di Gabriella Paci
Cosa è un rave party
I «rave party» sono manifestazioni musicali molto spesso illegali organizzate in tutto il mondo all'interno di aree industriali abbandonate o in spazi aperti, della durata di una notte o anche di alcuni giorni (in tale ultimo caso sono solitamente definiti «teknival») e sono caratterizzati dalla presenza di giovani che provengono da zone diverse d’Europa in cerca del cosiddetto “Sballo“, ovvero la perdita del senso della realtà attraverso l’uso di stupefacenti e alcool e musica a tutto volume senza interruzione.
In Francia, per esempio, il fenomeno dei rave party è regolato da una legge del 2001, la cosiddetta legge Mariani, che vieta l'organizzazione di raduni di oltre 250 persone senza l'autorizzazione dei prefetti locali.
Il rave di Modena
In Italia, l’ultimo in ordine di tempo è stato a Modena, in un vecchio capannone dismesso di via Marino, occupato abusivamente di sabato sera, dove sono confluite migliaia di giovani da tutta Europa, zona ora presidiata dalle forze dell’ordine che hanno identificato1383 persone in deflusso dal rave e controllati 337 veicoli. Nei controlli lungo la viabilità maggiore, la Polizia stradale ha effettuato anche test dell'alcol.
I ragazzi, intervistati da giornalisti intervenuti sul posto, si sono difesi dall’accusa di usare droghe e alcool in quantità smodate asserendo che l’uso di droga e alcolici è diffuso ovunque, e non solo nei rave, e che l’edificio occupato, e che è stato dichiarato inagibile e pericolante, non doveva essere lasciato in disuso ma messo in sicurezza e con un destinazione d’uso.
Attualmente continua il lento deflusso dei ragazzi e il padiglione si è ormai quasi svuotato. Altri giovani sono ancora presenti all'esterno, nei vicini parcheggi, monitorati dai presidi di forze dell'ordine. Nelle prossime ore, completata l'evacuazione, inizieranno le operazioni di ricognizione e bonifica dell'area a cura, mentre la Digos procederà al sequestro preventivo del padiglione operato in via di urgenza per i rischi strutturali.
Fortunatamente, non sono avvenuti scontri o episodi di violenza tra le parti e molti sono stati disponibili a ripulire l’area, anche se sono state usate bombolette spray contro i teleobiettivi di alcuni giornalisti per impedire loro di riprendere. È successo stamattina nei momenti di intervento delle forze dell’ordine. I giornalisti hanno proseguito il loro lavoro sostituendo i teleobiettivi e non si sono verificati altri episodi di tensione.
Un funzionario di polizia era infatti aveva esordito con: "Non siamo qui per voi e non entreremo, l'edificio è sotto sequestro perché pericolante, dovete andarvene".
Dopo un primo momento di tensioni, ma senza scontri, i partecipanti al party hanno iniziato a smontare le case e a lasciare l'edificio.
Le opinioni tra accuse e polemiche
“È finita la pacchia“ - E' quanto ha affermato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Matteo Salvini che su Facebook ha postato un video, mentre Conte ha obiettato: "Ok stretta, ma governo spieghi Predappio. Ben vengano azioni mirate a maggiore prevenzione e contrasto dell'illegalità, ma allo stesso modo ci aspettiamo dal titolare del Viminale e dal Governo una parola chiara sulla sfilata delle duemila camicie nere di Predappio, dove inni fascisti e braccia tese hanno evidenziato, qualora ve ne fosse bisogno, la labile linea di confine che divide la 'nostalgia' dall' 'apologia diretta sul rave party".
Il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli ha ribadito, invece, di respingere qualsiasi tentativo di "accostamento al governo di centrodestra e men che mai a Fratelli d'Italia. Ci sono stati fior fiore di sindaci comunisti - ha osservato - che hanno approfittato di queste date per fare economie locali. Piuttosto non capisco il motivo per cui nel corso della manifestazione di Enrico Letta a piazza del Popolo ci siano state persone che hanno dichiarato la loro nostalgia per il comunismo, esibendo bandiere dell'Urss senza che nessuno dell'organizzazione del Pd sia intervenuto per farle rimuovere. Nelle nostre manifestazioni i nostalgici vengono accompagnati alla porta, altro che Predappio". Le legge è uguale per tutti.
Ciò che appare, comunque paradossale, è la mancanza di intelligence e prevenzione. "Come si possono spostare e concentrare 3000 persone provenienti da mezza Europa in un posto senza che nessuno se ne accorga, consentendogli ogni illegalità?"
Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, si è espresso in termini di pacificazione tra le parti affermando :”Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato a una soluzione positiva che ha permesso di tornare a una situazione di normalità rispetto a un evento organizzato illegalmente e in un capannone inagibile, uno spazio, quindi, che non poteva essere utilizzato in alcuna maniera. Il prefetto, il questore, il sindaco di Modena, oltre ovviamente al ministro dell'Interno, coi quali sono rimasto in contatto in queste ore. La Procura, e grazie ovviamente a tutte le Forze dell'ordine, alla polizia, ai vigili del fuoco".
Infine, Piantedosi ha commentato a chi faceva notare un atteggiamento di parte: "Predappio? Si tiene da anni, diverso da Modena. Il rave di Modena e la manifestazione di Predappio "sono cose completamente diverse, Predappio è una manifestazione che si svolge da tanti anni, è una cosa diversa. Sul rave party c'era la denuncia del proprietario". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, rispondendo a chi gli chiedeva perché non ci sia stato un intervento a Predappio, mentre c'è stato a Modena. "Predappio viene gestita con i canoni dell'ordine pubblico".
Resta evidente, comunque, che certi raduni, senza controllo e all’insegna dell’inosservanza delle regole, debbano essere smobilitati e debbano essere sanzionabili con multe o pene di vario genere al fine di dissuadere chi vi aderisce e, come è stato ipotizzato, con la condanna fino a sei anni per chi li organizza.