
La dirigente si proclama assolutamente estranea alla relazione con il ragazzo con il quale avrebbe avuto rapporti cordiali, dovuti al fatto che il giovane era rappresentate di istituto e per questo si era fatto notare. Sostiene altresì di essere stata oggetto di mobbing da parte di qualcuno che non gradiva la sua carica, essendo nell’anno di prova o di aver destato invidia e malevolenza per il suo aspetto attraente.
"Sposata più che felicemente e serissima” si è definita lei che spera di chiarire tutto con l’ispettrice regionale.
Ma dall’altro lato, c’è la verità del giovane che dice di essersi appartato con “Sabrina” nell’auto di lei nei pressi della scuola stessa e che quando lui ha deciso di troncare la relazione, perché innamorato di una coetanea, lei si sia stizzita e non poco. A conferma mostra dei messaggi su WhatsApp. Amicizia nata a dicembre con scambi via mail durante l’occupazione della scuola e poi proseguita anche su WhatsApp.
Lei conferma in parte dicendo però di aver rapporti solo amichevoli con il ragazzo (diciannovenne e dunque maggiorenne), che l’aveva accompagnata con la sua auto a Monteverde, dove erano attesi anche da un rappresentante dei genitori, per fare denuncia dei locali occupati.
Gli alunni dichiarano, invece, di avere avuto rapporti tesi con la preside, che emanava circolari discriminatorie nei confronti dei ragazzi e specie delle ragazze, creando così un clima di tensione culminata dal sollevamento dell’incarico di vice preside di un insegnante da sempre punto di riferimento dei ragazzi: ecco la motivazione dell’occupazione dei locali. Qualcuno di loro ha anche scritto frasi equivoche sui muri dell’edificio.
La cinquantenne appare decisa a fare luce sul caso e a ristabilire la verità: “All'inizio non ho modificato l'assetto perché volevo prima rendermi conto della situazione generale. Ho sbagliato. All'inizio non volevo dare importanza a un gossip. Alla terza scritta ho denunciato alla Procura, la scuola è un bene dello Stato e non potevo lasciare che venisse deturpato – ha proseguito nella sua intervista al Corriere della Sera – . Ha continuato con il dire di aver sentito fare gossip ma che aveva preferito non darci peso perché si riteneva al di sopra di tali chiacchiere.
La Quaresima continua dicendo di essersi sempre sentita sotto la lente d’ingrandimento perché sottolineava il malfunzionamento del liceo e che il suo avvocato chiarirà che il ragazzo ha voluto fare il gradasso con i compagni e i conoscenti.
Al di là dell’accertamento in corso della verità, resta da fare qualche osservazione e cioè che la donna, alla quale forse verrà sospesa la sua attività o verrà addebitata un’ammenda (da chiarire del resto il perché), è stata oggetto di persecuzione mediatica anche da parte di giornaliste donne, che sbandierano il femminismo per poi accanirsi a denigrare una relazione che - se c’è stata- ha avuto il consenso di due maggiorenni. Di lei sono apparse foto e nome, mentre il giovane è rimasto nell’ombra diventando una preda dell’ammaliatrice che poteva essergli madre. Ma quanti giovani oggi sono dei latin lovers e nessuno si stupisce? In sintesi: verità sì ma anche equidistanza e imparzialità di giudizio.
Inoltre nessuno o quasi ha sottolineato che non ci sono reati se due adulti hanno una relazione e che ancora le commissioni competenti devono fare indagini e accertamenti: pur di creare una storia di basso livello gli articoli e le interviste hanno proliferato.