di Rita Scelfo
Siamo nuovamente in zona arancione e gli abitanti delle zone limitrofe a Partinico ne approfittano per respirare un’aria spagnoleggiante a Borgo Parrini, antico borgo risalente al 1500 e situato in una contrada chiamata “Parrini” nelle mappe del catasto borbonico; fu abitato dai Gesuiti e da qui il nome “Parrini” (parrini in dialetto siciliano sta per “preti”).
I Gesuiti acquistarono alcuni feudi a Nord-Est di Partinico e nei primi anni del ‘700; per avere più controllo sulle attività agricole, fecero costruire un mulino, torrette di avvistamento per i campieri, diversi magazzini, una chiesetta e col passare del tempo nacque un villaggio. Successivamente la proprietà divenne un dormitorio per i circa 300 operai che lavoravano presso l'Azienda vitivinicola del Principe Henry d’Orleans, duca D’Aumale, che vi produceva il Moscatello dello Zucco. Le uve coltivate venivano trasportate a Terrasini, località a circa 16 Km da Partinico; qui veniva prodotto il pregiato vino che veniva, poi, inviato in Francia e in Germania.
In seguito molti lavoratori abbandonarono il borgo, andarono via alla ricerca di un lavoro più sicuro e coloro che rimasero tentarono di farlo rivivere ma fu l’imprenditore Gaglio a dare lustro alla zona abbandonata; comprò, infatti, una struttura in una piazzetta di Borgo Parrini e siccome è “un amante dell’arte, la realizzò ispirandosi all’arte spagnola e a Gaudì, ed è venuta fuori una struttura gradevole -aggiunge lo scrittore ed ex sindaco di Partinico Dottor Di Trapani - . Poi acquistò altri immobili, restaurando tutto con questo stile e il borgo è diventato un polo d’attrazione”. Furono ristrutturate le vecchie case seguendo lo stile di Antoni Gaudì con forme particolari e colori caldi, che dipingono il cielo e il mare; vi sono 9 campanili, uno per ogni città della Sicilia. E’una mini Barcellona a pochi chilometri da Partinico in provincia di Palermo; possiamo definirlo “un gioiello pieno di colore e di vita,un arcobaleno di colori, un villaggio fiabesco”. Vi troviamo casette bianche con porte azzurre, infissi gialli, murales, marciapie di acciottolati come nel passato. Le pareti sono dipinte con volti celebri come quello di Frida Kahlo e frasi di scrittori, ma non mancano anche le frasi di Papa Giovanni Paolo II o di Gandhi.
Il Borgo offre anche prodotti della terra come limoni, pesche, ortaggi oltre “ il pane dei parrini” ed è circondato da pizzerie e ristoranti dove si possono gustare prodotti tipici.