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di  Laura Vargiu

Dal pomeriggio di domenica 17 settembre, nell’aiuola antistante al cinquecentesco oratorio di San Rocco, in Piazza della Repubblica a Lomello, è di nuovo possibile ammirare la Panchina Rossa, assente da più di due mesi per esigenze di restauro.

Era il settembre del 2016 quando la prima panchina rossa in assoluto venne installata proprio nel piccolo centro in provincia di Pavia per iniziativa di Tina Magenta, presidente dell'associazione culturale La Biblioteca Giovannini-Magenta con sede a Lomello, che aveva proposto il progetto al Comune.

Un simbolo della lotta contro il femminicidio e la violenza in senso lato sull’altra metà del cielo che da allora, grazie agli Stati Generali delle Donne, di cui la signora Magenta è coordinatrice per il territorio della Lomellina, si è diffuso non soltanto in Lombardia e su tutto il territorio nazionale, ma anche all’estero. 

       

Momenti dell’inaugurazione della panchina

 La panchina, contraddistinta dal suo rosso brillante tornato ora a nuova vita, è stata dunque ricollocata e inaugurata ex novo nella sua postazione originaria, dopo un necessario e attento lavoro di restauro durato diverse settimane e affidato alla professoressa Franca Frassacarro, docente presso il liceo artistico Carrà dell’Istituto di Istruzione Superiore Cellini di Valenza (AL), già artefice, insieme ad alcuni suoi studenti, della prima versione e stavolta affiancata dall’ex allieva Alice Girino di Mede.

La cerimonia di inaugurazione della scorsa domenica, con il patrocinio del Comune di Lomello e l’intervento del sindaco Silvia Ruggia, è subito proseguita all’interno dell’adiacente San Rocco, dove hanno preso parte all’incontro i rappresentanti del Lions Club (tra cui Francesco Trecate, presidente del Lions Lomellina Host che ha concesso un contributo per la realizzazione del lavoro), Isa Maggi, coordinatrice nazionale degli Stati Generali delle Donne, Michele Vigna, autore del libro “Il diario di Lela. Storia di ordinari abusi” (Graus Edizioni, 2022), Roberta Manfredini, psicologa e psicoterapeuta con il progetto "GeneriAmo Cultura", e le insegnanti Grazia Torti e Cinzia Leva delle scuole di Lomello. Particolarmente intensa e degna di nota, in chiusura, la lettura di alcuni brani a tema da parte di una rappresentanza del collettivo de Le R/Esistenti.  

 

 Isa Maggi e Michele Vigna durante la presentazione del libro “Il diario di Lela”

Un incontro, quello svoltosi nel paese della Lomellina, ben pregno di serie e profonde riflessioni, nel quale è stato più volte sottolineato come la violenza sulle donne, non solo fisica ma persino verbale e psicologica, vero e proprio dramma della società con terribili ripercussioni anzitutto sull’intera sfera familiare, debba essere combattuta attivamente, giorno per giorno, promuovendo la cultura del rispetto e un’emancipazione reale non esistente unicamente sulla carta, in modo tale che le panchine rosse non restino vuoti emblemi destinati ad adornare gli spazi urbani né la giornata internazionale del 25 novembre sia una ricorrenza fine a se stessa.

Del resto, fra gli obiettivi della Convenzione di Istanbul del 2011, vi è quello di adottare, da parte dei governi dei Paesi che l’hanno ratificata (tra cui il nostro, nel 2013), tutta una serie di “misure legislative e di altro tipo necessarie per promuovere e tutelare il diritto di tutti gli individui, e segnatamente delle donne, di vivere liberi dalla violenza, sia nella vita pubblica che privata” (art. 4).

 

 Tina Magenta

La panchina rossa posta in luogo pubblico ricorda sì tutte le donne morte per mano di chi diceva di amarle, ma ha pure il compito di sollecitare tutti a essere attenti e prodigarsi, ognuno come può” ribadisce Tina Magenta che ha organizzato e coordinato l’evento. “Certamente le istituzioni, ma anche ciascuno di noi è chiamato ad aiutare le donne che subiscono violenza, infondere loro coraggio affinché facciano il primo passo denunciando o telefonando al numero antiviolenza, e a non farle sentire sole.

 Si ricorda che il numero nazionale antiviolenza, 1522, è gratuito e attivo 24 h su 24, nonché accessibile, per venire incontro alle esigenze di una fetta di popolazione femminile più ampia possibile, anche in diverse lingue straniere.

 Foto di © Laura Vargiu

 

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Info Autore
Laura Vargiu
Author: Laura Vargiu
Biografia:
Laura Vargiu è nata a Iglesias, in Sardegna, nel 1976. Laureata in Scienze Politiche, con indirizzo politico-internazionale, presso l’Università degli Studi di Cagliari, è presente con poesie e racconti in diverse raccolte antologiche nazionali. Vincitrice, per la sezione poesia singola, del Premio Letterario “La Mole” di Torino nel 2013 e del Concorso Internazionale “Invito alla poesia” di Trieste nel 2020, ha all’attivo alcune pubblicazioni di poesia e prosa. Fa parte della redazione della rivista di poesia e critica letteraria “Euterpe” (rubrica di recensioni) e della giuria di alcuni concorsi letterari. Attualmente, si divide tra la provincia di Cagliari e quella di di Pavia.
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