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di Paolo Russo

"Cefalea, stordimento, vertigini, tremore alle mani,  paralisi, morte". E' parso un bollettino di guerra la testimonianza di Roberto Baima, membro del direttivo del Comitato Ascoltami, che ha raccontato le storie di tantissime persone vittime di danno da vaccino.

Sono più di duemila, le persone iscritte al Comitato Ascoltami nato per difendere le istanze di chi ha subito danni da vaccino e che non hanno ricevuto dallo Stato nessuna solidarietà.

Lo stesso Roberto Baima con una diagnosi di pericardite da vaccino, racconta di come la sua vita sia cambiata drasticamente dopo la somministrazione della prima dose di Pfizer: "Ero un ragazzo sanissimo", dice Baima a Radiogamma5, "sono un operatore sanitario, ho fatto il vaccino per lavorare e adesso vivo come un disabile. Non esco più di casa se non per fare la spesa".

"Ci sono purtroppo troppe storie di persone che hanno subito danni da vaccino, una mamma sta cercando di capire cosa sia successo a suo figlio che dopo la seconda dose di Pfizer è arrivato a casa e si è accasciato a terra ed è morto! Persone che hanno avuto paralisi, pericarditi, e problemi vari".

Una situazione struggente che ha trovato profonda solidarietà da parte dei radioascoltatori che hanno voluto condividere in diretta il loro disappunto per le misure sanitarie adottate dal governo.

Noi della voce agli italiani siamo orgogliosi  di dare notizia di un Comitato che rappresenta una speranza per moltissime persone che, nella maggior parte dei casi , si sono vaccinate vivendo l'inoculazione come una vera e propria estorsione. Invitiamo tutti quelli che ne hanno necessità a rivolgersi al Comitato attraverso l'email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. . Il Comitato offre inoltre un supporto anche grazie al volontariato di tanti professionisti che si sono messi a disposizione di chi sta vivendo drammaticamente il silenzio delle istituzioni.

A seguire uno stralcio della trasmissione radiofonica I Fiumi di Jane con l'intervista a Roberto Baima

 

 

 

 

di Paolo Russo

Il British medical Journal, considerato come una delle quattro riviste mediche generaliste più autorevoli, insieme a New England Journal of Medicine, The Lancet e Journal of the American Medical Association, ha pubblicato un articolo che sconfessa completamente le politiche adottate dal governo Draghi in merito alla gestione della Pandemia.

 

di Monica Vendrame


Il nuovo virus, già individuato per 16 volte sul territorio nazionale (quindi, ancora abbastanza raro), non aveva ancora fatto la sua comparsa in Liguria. Molto diffusa in sud Africa, questa nuova variante potrebbe essere la responsabile di un nuovo aumento dei casi in autunno. Il reparto di malattie infettive, dell’Ospedale San Martino del capoluogo ligure, l’ha osservata in un signore di 80 anni, tornato da una crociera con la moglie nel Mediterraneo (Portogallo e Spagna). L’anziano, ricoverato per qualche giorno per uno scompenso cardiaco, non ha avuto sintomi respiratori importanti. La consorte, vaccinata come il marito con tre dosi, ha sviluppato solo un leggero raffreddore, curato a casa. L’osservazione clinica ci permette, quindi, di affermare che siamo di fronte ad una nuova sottovariante di Omicron poco aggressiva e, soprattutto, che non sembra sfuggire alla protezione vaccinale per quanto riguarda le forme gravi. La direzione, quindi, è sempre quella della vaccinazione, in attesa che esca un vaccino, ancora più aggiornato su queste varianti, che funzioni ancora meglio rispetto ai vaccini utilizzati fino ad oggi, ma comunque molto efficaci.

Il primario di infettivologia Massimo Andreani ha spiegato: «Omicron è stata caratterizzata da numerose mutazioni e questo ci fa capire che avremo ulteriori subvarianti. Si è cercato di definire i sintomi di ognuna, ma non c’è unqa differenziazione così netta. Sicuramente ci sono stati sintomi più presenti e meno presenti. - Ed aggiunge: - All’inizio della pandemia prevaleva la perdita di gusto e olfatto, mentre Omicron interessa soprattutto le altissime vie respiratorie. Dunque, i sintomi più frequenti sono mal di gola e raffreddore, mal d'orecchio. C’è un minor interessamento delle basse vie respiratorie».

Secondo la ricercatrice Cristina Menna, che lavora al King's College di Londra, solo il 17% dei pazienti contagiati da questa variante ha dichiarato di aver perso gusto e olfatto, contro il 53% di quelli che hanno sperimentato le conseguenze della precedente Delta.

E d ha aggiunto: «Al contrario, il mal di gola è molto più frequente nei primi rispetto ai secondi. Un mal di gola particolarmente accentuato, addirittura alcuni hanno riferito di aver avuto difficoltà a deglutire o si sono spaventati a tal punto da pensare che la respirazione fosse compromessa».

 

 

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