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di Alessandro Porri

Il mondo delle stars è da sempre avvolto da misteri, ancora di più quando queste icone del loro tempo muoiono lasciando "orfani" i loro innumerevoli fans. Sarà forse per questo che attorno a certi personaggi nascano delle vere e proprie leggende metropolitane che li vorrebbero ancora tra di noi, come a voler significare che alcune persone sono diverse da tutte le altre, sono immortali! Cosi accade che comuni cittadini abbiano la assoluta certezza di essersi imbattuti in Elvis Presley. Marilyn Monroe, Michael Jackson e decine di altri ancora. C'è un mistero però che da decenni sembra ribaltare completamente questo schema, un personaggio in realtà sarebbe morto da tempo e sarebbe stato sostituito da un sosia, stiamo parlando di Paul McCartney celeberrimo componente della band musicale forse più famosa e rivoluzionaria di sempre, The Beatles.

La leggenda cominciò a circolare nel 1969, la tesi era che il famoso bassista e cantante fosse precedentemente deceduto in un incidente stradale nel 1966 e da allora fosse stato sostituito da un sosia. La PID (addirittura venne creato un acronimo, Paul is dead) troverebbe riscontri in una serie di messaggi e codici nascosti che gli altri tre componenti del gruppo si sarebbero divertiti a seminare nel corso degli anni. Era la notte del 9 novembre del 1966 quando Paul, uscito dalla sala prove dopo un violento diverbio con gli altri, andò via a folle velocità fino a schiantarsi mortalmente con la sua auto. Altra versione parla di dicembre 1965, Paul esce poco lucido da un festino, carica una autostoppista di nome Rita che gli racconta della sua intenzione di abortire contro il parere del suo uomo e che per tale motivo sarebbe appena fuggita di casa. La ragazza solo in un secondo momento avrebbe riconosciuto il famoso musicista e non riuscendo a frenare la sua scomposta emozione lo avrebbe indotto all'errore nella guida provocando, a seguito di un incidente, la morte di entrambi. Fu il manager, Brian Epstein, spalleggiato da John Lennon a decidere di adottare la linea del silenzio. La band era nel pieno del suo successo e non voleva che questo venisse in nessun modo turbato. Dopo settimane di ricerca scelsero un sosia, un attore scozzese, William Campbell che oltre ad assomigliare a Paul acconsentì a sottoporsi ad interventi di chirurgia plastica per rafforzare questa somiglianza. Altre teorie meno attendibili parlano di altri sostituti, sta di fatto che da quel momento The Beatles non si esibirino più dal vivo!
Sembrerebbero tanti gli indizi a sostegno di questa teoria, alcuni veramente bizzarri altri più verosimili. Copertina di Help, unico componente del quartetto senza cappello e Paul, metafora della presunta decapitazione avvenuta nell'incidente.


Se si ascolta al contrario la canzone Help si udirebbe "Now we need a member" Ora ci serve un membro. I "puristi " della leggenda tendono comunque a considerare poco questi indizi perchè Help risale al 1965. Sulla copertina di Revolver, il primo album dopo la presunta scomparsa, Paul è l'unico di profilo, defilato, molte canzoni parlano di morte, addirittura in Taxman, il brano di apertura, due strofe tradotte dicono letteralmente "Se guidi un auto; Se diventi troppo freddo". In Tomorrow Never Knows, titolo tratto dal libro dei morti tibetano, Lennon canta "Gioca il gioco della vita sino alla fine".


Sulla copertina di Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band, in basso a destra c'è una vecchia signora che tiene in braccio Shirley Temple, la bambina gioca con un modellino di Aston Martin, l'auto con cui Paul si sarebbe schiantato, l'automobilina è bianca macchiata di rosso all'interno, la vecchia signora indossa sulla mano sinistra un guanto da automobilista macchiato di sangue...


Sul retro della copertina Paul è l'unico di spalle, appare molto più alto del passato, sono riportati i test delle canzoni, George punta il dito sulla scritta five at o'clok che secondo il PID sarebbe l'ora dell'incidente.


Veniamo ora a quella definita da molti la "regina" di tutte le prove, stiamo parlando della mitica copertina di Abbey road, il disco più venduto dei The Beatles con oltre 5 milioni di copie. E' incredibile constatare come su questa, che è una delle copertine più famosa di tutta la musica pop, non compaiano nè titolo dell'album nè nome della band! Compaiono i quattro "scarafaggi" intenti ad attraversare le strisce pedonali sulla mitica (dopo di loro) Abbey road, strada dove affacciano gli studi di registrazione dove il quartetto ha sempre registrato i propri lavori. I ragazzi volevano registrare un album storico, avevano ben chiaro che da lì a poco la loro avventura insieme sarebbe giunta al termine, volevano finire alla grande, lasciare il segno. Abbandonarono il progetto Get Back che non li soddisfaceva e si tuffarono a capofitto in questo nuovo lavoro che avrebbe dovuto prendere il nome di Everst e avrebbe dovuto prevedere anche un servizio fotografico da farsi sulla famosa vetta dell'Himalaya. La registrazione andò benissimo ma al momento di organizzare il complicato e lungo viaggio nessuno nè aveva in realtà voglia. Fu Ringo Starr, spesso famoso per le sue strane idee, che propose di scendere in strada e fare delle foto proprio là sotto.
Il fotografo Iain McMillan verso le undici e trenta dell'8 agosto 1969, prese una semplice scala e la posizionò in mezzo alla strada, in equilibrio precario immortalò il quartetto di Liverpool mentre andava avanti e indietro lungo le strisce pedonali. McMillan fece solamente 6 scatti, scelse il terzo della sua Hasselbland ed entrò nella storia in soli venti minuti!
Pochi giorni prima della sessione fotografica Mc Millan ricevette uno schizzo da parte di Paul McCartney dove era riportato il concept che avevano pensato i quattro.


La foto dello schizzo originale del progetto inviato da Paul al fotografo.

Perchè tanto mistero in questa foto? Scopriamo insieme il perchè. Diversi sono gli elementi che contribuiscono ad alimentare la leggenda sulla morte di Paul McCartney. Siamo davanti ad una vera processione funebre. In testa c'è John, vestito di bianco che rappresenta il sacerdote, segue Ringo, completamente vestito di nero come colui che porta la bara, Paul, terzo, è la salma, l'unico scalzo, nel Regno Unito i morti vengono sepolti scalzi, l'unico fuori passo, l'ultimo George vestito in jeans è colui che materialmente scava la fossa. Notare poi la targa del maggiolino parcheggiato a sinistra,
LMW 281F, indicherebbe Linda McCartney Widow (Linda McCartney vedova) 28 sarebbero gli anni che avrebbe Paul se fosse ancora vivo. Paul mancino tiene stranamente una sigaretta con la mano destra, Sulla destra un furgone sembra proprio essere un "black Maria" quelli usati dalla polizia negli incidenti stradali.
A livello puramente tecnico commercile questa copertina, quindi questa foto, ha fatto scuola, ha inventato un nuovo modo di fare marketing, non serve aggiungere nessuna parola, la foto è sufficiente a far capire di cosa si parla. Negli anni a venire marchi importanti come Apple e Nike fecero lo stesso, nelle loro pubblicità nessuna scritta che ricordasse il proprio nome solo un simbolo grafico (la mela, il baffo). Anche in altri album del quartetto inglese non troviamo il marchio The Beatles ma in Abby road non c'è assolutamente nessuna scritta e nessun simbolo grafico sono loro stessi la miglior sintesi del loro prodotto.
La leggenda sul PID e specificatamente su questa foto non si è mai assopita, ogni giorno centinaia di turisti si mettono in posa per ripetere quello scatto, una telecamera del comune riprende 24 ore al giorno quel punto e può testimoniare, se mai cene fosse bisogno, del fascino che suscita quel luogo su tutte le generazioni.
Una mistero ed un luogo così sono stati al centro di tante divertenti parodie, terminiamo l'articolo regalandoci un sorriso vedendone alcune.

 

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