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Se cercate su google il suo nome virgolettatto trovate come primo suggerimento il suo sito internet multilingue, sebastiencarfora.com, costellato di bellissimi video e, alla voce curriculum, un'introduzione carica di umiltà.

Sî perché, a parte alcuni, pochi, i registi veri sono così, abituati a dare protagonismo ai personaggi che raccontano e non a fare di se stessi dei personaggi mediatici, a fare in modo che sia il loro sguardo - attraverso il quale raccontano una visione del mondo - ad avere più voce in capitolo rispetto a qualsiasi esperienza vissuta in precedenza. Non che le esperienze non servano, anzi, ma senza una visione della vita in movimento, per un regista, diventano inutili voci curriculari.

Sebastien Carfora è così: capace ma umile, con le idee chiare ma non nella necessità di urlarle: non a caso uno dei suoi lavori più poetici, ma con una chiara posizione sulla realtà, si intitola "L'Urlo di un Pesce", in originale Hurlement d'un poisson, visionabile su richiesta, contattandolo.

Sebastien è stato un compagno di lavoro, un allievo e ora sono onorato di poterlo definire un amico che attraversa il tempo e lo spazio, un amico sincero, come sincero è il suo modo di raccontare la vita in movimento.

L'ho raggiunto via zoom per la mia rubrica I Sogni degli Altri ed è stata un'occasione per ritrovare il suo entusiasmo, la sua saggezza giovanile e, pure, per ricordare il nostro comune maestro e amico Ferruccio Casacci, del quale proprio nel mese di aprile ricorrono gli anniversari di morte e di nascita. Ma in un prossimo articolo avrò modo di parlarvi lungamente di lui.

Ora, buona visione con l'intervista a Sebastien Carfora

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