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di Laura Vargiu

Che il mondo abbia da sempre bisogno di bellezza, e ancor più nei tempi bui, è tutt’altro che un luogo comune. In tal senso, l’Arte in ogni sua forma può fare moltissimo, rivelandosi straordinariamente preziosa e portatrice di speranza.

Ne dà ampia prova la pittura di Vincenzo Lombino che, dopo il successo di “Ero soltanto un bambino” della scorsa primavera, riconferma il suo grande talento attraverso i lavori al centro di un’altra assai pregevole mostra anche stavolta ospitata presso gli spazi espositivi della Tour de l’Archet a Morgex, in provincia di Aosta.

 

         

Inaugurato a inizio mese e organizzato con il patrocinio del Comune e della Pro Loco del piccolo ma vivace centro valdostano, l’evento si protrarrà sino al prossimo 25 agosto. L’artista piemontese, classe 1971, unendo alcune opere degli anni precedenti con altre realizzate nel corso di questo 2024, propone ora una raccolta di oltre quaranta dipinti a olio in cui, come suggerisce il titolo “Nature” (da leggersi in italiano o, se si preferisce, in altre lingue) trova spazio la complessa semplicità appunto della Natura, con i suoi giochi di luce e intrecci di colori che incantano e rapiscono l’anima.

Ed ecco quindi apparire, affascinanti e struggenti, paesaggi montani e lacustri che richiamano subito alla mente quelli della Valle d’Aosta, meravigliosa terra che il pittore non nega di aver preso a modello, così come fa capolino anzitutto una fauna spettacolare figlia anch’essa del medesimo territorio; non mancano però soggetti esotici ritratti nella cattività di aree naturalistiche particolari. Ogni creatura, dagli animali nostrani alla tigre o all’elefante, lancia al visitatore sguardi profondi che sembrano uscire dalla tela, nonché una richiesta d’attenzione (e d’aiuto) che non può più restare inascoltata.

                                                   

 

 La forza e la fragilità della Natura, attraverso la maestosità di un paio d’ali d’aquila o il bianco quasi accecante delle nubi e della neve sulle cime più elevate, incorniciano la danza di stagioni che il sapiente pennello di Lombino sa cogliere con rara sensibilità e al tempo stesso trasmettere con prospettive e note cromatiche di pura poesia. Per quanto riguarda il materiale utilizzato, a parte le tele e i pannelli MDF, spicca principalmente il gres (in ben venticinque lavori) che dà ancor più risalto alla tematica proposta, essendo una piastrella con effetto pietra.

«Ho scelto il gres – ci precisa infatti l’artista presente in sala – in quanto materiale più simile alla pietra, ma più gestibile in termini di lavorazione e meno fragile negli spessori più sottili».

  

 «La mostra “Nature” nasce dal bisogno di riprendere un po’ di leggerezza dopo l’impegno emotivo di “Ero soltanto un bambino”. Attingendo dall’archivio di foto scattate nelle varie  escursioni, cerco di restituire in pittura la meraviglia che la Natura ci regala» continua a raccontare Lombino che si dichiara oltretutto molto soddisfatto dei locali che ospitano le sue opere dal momento che «la particolare atmosfera all’interno della Torre dell’Archet si riflette sull’esposizione, apprezzata dai visitatori che, a loro dire, ne rimangono piacevolmente coinvolti».

Il messaggio trasmesso, a cui va un grato plauso, sottolinea il valore unico e inestimabile dell’ambiente naturale al quale, come viene rammentato mentre ci si sofferma dinanzi a ogni singolo dipinto, apparteniamo in quanto esseri umani; le scelte criminali che in nome del profitto e del progresso tecnologico si spingano oltre certi limiti, non dovremmo mai dimenticarlo, mettono a rischio la nostra stessa sopravvivenza, così pure quella grande, sconfinata, irripetibile bellezza di cui si deve nutrire la Vita.

 

 

La mostra, con ingresso gratuito, può essere visitata sia la mattina che il pomeriggio secondo i seguenti orari: ore 09.30 – 12.00; ore 15.30 – 18.00.

Lo studio di Vincenzo Lombino si trova in via Principessa Clotilde 41 a Torino, città in cui egli vive; autodidatta e poi allievo del Maestro Davide De Agostini, il pittore ha iniziato a esporre e organizzare personali circa tredici anni fa. Per chi volesse ammirare su internet i suoi splendidi dipinti e prendere eventuale contatto con lui, quello su Instagram è il profilo social di riferimento (vilom71).

                         

Foto di © Laura Vargiu

(opere della mostra fotografate per gentile concessione da parte dell’artista Vincenzo Lombino)

 

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Info Autore
Laura Vargiu
Author: Laura Vargiu
Biografia:
Laura Vargiu è nata a Iglesias, in Sardegna, nel 1976. Laureata in Scienze Politiche, con indirizzo politico-internazionale, presso l’Università degli Studi di Cagliari, è presente con poesie e racconti in diverse raccolte antologiche nazionali. Vincitrice, per la sezione poesia singola, del Premio Letterario “La Mole” di Torino nel 2013 e del Concorso Internazionale “Invito alla poesia” di Trieste nel 2020, ha all’attivo alcune pubblicazioni di poesia e prosa. Fa parte della redazione della rivista di poesia e critica letteraria “Euterpe” (rubrica di recensioni) e della giuria di alcuni concorsi letterari. Attualmente, si divide tra la provincia di Cagliari e quella di di Pavia.
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