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Chi è che non ricorda i profumi della domenica mattina? Quelli che si sentivano soprattutto da bambini, fantasticando, nel silenzio soffuso, su chissà cosa accadeva nella grande stanza chiamata cucina….
Rumori in cucina… un occhio quasi aperto, e la testa ancora sotto le coperte… si sentono passi che non fanno chiasso, si riconoscono subito, sono quelli della mamma. È domenica… è ancora presto, ma la mamma è in cucina e quindi inizia a preparare le cose buone della domenica ….
All’improvviso un’onda di caffè che invade la casa … i primi buongiorno… sempre lei, la mamma che con voce alta ma dolce invita tutti ad alzarsi per la colazione… piccoli zombie impigiamati che ad uno ad uno percorrono la distanza dalle camere da letto fino alla cucina, apparentemente chilometri.
Il latte caldo, i biscotti appena sfornati, il pane raffermo per la zuppa con zucchero e cacao rigorosamente amaro… e poi il profumo del ciambellone con la granella di cioccolato… un mondo fatato dal quale non svegliarsi mai.. e sempre lei che bacia uno ad uno versando il latte nelle tazze, il caffè nella tazzina. “Chi vuole i biscotti?” “E chi una fetta di ciambellone?” “Chi vuole invece la zuppa?” Ecco, tutti insieme a fare colazione… e come dimenticare lo sguardo alle pentole che sbuffano… inavvicinabili…
Le colazioni erano già avvolte da quella nuvola di odori vari che dalle ore 9 in poi si trasformavano in profumi inenarrabili, e tra tutti e soprattutto l’odore di sua maestà il sugo …. Con o senza carne… che portava ogni bambino a portare il naso all’insù. Diventava qualcosa di fantastico, di inebriante, chi da piccolo non si è chiesto mai il perché di quel profumo ammaliante da una massa di brodo rosso….??
Aspettare la sua cottura e poi guardare mamma, sempre lei che porgeva un pezzo di pane, magari sempre raffermo, intinto in quel brodo rosso fumante e profumato… “prova.. è buono… è pane e sugo”, lo sguardo incuriosito dove la prima azione era il dito indice sulla cosa chiamata sugo, e nella mente quelle domande mai fatte: “perché si chiama sugo?” e poi portandolo alla bocca si arricciava anche il naso… e la mamma continuava… “mangia .. vedrai ti piacerà…” e così era…! Non si poteva resistere a quel sapore, a quell’odore, non si poteva resistere nemmeno al colore rosso che circondava la bocca e ci si leccava i baffi, diventando così icona della domenica mattina delle ore 10.30… e dopo la prima volta, vi era la seconda e stavolta furtivamente sotto lo sguardo divertito della mamma facendo finta di nulla, con soddisfazione di entrambi. E poi la lasagne, il polpettone ed a poco a poco quel chiasso domenicale che diventava una festa perché arrivavano zii e cuginetti. Un sapore mai dimenticato… una visione mai dimenticata, un profumo mai dimenticato. Oggi accade ancora nelle nostre case? Con quella stessa allegria di un tempo? O si aspetta solo Natale e Pasqua che più che feste spirituali quali sono, vengono festeggiate come feste del cibo?!
In questo tempo colpito dal covid è bello poter ripensare a questi profumi mai dimenticati, e non appena possibile riprenderli e riviverli ogni domenica almeno, riaprire le nostre case e le nostre famiglie con tutti coloro a cui si vuole bene, con un pensiero a chi non c’è più che da lassù sicuramente sarà felice.
I profumi della domenica mattina ed è sempre fortissimamente meraviglioso…

 

 

 

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Info Autore
Carmensita Furlano
Author: Carmensita Furlano
Biografia:
Vivo a Cosenza, sono laureata in giurisprudenza con una tesi sperimentale dal titolo: "La Procura Nazionale Antimafia". Svolgo l'attività di Grafologo, specializzato in grafologia giudiziaria e grafopatologia forense. Insegno grafologia pastorale e sono anche perito ecclesiastico. Giornalista pubblicista, iscritta all'ordine della Calabria dal 2006. Sono Caporale ad Honorem del 1° Reggimento bersaglieri dal 2007. Amo la musica, la fotografia, la scrittura, i libri. Amo viaggiare per conoscere e imparare.
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