di Massimiliano Oriolo
In piena terza ondata pandemica, dove il Covid 19 sembra non perdere la sua forza insinuandosi prepotentemente nel corpo di milioni di cittadini, in Calabria ancora si attende il “vaccino salvatore” in particolare nella provincia di Cosenza. Non tutti i comuni o meglio i distretti sanitari, pare abbiano cominciato a somministrare il tanto agognato vaccino anti Covid.
Nonostante l’ASP provinciale sia una e il protocollo vaccinale sia uguale per tutto il territorio bruzio, ogni distretto sanitario territoriale opera in maniera autonoma e differente dall’altro. Per quanto riguarda il capoluogo bruzio, l’Asp da due settimane a questa parte ha cominciato a somministrare i vaccini al comparto della scuola.
Centinaia di insegnanti, personale Ata e collaboratori scolastici hanno ricevuto nell’ospedale da campo gestito dall’esercito a Vagliolise la prima dose del vaccino AstreZeneca o Pfizer, quest’ultimo somministrato anche a lavoratori fragili con determinate patologie. Di contro, invece, il distretto di Rende-Montalto, a quanto pare, non ha ancora dato il via alla fase di vaccinazione del personale scolastico. Tante le domande poste da quest’ ultimi: “Ma le regole non sono uguali per tutti?. L’Asp provinciale guidata dal nuovo commissario dottor. Martino Rizzo non ha emanato lo stesso protocollo vaccinale per tutto il territorio della provincia di Cosenza? Allora come mai alcuni istituti scolastici hanno quasi concluso almeno la prima fase di somministrazione vaccinale e molti altri, localizzati nei territori dell’hinterland di Cosenza, attendono da tempo di essere convocati per la vaccinazione”. Tutti quesiti posti dagli insegnanti e non solo delle scuole di Rende.
Si avverte il concreto pericolo di un nuovo lockdown decretando una nuova zona rossa per la nostra regione, di conseguenza ancora una volta tutte le scuole torneranno alla DAD. Ma sarà questa la volta buona per “cominciare” a vaccinare tutti gli operatori della scuola di tutti gli Istituti calabresi, come auspicato tempo fa dal Presidente F:F. Nino Spirlì?.
Si continua a sperare e ad agognare una scuola “protetta”, un prosieguo lavorativo sicuro per insegnanti, personale scolastico e ragazzi, che più di altri hanno subito e continuano a subire i danni che, inevitabilmente, sta arrecando la Didattica a distanza. Speriamo che la speranza si traduca presto in fatti.