di Guendalina Middei
Ma che cos’è questo ragazzo? Una MERAVIGLIA! Questo ragazzo di soli vent’anni, venti avete capito bene, ci ha dato una lezione di forza d'animo, intelligenza e cultura che… apriti cielo!
Se ancora non conoscete e non sapete chi sia Edoardo Prati, lasciatemi dire soltanto che è diventato famoso su TikTok, il social che è il trionfo del demenziale, parlando dei classici. Due giorni fa è intervenuto alla cerimonia d’apertura del nuovo anno scolastico di Cagliari e agli studenti ha dedicato delle parole, che in una società dove più sei stupido e più hai successo, meritano di essere lette e rilette all’infinito!
Sentite cosa dice: «Sono uscito da poco dalle aule scolastiche e mi sono trovato a fare un bilancio. Ho pensato di dirvi una cosa tipo ‘siate voi stessi’. Poi mi sono accorto che tutti i discorsi così mi stanno antipatici, vi invitano a essere qualcosa di unitario che io non sono. (…) Non esiste un me stesso senza un insieme di tessere. Ecco cosa ho capito della scuola. Io sono stato Lorenzo Balla, un umanista del ‘400, ho copiato i grandi. Poi sono stato Ariosto, Tasso e ho assecondato la malinconia, il dolore. Sono stato Pascoli e Leopardi. Ho anche mentito a me stesso, e sono stato D’Annunzio. Poi sono stato onesto, sono stato Saba. Poi sono stato Pirandello: la scuola cioè ci permette di essere il contrario di quello che eravamo prima.»
Ecco, in queste parole c’è tutto, ma proprio tutto il senso non solo della letteratura e della scuola ma anche della vita: essere «noi», diventare noi! Crescere, capire, diventare e sentire cosa sono la gioia e il dolore, la bellezza e l’amore: a questo servono i libri! La letteratura ti dice: questo sentimento che provi l'ha provato anche Dante, Leopardi, Pascoli, Zeno. Non sei solo.
E a te caro Edoardo, da insegnante non posso dirti che una cosa: grazie! Vedere giovani come te mi dà speranza! La tua sensibilità è un dono. Non perderla mai.