Vent’anni dopo, tra dolore e memoria…
di Ornella Gatti
Sono trascorsi venti anni dai tragici eventi dell’11 settembre 2001 accaduti a New York con l’attentato terroristico ai danni del World Trade Center che cambiò per sempre la Storia del mondo. Gli eventi dolorosi di quel giorno sono entrati nella memoria collettiva. Un aereo sorvola Manhattan a bassissima quota, attirando lo sguardo dei passanti incuriositi, che in breve tempo, assistono impotenti allo schianto del velivolo sulla torre Nord delle Torri gemelle. Ancora, frastornati e attoniti, venti minuti dopo, vedono un secondo aereo colpire la torre sud, mentre un terzo velivolo precipita sulla facciata del Pentagono, sede dell’esercito Usa, il quarto e ultimo, diretto al Campidoglio, precipita prima che abbia raggiunto il suo obiettivo, grazie al sacrificio dei passeggeri.
Le fiamme e il fumo sono l’anticipo tragico di quell’inferno che seguirà due ore dopo; le torri collasseranno in pochi secondi in una nuvola di fumo e di orrore, uccidendo soccorritori, passanti e tutte le persone ancora presenti nei piani alti delle torri in attesa di essere evacuate. Un inferno che conterà 2.977 vittime, tra presenti nelle torri, passeggeri dei quattro voli, presenti al Pentagono e soccorritori. Tra le vittime anche gli esecutori dell’attentato, rivendicato da Al-Qaida, l’organizzazione terroristica sunnita capitanata da Osama Bin Laden.
L’attentato ha cambiato il volto del mondo. La reazione immediata degli Usa, ha scatenato la guerra in Afghanistan per annientare il regime dei Talebani e neutralizzare lo stesso Bin Laden. L’intervento statunitense ha rovesciato il regime talebano, regime tornato al potere, nelle cronache di questi giorni, esattamente vent’anni dopo, con l’abbandono delle truppe statunitensi dell’Afghanistan. Nel 2003, la «Guerra ai terroristi» indetta dall'allora presidente George W. Bush, gli Usa guidano una coalizione internazionale in un secondo conflitto contro l'Iraq di Saddam Hussein. Bin Laden sarà invece eliminato solo nel 2011, nella capitale pakistana Islamabad.
La cronaca dell'11 settembre 2001 e le reazioni all'attacco terroristico più efferato nella storia dell'umanità rimarranno indelebili nella coscienza e nella memoria di ogni uomo.
L'America si ferma per ricordare i venti anni dal giorno più nero della sua storia, l'11 settembre. L’albero sopravvissuto sotto le macerie delle Twin Towers, è il simbolo assoluto della capacità di resistenza dell’animo umano. I nomi delle vittime incisi su targhe di bronzo, sono stati collocati con cura, mettendo familiari, amici e colleghi uno accanto all’altro, con un sistema d’illuminazione che li rende visibili anche di notte, adornano il perimetro delle fontane di granito, dove scorre incessante l’acqua, ed il suo lento scrosciare, rompe il silenzio surreale della piazza, vegliata dai nuovi, grattaceli che la circondano. Il World Trade Center è stato ricostruito a New York, sulle ceneri del sito precedente, con un unico grattacielo a sostituire le due torri: l’One Wolrd Trade Center, noto anche come la Torre della libertà .
E oggi, vent’anni dopo, il mondo preserva nel dolore e nella memoria l’evento terribile che ha annientato vite umane, cambiato inevitabilmente gli stili di vita ed economie mondiali. Le immagini delle nubi di fumo, dei corpi che si gettavano dalle torri, i volti anneriti dalla fuliggine e dalla polvere resteranno indelebili nel nostro ricordo. Concediamoci un minuto di riflessione per non dimenticare le vittime e quella paura che non ci ha ancora abbandonati, mentre siamo alle prese con un altro evento diversamente ma altrettanto traumatico, globale e inaspettato, chiamato Covid.